Gemma e le altre vittime


La colpa è mia, ho sbagliato.”

“Non lo farà più, l’ha promesso.”

“Lui mi ama. E nessun’altro mi amerebbe quanto lui.”

Lividi.

Scuse.

Insulti.

Bruciature.

Giustificazioni.

Graffi.

Sensi di colpa.

 

Nel 2003 Gemma si è sposata con l’uomo perfetto, quello che tutte sognano, che ti regala rose, sorrisi e gioielli.

Nel 2006 lui ha perso il lavoro e per la prima volta Gemma ha dovuto tacere, ha nascosto tutto, ha dimenticato o almeno ha finto di riuscirci.

Dal 2006 è diventata molto sbadata, è caduta dalle scale, s’è scottata con dell’olio, si è tagliata mentre affettava le carote,…

Gemma è scappata tante volte, ma è sempre tornata indietro;

ha detto “basta“, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare;

ha dato una seconda possibilità cento volte, e un milione di ultime possibilità;

è sempre stata zitta, ma urlava dentro.

La gonna troppo corta, lo sguardo troppo lungo, il modo di fare o qualsiasi altro motivo o non motivo era valido.

 

Gemma però ce l’ha fatta, grazie a Lisa che le ha detto di denunciare che le ha fatto prendere tutte le sue cose e l’ha fatta sparire. Ha trovato un lavoro, si è rifatta una vita, anche se l’ombra della vita passata a volte la svegliava la notte lei ha trovato la forza.

 

Ma poi lui l’ha trovata. L’ha picchiata. L’ha uccisa per l’ennesima volta come solo un serial killer potrebbe fare.

L’ha riportata a casa o forse l’ha fatto lei stessa, perchè spesso è più facile arrendersi.

 

Quella stessa notte Gemma è stata liberata ed ora la sua storia sta sui giornali, la sua foto su una lapide.

 

Non è importante se questa sia una storia vera o meno, o chi sia Gemma, ciò che conta è capire che chiunque potrebbe essere Gemma e chiunque dovrebbe essere Lisa!

(1 donna su 5 è o è stata vittima di violenza domestica).

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