8 turno della Serie A italiana di pallacanestro


Non è la prima volta che succede. Anche nel 2004/2005, quando era tornata in Serie A, Reggio Emilia aveva stupito tutti. Continuità di gioco e di risultati, italiani in rampa di lancio come Mordente, Boscagin e Gigli, Garris e McPherson a condurre le danze e Marcelo Damiao a fare il lavoro di fatica portarono la squadra allenata allora da Frates alla finale di Coppa Italia, poi persa contro la Benetton Treviso di Ettore Messina. La storia sembra ripetersi: la promozione di questa primavera, e poi, ora, il sesto posto in graduatoria, in piena corsa playoff. E adesso la truppa di Menetti diventa un serio pericolo per tutti. Silvio D’Arzo, scrittore originario proprio di Reggio Emilia, nel suo Casa d’ altri scriveva:  «La domenica vien dopo sei giorni. E è per questo che la chiamano festa». Dopo le tre sconfitte consecutive di inizio stagione, la Trenkwalder ora di domenica sa solo festeggiare.

MONTEPASCHI SIENA 86 – 66 JUVECASERTA

Dura solo nel primo tempo, la resistenza orgogliosa di Caserta. Contro i campioni d’ Italia in carica, i ragazzi di Sacripanti mostrano ancora una volta di avere orgoglio e forza in quantità industriale per far fronte ai problemi societari. Jelovac (22 punti) Mordente, Akindeele (11 per entrambi) e Jonusas (10) provano a contrastare i toscani, ma poi devono cedere a un Bobby Brown da 20 punti e 5 su 8 dalla lunga distanza. Bene anche il redivivo Matt Janning (12) e i lunghi Kangur e Sanikidze, che siglano 10 punti entrambi. Ma che in due portano solo in dote 4 rimbalzi, tutti catturati dal georgiano.

UMANA VENEZIA 67 – 75 ACEA ROMA

Continua la maledizione al Taliercio per Venezia, che cade tra le mura amiche anche contro Roma. I soliti Clark e Bulleri conducono la truppa di Mazzon (13 e 15 rispettivamente), si aggiunge Szewczyk (13), ma Roma passa ugualmente. Magistrale ancora una volta Datome: 20 punti,  il 50% dal campo e il 100% ai liberi (7/7). Molto bene anche Lawal (18) che hanno dato pericolosità interna al gioco dei capitolini (5 rimbalzi e 5 stoppate) , e Taylor, il cui tabellino segna 11 punti e 3 rimbalzi e 6 assist. Anche se con 5 palle perse.

SIDIGAS AVELLINO 74 – 82 ANGELICO BIELLA

Esordisce male Avellino sotto la guida del nuovo coach Gianluca Tucci. Tra Giorgio Valli e l’ ambiente il feeling era ai minimi termini, così all’ inizio della scorsa settimana si è decisa una separazione consensuale. Ne approfittano i piemontesi, che sbancano il parquet avversario grazie ai 22 punti di Brackins, i 15 di Trey Johnson e i 14 di Mavunga. Bene anche Chrysikopoulos (12) e Jurak (10), mentre tra i padroni di casa brillano come al solito le stelle di Richardson (18) e Linton Johnson (12) ed Ere (14). Shakur, sul cui futuro si deciderà a breve, ne mette invece 11 e smazza 5 assist, come quelli di Spinelli, che sigla però un punto in più. Ora bisognerà capire se la caduta tra le mura amiche è stata un episodio causato cambio di allenatore, o se presuppone l’ inizio di una crisi.

TRENKWALDER REGGIO EMILIA 77 – 68 SAIE3 BOLOGNA

I padroni di casa conducono dall’ inizio alla fine, nel derby della via Emilia. Cinciarini (11 punti) imposta, Brunner (14) fornisce pericolistà interna e sugli esterni Jeremic e Donell Taylor sono un rebus irrisolto per gli esterni bianconeri. Hansbrouk tra gli ospiti si riprende, dopo le ultime giornate un po’ in ombra (14), Poeta, Gigli e Smith fanno tutti 12 ma il problema resta lo stesso da inizio campionato: la Virtus alterna momenti in cui le cose le riescono ad altri in cui manca completamente la luce. Urge trovare una soluzione, soprattutto visto che l’ ambiente, per la sua storia, si aspetta sempre risultati di alto livello.

SCAVOLINI BANCA MARCHE 66 – 76 CHEBOLLETTA CANTÙ

Cantù corsara nelle Marche conferma il momentaccio di Pesaro, che non vince ben dalla terza giornata. Crosariol torna decisivo (16 punti), Barbour si conferma realizzatore importante, quando in forma. Cavaliero e Mack, tutti e due autori di 10 punti, portano il loro mattoncino, ma non basta, almeno contro la Cantù di un sempre più scatenato Tabu (ma non era un refuso?), che segna 19 punti con 3/6 da due, 3/4 da tre e 4/4 ai liberi. Positivi come al solito anche Markoisvili (16) e Mazzarino (12), così come Aradori (13), continuo come ai tempi di Biella e tornato tirato a lucido dopo l’ estate azzurra.

ENEL BRINDISI 97 – 78 SUTOR MONTEGRANARO

Chi invece vive un momento di forma è Brindisi, che raggiunge l’ ottavo posto in classifica, pur se in coabitazione con Milano. La solita furia realizzatica Gibson (31 con 4 assist) non fa più notizia,  così come la solidità di rendimento offerta da Robinson (16 e 4 assist) e Reynolds (12 e 5 assist). Viggiano e Ndoja forniscono anche loro un onesto contributo: impiegati attorno ai  20 minuti, garantisce rispettivamente 11 punti e 4 assist (che saranno 23 in totale per Brindisi, a fine partita), e 10 punti e 3 recuperi il secondo. Male Montegranro, in cui Burns (27 e 12 rimbalzi) predica nel deserto, coadiuvato solo da Cinciarini (13) e Slay (11). La differenza di valutazione, 113 – 70 sta lì a dimostrarlo.

CIMBERIO VARESE 85 – 84 BANCO DI SARDEGNA SASSARI

«Un finale thrilling voluto, per tenere il pubblico incollato ai seggiolini fino all’ ultimo secondo». Scherzava così, alla fine del big match dell’ ottava giornata, Francesco Vitucci, coach della Cimberio, che dopo il parziale di 29 – 17 in favore degli ospiti nell’ ultimo quarto deve essersi preso un bello spavento. Thorton, che di quei 29 ne ha scritti 12 dei suoi 23 complessivi, è stato un bel dilemma, per la difesa lombarda. Per fortuna ci hanno pensato poi Banks (16 alla fine), Dunston (12)  e Green a chiudere la contesa. Polonara (12) ed Ere (15) sono gli altri due eroi della serata. Prr Sassari, oltre al consueto apporto fondamentali dei cugini Diener (15 per Drake, 10 per Travis) si dimostra ancora continuo il polacco Ignerski (19).

VANOLI CREMONA 59 – 78 EMPORIO ARMANI MILANO

Milano dà un dispiacere a uno che l’ Olimpia ce l’ ha nel cuore. La quarta vittoria in campionato dei biancorossi coincide infatti con il secondo cambio di panchina in questo campionato. Attilio Caja è stato infatti esonerato in queste ora dalla guida della Vanoli, che pure non aveva fatto male: Harris (15 punti) ancora protagonista, Vitali che conferma le buone prove di inizio stagione (12 e il 60% da due) e uno Stipanovic da doppia doppia (11 e 15 rimbalzi). Stavolta stecca Jackson, certo, ma è umano, non un robot. D’ altra parte, Milano ha profondità e importanza di livello tale nel roster che era difficile venirne a capo. Specie quando Langford ne mette 17, Hairston 15, Hendrix 11 e Stipcevic 12.

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