7° turno della Serie A italiana di basket


«Anche i ricchi piangono». Era il titolo di una telenovela messicana dei primi anni ‘80, una delle più famose della storia. Potrebbe però anche essere il leit motiv di questo primo scorcio della Serie A italiana di basket. La grande malata della pallacanestro nostrana è Milano, i cui problemi sono evidenti: io gioco è stazionario e affidato perlopiù alle giocate (gran giocate) dei singoli. Il sistema di coach Scariolo, che prevede quattro uomini sul perimetro e uno in area,  sta producendo risultati al contrario: Bourousis, dopo un grande avvio di stagione, si sta via via spegnendo, Hendrix risulta utile solo quando viene servito da scarichi dei compagni nei pressi del canestro, come fosse una sorta di Filippo Inzaghi del basket. In generale, Milano vice e muore col tiro da tre punti, ed è uno spreco, considerando che ha nel roster due dei migliori centri d’ Europa. C’è da invertire una tendenza, e c’è da farlo al più presto. Altrimenti, si rischia di aver buttato all’ aria l’ ennesima stagione.

CHEBOLLETTA CANTÙ 87 – 60 VANOLI CREMONA

Non c’è storia nel derby lombardo della sesta giornata: Cantù parte lenta all’ inizio per poi sprintare nel secondo e ancora di più nel terzo periodo. Perso per infortunio Smith, l’ ottima regia congiunta di Kudlacek e Tabu porta in dote 10 dei 19 assist dei brianzoli. Il top scorer è Jeff Brooks (16), con Aradori (13) e il play belga (13) al seguito. Jackson e Harris sono i soliti mattatori di Cremona (12 il primo, 17 il secondo), che riceve un contributo notevole anche da Peric (11) e vede Vitali tornare al suo livello dopo la stecca contro casalinga Roma.

JUVE CASERTA 65 – 56 SAIE3 BOLOGNA

Gettare il cuore oltre l’ ostacolo. Nonostante tutti i problemi societari e gli opinionisti (anche famosi) scettici, Caserta batte Bologna. Non bastano i 22 del campano (di Battipaglia) Poeta agli uomini di coach Finelli: Akindele segna 10 punti ed è un costante pericolo in area quando non viene limitato dai falli, Mordente esce dalla panchina e dimostra a Milano che uno come lui quest’ anno sarebbe servito eccome, e Maresca torna quello mortifero dei tempi di Montegranaro. Di Bologna, detto del suo capitano, poco convincenti tutti. C’è da lavorare, se si vuole puntare in alto, come una piazza come quella emiliana richiede.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 102 – 81 SIDIGAS AVELLINO

Sempre a proposito di campane con problemi…Dopo la sconfitta contro Sassari già si vocifera di un possibile avvicendamento in panchina tra Valli e Pancotto. Se dovesse accadere sarebbe qualcosa di molto prossimo a un suicidio: il coach bolognese ha guidato bene i suoi in questo avvio di stagione, ed in questo senso è emblematica la vittoria contro Milano. Mavraides, dopo un avvio da studente lavativo, ora ha una pagella con quasi tutti 8, mentre Ere e Shakur continuano ad andare a sprazzi (ma che sprazzi…) ma il coach comunque riesce a gestirne gli umori. La sconfitta contro la seconda in classifica deve fare testo fino a un certo punto. A tal proposito, come al solito conducono i Diener, che sommano 35 punti (15 Drake, 20 Travis), e poi bene anche Easley (13), Thornton (16), Ignarski (15), e si stavolta aggiunge Pinton (10).

ANGELICO BIELLA 60 – 77 CIMBERIO VARESE

La notizia è della scorsa settimana: a metà dicembre, Biella ospiterà l’ All- Star Game del campionato italiano. Meno male, verrebbe da dire, perché nonostante l’ impianto avveniristico, lo spettacolo offerto quest’ anno dai piemontesi è di bassa qualità. Trey Johnson, cavallo di ritorno, segna 17 punti, Brackins e Jaramaz 11 e Robinson 10. Ma da lì, riga. Mavunga, forse a causa del nuovo arrivo, ne fa 0 in 28 minuti, e finora era stato uno dei più positivi. Varese, dal canto suo, cavalca il pick&roll della coppia Green- Dunston, con Banks ed Ere a ricevere sugli scarichi. Polonare stavolta ne segna solo 2, per giunta dalla lunetta. Ma a 21 anni, qualche partita così ancora può permettersela.

SUTOR MONTEGRANARO 80 – 94 TRENKWALDER REGGIO EMILIA

Dopo il sacco di Venezia, la Sutor cade ancora tra le mura amiche. Freimanis è ancora in grande spolvero, Steele e Burns mostrano un po’ di continuità e dalla panchina Tamar Slay fa…il Tamar Slay. Ma nulla da fare. Reggio Emilia sembra aver trovato la quadratura del cerchio e stende anche Montegranaro dopo Milano e Pesaro. I due Cinciarini si sfidano a distanza (14 punti per Andrea, 15 per Daniele, che però esce sconfitto dal campo), mentre la coppia americana Taylor- Brunner si occupa di demolire la difesa di Recalcati: 22 ne segna il primo, 20 il secondo. E ora la Trenkwalder è in zona playoff.

ENEL BRINDISI 72 – 55 SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO

Brindisi, si festeggia. Gioco di parole a parte, i pugliesi colgono la seconda vittoria interna stagionale, affidandosi alla coppia Reynolds- Gibson (20 per il primo, 15 per il secondo). I padroni di casa scavano il solco nel secondo quarto, che si chiude 17 – 7 in loro favore. Per Pesaro i leader offensivi sono i soliti Mack e Barbour (17 e 11 rispettivamente), mentre il neo- arrivato Clemente ne fa 6 in 31 minuti.

EMPORIO ARMANI MILANO 100 – 105 UMANA VENEZIA

“Di-fe-sa!” avrebbe gridato Dan Peterson se fosse stato ancora sulla panchina dell’ Olimpia. Ora invece c’è Scariolo, peraltro allievo a Pesaro del suo avversario di sempre Bianchini. Ciò che non va, come già detto in presentazione è la difesa: per dire, sono stati 26 i punti concessi a Clark, 16 quelli a Young, 17 quelli a Diawara e 14 quelli a Bulleri. Sommando anche quelli di tutti gli altri si arriva a 105, uno sproposito per la squadra che doveva ammazzare il campionato sin dal suo avvio. Le note positive sono al solito Langford (23), Hairston (17), Stipcevic (14 in 12 minuti) e un Bourousis a cui si riaccende la lampadina dopo una paio di prestazioni opache (17). Questo, in attacco. Per la difesa, di tutti e non solo del centro greco, meglio ripassare un’ altra volta.

ACEA ROMA 70 – 81 MONTEPASCHI SIENA

Ancora una grande prestazione di Bobby Brown, e dopo averle prese da una squadra metropolitana (Milano), Siena si rifà dandole a un’ altra (Roma). Il folletto dei toscani segna 22 punti, Moss 18, Sanikidze 10 e Ress 12. Roma non mai partita sin dall’ inizio, ci prova solo nel terzo quarto ma è una rimonta infruttuosa: per i capitolini ci sono i 15 punti di Datome, i 12 di Taylor, i 13 di Goss e soprattutto i 19 di Lawal. Tutto il resto è calma piatta.

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