6° turno della Serie A italiana d basket


«La mente non è il cervello, la mente è il sistema del corpo che pensa». Le parole di Mauro Covacich tratteggiano alla perfezione la figura di Omar Cook. Playmaker discusso, discutibile per alcune scelte e per alcune ingenuità che ancora ne caratterizzano le scelte, nonostante i trent’ anni appena compiuti. Eppure, resta pur sempre uno dei registi migliori del panorama europeo, capace con un solo passaggio di mandare fuori equilibrio la difesa servendo un compagno nel posto giusto al momento giusto. Qualità non da poco, che lo rende prezioso per ogni squadra. Dev’ essere poi anche uno che lavora sodo, dato che quando è arrivato a Milano, nell’estate 2011, era deficitario al tiro, ed ora invece quando si prende i tiri aperti li manda a segno con continuità. Questa rubrica non è solita dare spazio ai singoli, preferendo di gran lunga trattare temi più generali. Stavolta però va fatta un’ eccezione. Lode a Omar Cook, una delle menti più brillanti d’ Europa.

CHEBOLLETTA CANTÙ 79 – 67 SIDIGAS AVELLINO

Cantù si riprende dal tonfo in Eurolega e liquida in casa la pratica Avellino. Perde però per infortunio Jerry Smith, che dovrà stare fuori a lungo (si pensa a Sundiata Gaines per rimpiazzarlo). Contro gli irpini, a trascinare Cantù ci pensano Leunen e Mazzarino, che nel terzo quarto sono gli autori dell’ allungo decisivo: il lungo finirà con 16 punti e 4 rimbalzi, il secondo con 12 e il 100% da due. Bene anche Tyus (17), decisivo nel primo quarto, e Aradori. Per Avellino bene ancora Richardson, Mavraides e Dragovic, oltre alla vecchia volpe Johnson.

UMANA VENEZIA 83 – 89 SUTOR MONTEGRANARO

Resta ancora al palo Venezia al Taliercio, che da quando è tornato a essere la casa della Reyer non ha ancora visto una vittoria. Non bastano i 18 di Clark e i 17 di Diawara e Alvine Young, ai padroni di casa: Freimanis nel primo tempo fa pentole e coperchi per la Sutor (chiuderà con 21 punti) e la dimensione interna che porta in dote consegna agli ospiti il vantaggio che mantengono sino alla fine, anche con il contributo di Cinciarini e Steele (16 e 12 rispettivamente).

JUVECASERTA 56 – 67 CIMBERIO VARESE

Non basta il cuore a Caserta, il cui presidente in settimana ha ammesso che se non arrivano nuovi soci, non si riuscirà a finire il campionato. Varese, decisamente più in salute, sia sul piano sportivo che societario, vince sudando sette camicie, con 22 punti di un Polonara tirato a lucido e i 15 di un Banks impreciso ma decisivo. La Cimberio esulta, anche se questa volta non segna più di 80 punti come al solito. Ma dimostra che come freccia al proprio arco, ha anche la difesa.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 79 – 90 ENEL BRINDISI

In uno dei tanti testacoda della giornata, è chi staziona nelle zone basse della classifica a portare a casa la partita. Brindisi vince a Sassari, e lo fa in un modo speculare a quello dell’ avversario: segnando tanti punti (90) e trascinata da Robinson (21 punti), Gibson (19), Simmons (14) e Formenti (12). Ai sardi questa volta non basta il quintetto titolare tutto in doppia cifra, perché questa volta steccano Easley e il resto della panchina. E Bucchi così festeggia.

SAIE3 BOLOGNA 89 – 75 ANGELICO BIELLA

Si mettono male le cose per Biella, da sempre abituata a fare miracoli, ma che per il momento langue da sola in fondo alla classifica. Chissà se basterà il ritorno di Trey Johnson, ad una squadra in cui brillano gli americani (23 punti di Robinson, 16 di Brackins e 14 di Mavunga) ma che manca completamente del cast di supporto a questi tre. Bologna vince con le armi che la rendono pericolosa: corsa (giudiziosa, secondo i dettami di Finelli), alte percentuali da tre e difesa. Ricky Minard (35 punti e 7 rimbalzi), su cui si nutrivano dubbi dopo le prime balbettanti uscite, si dimostra bomber all’ altezza dei suoi trascorsi, e viene coadiuvato da Smith, Poeta e Moraschini (tutti a 10). Ora per Bologna ci sono gli impegni a Caserta e Reggio Emilia da affrontare senza Gigli, out per almeno due settimane.

VANOLI CREMONA 67 – 75 ACEA ROMA

Non bastano il neo-  arrivato Hrvoje Peric e i 22 punti di Jackson a Cremona, che cade in casa contro Roma. Ingenerosi i fischi alla fine per Luca Vitali, che stecca la partita ma le cui prove, almeno fino a questo momento sono state convincenti. Datome e Goss trascinano i capitolini con 20 e 17 punti rispettivamente, ma è l’ intero sistema romano che dimostra affidabilità e compattezza. Tra i padroni di casa brillano anche Kotti (19) ed Harris (15). Oltre a questo, però, c’è il vuoto.

MONTEPASCHI SIENA 66 – 71 EMPORIO ARMANI MILANO

Dopo nove anni, Milano torna a espugnare il parquet della Mens Sana, e lo fa stando avanti nel punteggio dall’ inizio alla fine. A un monologo toscano messo in piedi da Bobby Brown, a cui partecipano anche Hackett e Sanikidze durante il recupero dei padroni di casa, so contrappone un’ organizzazione e un sistema di squadra che Milano non aveva mostrato in questo periodo, se non a tratti. Nel primo quarto Hairston e Lanford , nel secondo Hendrix e Melli, nel terzo Gentile e nel quarto ancora l’ esterno ex- Maccabi si alternano come bocche da fuoco dell’ meccanismo milanese, tenuto insieme da Fotsis e orchestrato magistralmente da Cook. Il play di Brooklyn commette un errore solo verso la fine, quando scivola sul parquet sulla pressione a tutto campo di Siena. Una macchiolina su una gara che può dirsi non lontana dalla perfezione.

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