At-Tuwani: il villaggio che resiste


At-Tuwani è un villaggio palestinese arroccato su una delle colline a sud di Hebron, nel cuore dell’Area C, quella porzione della West Bank sotto il totale controllo israeliano. Qui l’occupazione si esprime ai massimi livelli: ai palestinesi è proibita la costruzione sul 70% dell’Area (44% della Cisgiordania) e l’autorità palestinese, se vuole intervenire, deve chiedere il permesso all’autorità israeliana che spadroneggia in termini amministrativi e militari.

Il villaggio di At-Tuwani è circondato dalla colonia di Ma’on, costruita nel 1981, e dall’avamposto di Havat Ma’on, formalmente illegale non solo per la legge internazionale (così come tutti gli altri insediamenti), ma anche per la stessa legge israeliana. Nelle colline circostanti sorgono altri piccoli villaggi palestinesi, i cui bambini vanno a scuola ad At-Tuwani.

Ogni mattina e ogni pomeriggio i piccoli studenti percorrono una strada che costeggia l’avamposto israeliano per andare a raggiungere i propri compagni di classe, ma a partire dal 2001 sono rimasti spesso vittime degli attacchi dei coloni ultranazionalisti degli insediamenti circostanti che li rincorrevano con sassi e spranghe di ferro, impedendo loro di andare o tornare da At-Tuwani.

La questione è stata portata all’attenzione della Commissione per i Diritti dell’Infanzia della Knesset, che dal novembre 2004 ha istituito una scorta militare a protezione di bambini palestinesi.

Ma la situazione è migliorata fino a un certo punto: nell’arco dello scorso anno scolastico la scorta militare nel 35% dei casi si è presentata in ritardo al mattino facendo perdere ai bambini circa 19 ore di lezione. Addirittura nella metà dei casi i militari si sono presentati in ritardo all’uscita della scuola facendo attendere i piccoli palestinesi per un totale di circa 21 ore e nel 47% dei casi non hanno camminato con loro o li hanno abbandonati durante il tragitto lasciandoli quindi in una situazione di potenziale pericolo. In 8 casi l’esercito non si è proprio presentato.

Da quanto è stata istituita la scorta si sono registrati 143 attacchi da parte dei coloni israeliani.

Il diritto dell’istruzione non viene dunque garantito andando a infrangere numerosi articoli della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Tutti questi dati sono stati raccolti dai ragazzi volontari dell’Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di Pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1973 da don Oreste Benzi con l’obiettivo di operare nel mondo degli emarginati condividendo con loro le difficoltà della vita quotidiana.

L’Operazione Colomba è presente nell’area delle South Hebron Hills dal 2004 e i suoi volontari condividono la vita degli abitanti di At-Tuwani e sono impegnati in una continua attività di informazione attraverso video e report per denunciare lo stato di oppressione in cui vivono i palestinesi in quest’area.

Non violenza è la parola d’ordine e grazie a questa pratica si sono raggiunti risultati importanti: il congelamento degli ordini di demolizione che pendono su diversi villaggi, la costruzione di tubature sotterranee per l’acqua, quell’acqua che viene inquinata dalle falde o rubata dai coloni e rivenduta agli stessi palestinesi.

Ad At-Tuwani è nata inoltre un’altra importante realtà: una cooperativa di donne guidate da Kifah, leader tenace arrivata qui a soli 16 anni dopo un matrimonio combinato. Per reagire alle conseguenze dell’occupazione nella vita quotidiana ha deciso di fondare questa comunità di lavoro che si sostenta solo grazie alla vendita di oggetti fatti a mano. Si tratta di una doppia vittoria: contro l’occupazione e contro le rigide tradizioni del proprio popolo, che vorrebbero le donne dipendenti dai loro mariti.

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