La Supercoppa Italiana vinta da Cantù e il punto sul campionato


La vendetta, oh la vendetta, è un piacer serbato ai saggi». Dando retta a queste parole tratte da “Le nozze di Figaro” è possibile annoverare tra i saggi anche Andrea Trinchieri. Dopo tre tentativi nei quali gli era sempre andata male (finali di Coppa Italia 2011 e 2012 e la finale scudetto 2011) il coach lombardo riesce a prendersi infatti la sua rivincita nei confronti della rivale di sempre Siena e a portare a casala Supercoppa Italiana: 80 – 73 il punteggio finale per Cantù (targata con lo sponsor Mapooro). Certo, era pur sempre una Montepaschi rivoluzionata rispetto al recente passato, che ha perso pezzi da novanta (Andersen, McCalebb, Stonerook) e l’ artefice in panchina dei successi di questi sei anni (Pianigiani), ma comunque resta una squadra temibile. A dimostrazione di ciò , il fatto che fosse sopra di 5 all’ intervallo. Poi, nella ripresa, grazie a Markoishvili (15 punti alla fine per lui) e Smith (14), più il solito/solido Leunen, il cui apporto va oltre i soli 4 punti che ha segnato (così come d’ altronde è per Cusin, decisivo nel  riportare avanti i brianzioli ad inizio terzo periodo). Ottimo è stato invece l’ apporto di Tyus e Brooks, che segnano rispettivamente 18 e 11 punti, dimostrandosi già solidi per il campionato italiano. Per Siena, ottime le prestazioni di Brown (18 punti) e Sankidze (17), più la continuità offerta da Moss (10). È piaciuto anche Eze, nel suo ritorno alla corte di Minucci, ma l’ impressione è che la Mens Sana ora come ora sia un progetto di via sviluppo. Vedremo in futuro quanto vincente.

Tra una settimana parte il 91° campionato della Serie A di basket. Le novità sono tante, dal nuovo corso di Siena alla…corsa per il secondo posto, dato che il primo sembra già prenotato da Milano, che al valido roster dell’ anno scorso ha aggiunto elementi come Stipcevic, Basile, Langford, Hendrix e Chiotti, una sorta di Rocca più giovane. Interessante sembra essere anche Cantù, che ha mantenuto la stessa intelaiatura inserendo elementi esperti del nostro campionato come Cusin, Aradori o Kudlacek, o matricole come Tyus (che ha fatto la qualificazioni europee difendendo la maglia di Israele) e Brooks. Sarà interessante seguire anche la linea giovane di Bologna, che a giocatori esperti come Rocca e Minard ha aggiunto Hansbrouck, Smith e moltissimi giovani di casa (Gaddefors, Moraschini, Imbrò, Parzenski e Michele Vitali) e le due sorprese del 2011/2012: Venezia, che ha mantenuto la rosa che così bene ha fatto l’ anno scorso e ci ha aggiunto Eric Williams, Diawara e Zoroski, e Sassari, che ha perso il solo Hosley, sostuito da Ignerski. Restano un punto interrogativo Caserta, Pesaro e Avellino, che per far quadrare il bilancio hanno dovuto privarsi dei loro pezzi migliori: cosa che ha fatto solo in parte Varese, rimpiazzando la partenze con elementi validi (De Nicolao, Polonara, Green, Sakota). Interessante la scelta di Montegranaro di affidarsi a Charlie Recalcati, e quella di Cremona di comporre la coppia finlandese di lunghi Huff-Kotti. Reggio Emilia e Brindisi sono da scoprire, anche se gli emiliani partono forse un pochino più avvantaggiati per la presenza di giocatori di calibro internazionale (Slanina, Andrea Cinciarini, Brunner), Biella sarà la solita splendida incognita. Chiudiamo con Roma: dopo un’ annata deludente (eufemismo) cerca di rilanciare le sue ambizioni partendo da Datome bomber, Goss playmaker, Jones come guardia e Lawal- Lorant coppia di lunghi. Siamo all’ alba di un nuovo campionato, «A brand new day» canterebbe Ryan Star. Ma ci siamo senza un presenza storica come Treviso. Ed è quello che ci fa piangere il cuore.

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