L’evoluzione e la sua bellezza gocciolante
Per il filosofo Robinet, i fossili sarebbero i “brandelli” della vita, in quanto ne abbozzeranno gli organi. Ovviamente, l’uomo comparirà al culmine della loro evoluzione. Per il filosofo Bachelard, dovremmo percepire gli organi interni (come il cuore, il fegato, i polmoni ecc…) a mo’ di gusci. L’evoluzione della vita parte con la conquista delle terre emerse, da parte dei pesci. Secondo Bachelard, i molluschi avrebbero sui loro gusci i “germi” degli organi umani. Un fossile simboleggia al meglio la vita destinata ad evolvere. In via strettamente grafica, noi lo vediamo come un “abbozzo” della sua realtà in atto. Il fossile non ci dà la percezione d’una vita, bensì più esattamente quella d’un organismo (partendo dallo scheletro). Allora per Bachelard va studiato il guscio dei molluschi. In questo, sembra che la vita si dia “prendendo dimora” con se stessa. Il guscio permette di rintanarsi. Anche gli organi molto sviluppati dell’uomo (il cuore, il fegato, i polmoni ecc…) consentirebbero alla vita di dimorare in se stessa, se questa dovesse letteralmente funzionare. Nella fotografia di Susanna, riconosciamo la composizione quasi “tentacolare” delle braccia e delle gambe. Le prime potrebbero aprirsi, avendo un lieve incurvamento, che ci ricorda quello d’una “pennellata”. Le gambe sembrano azionate dalle “marce” sulle ginocchia. La mano destra trattiene una collana, ma questa ha una configurazione stretta ed allungata, come se andasse a “gocciolare”. Qualcuno immaginerà che Susanna faccia una action painting! Le gambe dello sgabello aumenteranno i “tentacoli” del corpo, incastrandosi visivamente su questi. La postura dell’abito nero, ristretta sia dalle mani sia dalle ginocchia, si percepisce tramite una configurazione “a conchiglia”, o comunque “a guscio”. Questa avvierebbe l’evoluzione della testa, delle braccia e delle gambe. Ivi vedremmo proprio un restringimento dell’abito nero. Noi abbiamo la suggestione che il corpo di Susanna s’apra come quello d’una medusa. Il dinamismo dell’abito nero sarebbe di tipo “spugnoso”. I “tentacoli” del braccio destro e delle gambe porteranno il busto letteralmente a “versarsi”. Le verticali dello sgabello, sia strette sia “freddamente grigie (metalliche)”, qui “fossilizzano” la vitalità? Però, nel contempo si percepisce “l’evoluzione” del vestito nero “a guscio”, che favorisce l’action painting sulla collana “gocciolante”.
Bibliografia consultata:
G. BACHELARD, La poetica dello spazio, Dedalo, Bari 1999, pp. 136-139
Nota biografica sugli artisti recensiti:
Il fotografo Alessandro Ricca nasce nel 1981, e vive a Milano. Sin da piccolo, è stato influenzato dalla lettura delle riviste di moda. Ricca ha il diploma di chimico industriale. Egli fotografa dal 2008, cercando di trasferire negli scatti idee e sentimenti di se stesso. In particolare, cura molto la composizione degli elementi in posa. (www.alexricca.com)
La modella Susanna Camurati nasce a Savona, e ha trent’anni. Laureata in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Genova, lei ora vive a Milano. Susanna Camurati lavora come coordinatrice o project leader per eventi (anche nel ramo del glamour/fashion). E’ interprete di lingue inglese e francese. Negli ultimi anni, Susanna Camurati ha iniziato a curare eventi per una società di medicina estetica, a Milano. Lei si reputa una fashion victim, assieme a sua sorella (che lavora come stilista).
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