“Sulla morte”: riflessioni del 20 maggio
Mi spiace interrompere la serie di favole dal mondo, ma in una giornata come questa è pressoché impossibile preservare un clima di gioia e disimpegnato.
Spesso, anche recentemente, mi è capitato di dire che in televisione ci si concentra solo sulla crisi, che non si parla d’altro, che tutte le informazioni sono vaghe: ci parlano di spread, di leggi, di manovre, di progetti, del G8, ma veramente poche volte capita di imbattersi dati nitidi, chiari e comprensibili da tutti, insomma, non parziali.
“Parlate d’altro, per la miseria!”
Ebbene, avrei preferito mille volte continuare a sentire notizie a raffica e ripetitive relative al buco finanziario, piuttosto che venire a sapere della morte di Melissa: in seguito ad un’esplosione davanti ad una scuola di Brindisi , dovuta alla follia di uno psicopatico, tantissimi sono i feriti, giovani, innocenti.
Siamo ancora all’oscuro dei motivi, ma poche ore fa le indagini hanno portato all’identikit dell’omicida.
Come se non bastasse ad aggiungere rabbia all’angoscia, poi altro dolore, altra disperazione c’è stato il terremoto nel ferrarese.
E di episodi tristissimi, purtroppo, ce ne sarebbero tanti da elencare, ogni giorno accade l’impensabile, sette giorni su sette avvengono tragedie che si potrebbero evitare, che non dovrebbero esistere.
E quindi?
E quindi niente. Un post non cambierà nulla, il mio pensiero non cambierà nulla, da me non dipendono né la natura, né il modo d’agire dei folli. Credo.
Se il papa può esprimere il suo rammarico, lo faccio anche io. Ma le parole non bastano, se non ad alleviare la paura e, nella loro profondità, neutralizzare il logorio delle lacrime.
Sulla morte
Nella profondità dei vostri desideri e speranze,
Che cos’è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
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