Tiziano, Germano, Tommaso


“So che per te è difficile accettare il trasferimento, ma l’Italia non è poi così tanto diversa dalla Germania. Anzi, là c’è più sole! Lungo il tragitto, la cosa più bella che vedrai, se sarà acquistabile, potrà essere tua. Sarà l’incentivo mio e di papà per farti iniziare nel modo giusto quest’avventura…”

Germano aveva preso alla lettera le parole della mamma e, vedendo una gran calca attorno ad un anziano pastore nelle valli alpine  che stava affiancando con l’automobile in direzione Firenze, decise di fermarsi per verificare di persona ciò che stava accadendo.

Le mie capre fanno il latte migliore dell’universo. Meglio le faccio mangiare, più buono diventa il prodotto finale. Ne vuoi una? Certo. Ma sappi che, come ti ho detto, devi trattarle nel migliore dei modi per avere risultati ottimi. Ora va.” Gli aveva risposto l’allevatore.

Così fece e i suoi trattamenti regi gli valsero la nuova BMX 9003 che, per chi non lo sapesse, è una mountain bike di ultima generazione, costosetta, ma bellissima. Il sogno di ogni ragazzino. Infatti, non potendo contare sull’aiuto economico dei genitori (in quel periodo aveva voti davvero bassi e se avesse voluto qualcosa avrebbe dovuto guadagnarsela con le proprie mani), mise su una piccola attività, vendendo ad amici, parenti, conoscenti il gustosissimo latte della sua capra.

Andò tutto a ruba e i soldi fruttarono.

Contemporaneamente c’era Tiziano, bambino di origini africane, che assieme ai genitori da molti anni viveva alla periferia di Firenze. L’unico ricordo che aveva con se del suo paese d’origine era una pianta, una pianta dai frutti succosi e dolcissimi. Hanno la forma del limone, ma il sapore vagamente somigliante a quello delle more. Infinitamente più buono.

Iniziò a vendere marmellate e cestini con tali primizie, preparati con l’aiuto della mamma, per poter acquistare una divisa da calciatore. Amava così tanto quello sport! Sicuramente sarebbe diventato un campione di enorme talento. E avrebbe fatto tanti regali ai genitori.

Il sapore dei frutti piacque davvero a tutti e i soldi arrivarono.

Fino a che, uno strano giorno, l’imprenditore torinese Tommaso, per caso, non assaggiò prima una, poi l’altra squisitezza. Se ne innamorò e decise che di lì in poi quella sarebbe stata la sua fortuna.

“Figliolo mio, il tuo latte è davvero buono, però al giorno d’oggi ci sono delle norme di igiene, di pastorizzazione e se arrivano alcuni ispettori potrebbero toglierti tutto, la capra, i soldi, il latte. Facciamo così: tu mi cedi la capra, così io potrò darle tutto ciò di cui hai bisogno e io te la pagherò bene”.

Il bambino non accettò, ma per la metà del compenso diede all’imprenditore l’indirizzo del pastore. In compenso decise di non rischiare e si accontentò degli euro guadagnati fino a quel momento, che gli permisero di acquistare la bicicletta. Si ritirò dal “mercato” e si mise il cuore in pace, tenendo per se la capretta.

E Tommaso, invece, acquistò una coppia di quelle straordinarie bestie.

Poi toccò al bambino Tiziano.

“Ma se quella fosse una pianta OGM? Se è una pianta non proprio naturale, qua in Italia non si può commercializzare. Dammi un suo seme, così la esaminerò, piantandola, e ti potrò dire se è buona o non buona. Nel frattempo fai come ti dico, non vendere più, ma ti darò una sommetta per compensare la…pausa nelle vendite.”

Preoccupato dall’avvertimento e dalla salute delle persone, smise di vendere il frutto che sapeva di more. I suoi amici, la famiglia, i parenti storsero il naso quando seppero di questa rinuncia, ma ben presto se ne fecero una ragione. E il ragazzino comprò la divisa da calciatore.

Tommaso cominciò a produrre con la sua ditta un prodotto caseario simile allo yogurt, in quantità ridottissime e dal costo vicino a quello del caviale, o le ostriche. Andò tutto bene, fino a che la capra non smise di produrre il rinomatissimo latte. O meglio, il latte c’era, ma era diventato tale e quale a tutti gli altri. Nulla di più, nulla di meno. D’altronde, l’imprenditore trattava in modo mediocre l’animale. Stava ricevendo ciò che aveva saputo offrire.

Inutile dire che la ditta fallì, come il suo piano per liberarsi della concorrenza di due bambini dai grandi sogni e lodevole impegno.

Forse questi ragazzini non saranno stati dei bravi imprenditori, dei bravi affaristi, ma che importa?

Germano continua ad fare le corse con la BMX e la sua straordinaria capretta. Ogni tanto pensa anche al vecchio pastore e a quanto fosse stato fortunato ad averlo incontrato.

Tiziano gioca tutt’ora ogni giorno a pallone.

Non so dirvi se diventerà un calciatore di successo. Posso solo credere che continuerà a seguire i consigli dei grandi, senza però lasciarsi comprare, senza vendersi, senza scendere a compromessi.

Restando, semplicemente, se stesso.

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