30 ° turno della Serie A italiana di basket
«Per aspera (sic itur) ad astra», scrisse Seneca nel’ atto II del suo “Hercules furens”. Milano e Cantù, dopo un campionato fatto di alti e bassi dovuto soprattutto agli impegni in Eurolega, hanno ormai raggiunto un livello di continuità tale da poter essere considerate senza problemi non solo le più agguerrite avversarie di Siena, ma anche serie candidate alla vittoria finale. Soprattutto la Scariolo e la sua Milano, che con un ritrovato Bourousis può mettere in notevole difficoltà i lunghi toscani, più tecnici che fisici, e quelli canturini, dotati di meno tonnellaggio. Ora c’è la volata finale, che vedrà le due lombarde lottare alla morte per ottenere un miglior piazzamento nella griglia finale dei playoff, per avere in un’ eventuale semifinale il fattore campo a favore. Le ultime quattro giornate sono da seguire con fiato sospeso. Mercoledì si scende di nuovo già in campo.
ANGELICO BIELLA 87 – 78 NOVIPIÙ CASALE MONFERRATO
La Junior, nella sconfitta col derby piemontese contro Biella, in pratica dice addio alla Serie A, assaggiata solo un anno. La matematica ancora le dà qualche chance, ma ormai Teramo sembra troppo lontana per essere agganciata. Al “Lauretana Biella Forum”, la partita per i padroni di casa non è mai in discussione, nonostante Casale dimostri una volta di più la sua resistenza e non molli sino alla fine. Il solito Coleman confeziona 18 punti, mentre sono 12 quelli di Pullen, e 13 quelli di Dragicevic e Miralles. Per la Novipiù, le cui rotazioni erano limitate, non bastano i 23 punti di Shakur, il miglior elemento della squadra, che in questo campionato però troppo spesso ha alternato prestazioni importanti ad altre evanescenti. Quello che un’ esordiente in Serie A come Casale nonn poteva permettersi.
FABI SHOES MONTEGRANARO 66 – 73 VANOLI BRAGA CREMONA
Una Montegranaro decisamente opaca lascia il campo a una Vanoli che, dopo la salvezza ormai acquisita, cerca punti per consolidare la propria posizione. Protagonista del match è Daniele Cinciarini che, venendo come al solito dalla panchina, mette 19 punti, che risultano decisivi insieme ai 17 di Rich e ai 12 di Tabu. Per i padroni di casa bene Zoroski (24 punti), ma la gara è stata decisa già nel primo quarti chiuso 22 – 10 per i lombardi. Da lì la Fabi Shoes ha sempre inseguito, arrivando al pareggio alla pausa lunga, ma crollando nel secondo tempo. Quando a fare la differenza sono stati appunto Rich e l’enfant du pais Cinciarini.
MONTEPASCHI SIENA 90 – 67 BENETTON TREVISO
Gara senza storia, quella del PalaEstra, lontana anni luce dalla bella serie di playoff dell’ anno passato. Sono gli esterni a fare la differenza, con Aradori miglior marcatore dell’ incontro con 19 punti, cui aggiunge 5 rimbalzi, 2 recuperi e 1 assist. Chi tiene a galla Treviso è la propria front- line composta da Goree e e Moldevenau, più il solito Viggiano, la vera rivelazione dei veneti per rendimento e continuità. Bene anche Andersen (16 punti e 6 rimbalzi) e Moss e McCalebb, entrambi a quota 13 punti. Per il momento, Siena dimostra di aver assorbito il colpo dell’ eliminazione dall’ Eurolega. La prossime partite, contro le rivelazioni Sassari e Pesaro, più la sempre ostica Virtus, potranno dire se effettivamente è così.
CANADIAN SOLAR BOLOGNA 84 – 66 OTTO CASERTA
Si conferma la legge di Casalecchio: sul parquet amico, quest’ anno, la Virtus è caduta solo contro Milano. Un rendimento in trasferta più produttivo forse le avrebbe fatto guadagnare qualche posizione in più rispetto alla settima attuale, ma è pur vero che se hai giochi praticamente solo con il quintetto e dalla panchina hai poco o nulla, non puoi aspettarti più che tanto. Per i bianconeri ora è in arrivo Ivan Paunic, guardia/ala nel giro della nazionale serba, che si spera potrà alzare il contributo offensivo della panchina della Virtus, tenuta ieri a 11 miseri punti. Per fortuna, in una gara cha ha visto Bologna traballare solo nel secondo quarto, ci ha pensato Koponen (21 per lui) a regolare Caserta. Ma già contro Casale e Pesaro, mercoledì e domenica, servirà qualcosa di più.
SIDIGAS AVELLINO 77 – 90 EMPORIO ARMANI MILANO
Milano si prende la rivincita su Avellino, che all’ andata le aveva fatto prendere un notevole spavento, dominando per metà partita, anche se poi gli uomini di Scariolo l’ avevano portata a casa, seppur con notevole difficoltà. Nonostante abbia perso per infortunio Bremer, l’ Olimpia fa il bello e il cattivo tempo grazie a Malik Hairston, autore di 27 punti, 5 rimbalzi, 6 falli subiti e 4 assist. Con lui in doppia cifra ci sono Fotsis e Bourousis, che in questo finale di stagione sta diventando il vero ago della bilancia per l’ Emporio Armani. Avellino non deve avere rimpianti: con le rotazioni così povere, in profondità e qualità, era un’ impresa titanica avere ragione di questa Milano. Vitucci può consolarci con la prova convincente del giovane svedese Gaddefors (19 punti) e la classifica, che ancora concede speranze di playoff.
SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO 89 – 81 BANCO DI SARDEGNA SASSARI
Il match tra le rivelazioni stagionali (insieme a Venezia) si conclude con la vittoria dei padroni di casa. Sugli scudi, come al solito, il trio americano White- Jones- Hickman, autori rispettivamente di 24, 20 e 17 punti, e per Sassari i cugini Diener (17 per Travis e addirittura 30 per Drake). Pesaro è in vantaggio dall’ inizio alla fine, ma di un margine che non le permette mai di ritenere archiviata la gara. Priva di Hosley, il suo riferimento in ala, la Dinamo trova un buon rendimento da Brian Sacchetti, e si affida a Easley nella giornata sottotono di Plisnic. Per Pesaro, ancora una volta Hackett si limita al lavoro oscuro, lasciando il palcoscenico ai tre talentuosi americani (c’è tuttavia il suo zampino nella fuga marchigiana del secondo quarto). Già nel prossimo turno contro Siena, la Scavolini potrà testare ancora di più le proprie ambizioni.
UMANA VENEZIA 83 – 69 ACEA ROMA
I soliti, strepitosi Datome (22 punti) e Tucker (16) non arginano la marea veneziana, in grado di segnare 28 punti nel terzo quarto, e più in generale di frustrare la voglia di rinascita capitolina grazie ai propri esterni. Clark, Young e Bowers indirizzano la gara verso la vittoria per Venezia, mentre Varnado (13 punti e 10 rimbalzi per lui) è limita i danni sovrastando i lunghi di Mazzon. Il parziale di 28 – 10 del terzo periodo, orchestrato dai 10 punti di Clark, di fatto chiude la contesa, anche se poi Roma risale fino al -14 finale. Brutta la prova dei capitolini, che ancora restano nella scia dei playoff grazie alla caduta di Varese al Pianella. Ma va ricordato che Roma giocherà tre partite, mentre Varese quattro: gli uomini di Calvani hanno infatti il turno di riposo all’ ultima giornata. Quando i giochi, ormai, potrebbero essere già fatti.
BENNET CANTÙ 76 – 66 CIMBERIO VARESE
La Cimberio del canturino doc Recalcati comincia bene, poi cade sotto i colpi di una Bennet sempre più desiderosa di arrivare al secondo posto. Autore della rimonta è soprattutto Leunen, che insieme a Brunner crea scompiglio nell’ area varesina, dove l’ unico a salvarsi è il solito Fajardo, che unisce la qualità alla quantità. Ottima partita anche di Mazzarino, per Cantù, mentre Diawara, Kangur e il redivivo Weeden sono gli unici che provano ad arginare i padroni di casa. Troppo poco, per poter sperare di trionfare in questo pentitissimo derby.
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