29° turno della Serie A italiana di basket


Di Pindaro, poeta lirico greco del 400 a. C. è rimasta famosa la massima secondo cui «Quando ci si cimenta in una gara, solo la vittoria libera dalla tensione della prova». Da qui alla fine del campionato, la tensione sarà il massimo. Tra chi spera di salvarsi, chi fa un pensierino alla post- season, chi sta scivolando via dalle posizioni di vertice e chi lotta per lo scudetto, il campionato è più aperto e vivo che mai. Avellino, che fino a due settimane fa sembrava morta, ha dimostrato che benzina per correre ne ha ancora, nonostante lo stop subito in questa giornata contro una Caserta affamata di punti. Così anche Milano, Cantù e Pesaro, solo per citarne qualcuna, stanno dimostrando segnali di ripresa dopo qualche battuta a vuoto.  Seguiteci, le cose cominciano a farsi roventi.

 

CIMBERIO VARESE  63 – 67 SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO

Non basta a Varese la seconda gara di Phil Goss dal suo ritorno in maglia biancorossa (da 17 punti in 36 minuti) per avere ragione di una sempre più temibile Scavolini. Gli uomini di Dalmonte al solito sono guidati dal super trio americano Hickman- White- Jones, con Hackett che questa volta si limita al lavoro di complemento in difesa (7 rimbalzi sotto i propri tabelloni) e in attacco (4 assist). La gara è bella, combattuta, Varese fugge nel primo quarto ma viene raggiunta e sorpassata nel secondo. Dopo l’ intervallo, lo spartito non cambia e si gioca punto a punto, anche nell’ ultimo parziale, quando i 10 punti in coppia (5 per ciascuno) di Jones e White fanno la differenza e consegnano la gara nelle mani dei pesaresi.

 

NOVIPIÙ CASALE MONFERRATO 78 – 82 MONTEPASCHI SIENA

Se c’è una partita per cui Casale non meriterebbe di retrocedere, questa è proprio quella disputata tra la prima e l’ultima della classe. Nessuno se l’ aspettava così combattuta, nonostante Siena sia piena di cerotti in questo momento. La Mens Sana è davanti in tutti i quarti, eppure il suo dominio schiacciante è contrastato dalla tenuta coriacea e dura di una Junior che dimostra di non arrendersi, anche se si trova contro la prima della classe. Non è un caso che Siena riesca a portarla a casa grazie soprattutto al talento dei suoi singoli, in particolare Aradori (14 punti) e Lavrinovic (16). Da parte sua, Casale si aggrappa ai 13 punti di Janning e ai 17 di Pierich. Stranamente sottotono Chiotti, il centro italo-americano che dovrebbe essere il prossimo naturalizzato della gestione- Pianigiani per la qualificazioni all’ Eurobasket 2013.

 

OTTO CASERTA 76 – 67 SIDIGAS AVELLINO

Torna alla vittoria Caserta, che scaccia i fantasmi della crisi grazie al solito Andre Smith, e a un redivivo Righetti. I punti per il lungo americano sono 24, 13 quelli dell’ ex- azzurro, che recupera anche 7 rimbalzi. Stavolta manca un po’ in contributo di Andre Collins, in difficoltà contro il pariruolo Green (15 punti in 39 minuti). Ottime sono state anche le prove di Doornekamp (11 punti) tra i padroni di casa, e di Golemac e Johnson tra gli ospiti (16 per entrambi).

 

VANOLI BRAGA CREMONA 89 – 80 UMANA VENEZIA

Può quasi dirsi al sicuro Cremona, che coglie un’ importante vittoria in casa contro Venezia. Ancora decisivo il go- to- guy  Jason Rich con i suoi 24 punti, che fa la differenza insieme ai soliti Milic (17) e Tabu (16), che da Dicembre in qua si sono presi sulle spalle le sorti della Vanoli e l’hanno portata di peso fino alla salvezza. Un omaggio va fatto anche a Lighty, che (perdonate il gioco di parole non voluto) nel corso del campionato si acceso e spento a intermittenza, ma che quando c’è stato da stringere le viti, ha portato il suo più che discreto contributo. Venezia, nonostante la prova magistrale dei suoi lunghi (25 punti per Slay, 27 per Szewcyk), non trova la vittoria, sostanzialmente per la pochezza del rendimento dei propri esterni. Ma senza il proprio faro Clark, era indubbiamente difficile.

 

BENETTON TREVISO 63 – 59 CANADIAN SOLAR BOLOGNA

La solita Virtus opaca di difesa cede a una Benetton che non fa nulla di più del compitino per ottenere una vittoria comunque importante. Successo che arriva sull’ asse Mekel- Ortner, e grazie al fondamentale contributo realizzativo di Jeff Viggiano (13 punti in 29 minuti). Sono poco incisivi Goree e Jobey Thomas, ma dall’ altra parte non va meglio: Koponen e Sanikidze fanno il loro (12 e 10 punti), mentre è Vitali che prova a tenere in piedi la squadra nella giornata no di Poeta (9 punti in 31 minuti), Gigli (6 in 33) e soprattutto Douglas- Roberts (2 in 26). E si sa che quando in quintetto non ingrana, per i bianconeri sono dolori.

 

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 79 – 77 FABI SHOES MONTEGRANARO

La pratica marchigiana per Sassari si rivela un osso più duro del previsto, a conferma del fatto che in questo periodo della stagione qualunque gara può rivelarsi un’ insidia. La squadra di Valli vince addirittura il primo con un punteggio quasi irreale (27 – 25) per poi cedere qualcosa nel secondo e nel terzo, e rifarsi sotto nell’ ultimo e decisivo periodo. Tra i gialloblu brilla ancora la stella di Sean May (18 punti), coadiuvato dai soliti Zoroski (12), Ivanov (11) e McNeal (13), più un Coby Karl che ogni tanto ricorda di essere stato anche lui un realizzatore NBA (di solito lo si vede dedito più al lavoro sporco) e può metterne 15, con il 75% da tre, con una facilità disarmante. Per quanto riguarda Sassari, ogni possibile discorso è già stato esaurito da tempo: i due Diener portano solidità e punti nei momenti decisivi, Easlet e Hosley freschezza e atletismo, e Plisnic una buona capacità di segnare unita alla sua esperienza e astuzia. Così la Dinamo sogna in grande.

 

EMPORIO ARMANI MILANO 72 – 64 BENNET CANTÙ

Reduce dall’ impresa contro Siena, Cantù deve questa volta arrendersi contro Milano, che ha un solo attimo di defaillance nel secondo quarto, quando gli uomini di Trinchieri prendono momentaneamente le redini dell’ incontro. Scariolo decide di parlarci su e chiama minuto, da lì è il parziale di 12 – 2 che di fatto mette tra le due squadre quella distanza che rimarrà più o meno invariata sino alla fine. La Bennet vince tre quarti su quattro, ma non riesce mai ad avere davvero la meglio su Milano, che ha ancora uno straordinario contributo da Bourousis (17 punti), che viene sostenuto da Gentile (18 per lui) e da un sorprendente Giachetti (14), che sembrava ai margini delle rotazioni dell’ Olimpia e invece, complice l’ assenza di Bremer, coglie l’ occasione si dimostra sempre brillante nei momenti in cui è chiamato in causa. A proposito si assenze, peseranno da qui in avanti, per Cantù, quelle Shermadini e Micov, che si aggiungono al già lungodegente Scekic. Il finale di campionato, che deciderà qual è la candidata più autorevole al ruolo di anti- Siena, è tutto da vivere.

 

ACEA ROMA 85 – 93 BANCA TERCAS TERAMO

Roma come la famosa mucca di Nikolic, che dà tanto latte e poi dà un calcio al secchio. La gara di ieri può dirsi un’ occasione persa, per gli uomini di Calvani, che nonostante un Clay Tucker (ex della partita) da 30 punti e il solito Datome hanno sprecato una partita che si era messa benissimo. Pur perdendo a poco a poco il vantaggio che via via aveva acquisito, Roma aveva fornito comunque l’impressione che la gara sarebbe riuscita a portarla a casa, almeno fino al 64 – 64 con cui si era chiuso il terzo periodo. Da lì, misteriosamente, la difesa perde d’ intensità e imbarca 29 punti nell’ ultima frazione: Dee Brown e un sempre più solido Polonara che nei dieci minuti finali ne siglano 10 a testa,  la metà del proprio bottino complessivo. Il solo Tucker non riesce a tenere a galla da solo la squadra, e alla fine Roma china la testa di fronte a una Teramo solida e feroce. Peccato,  sarebbe stata un’ occasione d’ oro per agganciare il treno playoff.

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