28° turno della Serie A italiana di basket


Vuole la leggenda che le ultime parole di Goethe siano state «Mehr licht!» cioè «Più luce!»: quest’ espressione è diventata poi proverbiale, e con  essa si intende metaforicamente di fare più chiarezza. Giusto quello che servirebbe in questo momento per sciogliere la matassa del gruppo che in vetta al campionato italiano si contende le posizioni migliori dietro l’inafferrabile Siena. Per dire, fino a un paio di settimane fa Pesaro era quasi fuori dalla griglia playoff, mentre oggi invece ci entrerebbe addirittura da sesta. E anche Roma, dopo il sacco di Avellino, coltiva ambizioni di post- season. Insomma, seguiteci, perché un minimo di distrazione potrebbe costare cara.

SIDIGAS AVELLINO 82 – 88 ACEA ROMA

Non poteva essere una Scandone ridotta ad otto elementi nella propria rotazione a fermare la marcia di una convincente Roma che ora si avvicina pericolosamente (per le altre) ai playoff. Non poteva, ma ci ha provato: un ispirato Spinelli da 11 punti (tutti nei primi due parziali) tiene incollati gli irpini a una Virtus Roma che nel secondo periodo fugge grazie ai 13 punti di Gordic e ai 7 di Maestranzi nel primo tempo. Nella terza frazione, Green segna 12 dei 34 punti dei padroni di casa, e tiene accese le speranze, che però Roma frustra senza pietà: 13 punti di Clay Tucker significano il controsorpasso capitolino e la definiva vittoria giallorosa. Piccolo particolare: i suoi complessivi 22 punti, il bomber ex- Real Madrid li ha segnati tutti nella ripresa…

 

ANGELICO BIELLA 82 – 89 CIMBERIO VARESE

La gara si dimostrava promettente, e così è stato: Varese la spuntala supplementare, dopo aver inseguito per tre quarti i piemontesi e aver acciuffato il definitivo pareggio nel quarto periodo. Al solito, i padroni di casa si affidano alle sapienti mani di Aubrey Coleman (19 punti alla fine)  e Albert Miralles, coniugandole con il talento di Tadja Dragicevic e Jacob Pullen. Varese, da canto suo, schiera il figliol prodigo Phil Goss, che, per non saper né leggere né scrivere, fa capire di essere ancora il giocatore dell’ anno scorso e ne sigla subito 19. Di questi, 5 arrivano nel quarto periodo e 10 (su 14 di Varese) nel supplementare. Ogni altro commento risulterebbe superfluo.

 

BENNET CANTÙ 70 – 55 NOVIPIÙ CASALE MONFERRATO

Era una sfida che sembrava non dover avere storia, e invece ne ha avuta eccome: la Junior ha lasciato il campo a testa alta, si è tenuta a un’ incollatura dai principali sfidanti di Siena, e ha dimostrato di non voler mollare nonostante una situazione preoccupante. È un’ interessante sfida tra i lunghi, alla fine: i migliori marcatori sono infatti stati Leunen con 20 punti per Cantù e 12 per Chiotti, di cui 5 sono arrivati nell’ ultimo periodo, quando però è la Bennet a scappare definitivamente e a lasciare a Casale solo le briciole.

 

FABI SHOES MONTEGRANARO 92 – 98 EMPORIO ARMANI MILANO

Milano coglie un’ importante vittoria e rimane nella scia delle squadre che inseguono i primi quattro posti, che valgono il fattore campo a favore nei playoff. Con l’ aggiunta nel proprio roster di Chester “Tre” Simmons, ora la truppa di Scariolo diventa ancora più pericolosa, visto che anche Bourousis ora finalmente sforna prestazioni di livello eccelso, grazie al suo tiro da fuori o al suo gioco in post basso, e adesso persino forse Cantù comincia a temere sul serio per il suo ruolo di anti- Siena. E questo nonostante Sean May abbia siglato 25 punti (ma è pur sempre uno che fino all’ anno passato giocava nell’ NBA) e che Montegranaro ne abbia infilati 92 alla difesa biancorossa. In generale, però, è stata tutta l’ Emporio Armani a piacere, almeno in attacco: 14 i punti per Hairston e Mancinelli, 21 per Fotsis e Bourousis, e 12 per Bremer. Un bel segnale, per l’ immediato futuro. Va data però una registrata alla difesa. Anche se magari questo è stato solo un singolo episodio.

 

SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO 86 – 64 VANOLI BRAGA CREMONA

All’ Adriatic Arena, i pesaresi hanno ragione si dall’ inizio di una Cremona che ormai sembra essersi guadagnata anche per l’ anno prossimo la permanenza nella massima serie. Stranamente sottotono Jones, ci pensano comunque Hickman e White, rispettivamente con 16 e 24 punti, a condurre in porto la gara. Li coadiuvano Hackett e Lydeka, che tra il secondo e il terzo quarto, insieme ai due americani della Scavolini, scavano il gap che si mantiene sino alla fine della gara.

 

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 89 – 77 BENETTON TREVISO

No, questa volta evitiamo di prendercela con Sasha Djordjevic. Anzi, se possibile il coach di Treviso ha avuto un merito: quello di aver tenuto in partita la Benetton per tre periodi, cedendo solo nel finale. Ben altri scalpi importanti Sassari si era portata a casa quest’ anno, tra le mura amiche, me bisogna riconoscere che i veneti sono stati difficili da affrontare, per la Dinamo. Nei primi due quarti sul vantaggio con cui gli ospiti vanno al riposo ci sono le firme di Viggiano e Ortner. Dopo la pausa lunga, Easley e Hosley, insieme ai cugini Diener, decidono di spingeresull’ acceleratore, e Treviso allora può solo alzare le braccia. Il segnale sulla solidità mentale in casa Benentton, però, fa ben sperare.

 

BANCA TERCAS TERAMO 86 – 78 OTTO CASERTA

La crisi di Caserta è ufficialmente aperta: la squadra di Sacripanti non vince da un mese circa, e denuncia una preoccupante tendenza ad avere momentanei vuoti mentali, che la costringono poi a recuperare affannosamente quando la luce si riaccende e a sprecare così energie fisiche preziose. Nel secondo quarto di questa partita, che Teramo ha condotto degnamente per tutto il tempo, sono state ben 8 le palle perse della Juve Caserta, con un solo tiro libero tentato e solo 12 conclusioni, di cui 7 a segno. Non numeri, catastrofici, sia ben chiaro, ma comunque significativi. Onore anche a chi ha vinto, però: in questa giornata, in particolare, a Teramo si è messo in mostra Polonara, argenti agli Europei Under 20 dell’ anno passato, autore di 20 punti in 23 minuti. Atletico, saltatore, autore di un’ altra prestazione maiuscola dopo quella di inizio campionato contro Bologna, possiamo dire di avere un lungo che promette bene, per il futuro. Se ne sentiva la mancanza.

 

UMANA VENEZIA 71 – 66 CANADIAN SOLAR BOLOGNA

Una Venezia senza mezze misure: sigla 5 punti nel secondo quarto e 31 nell’ ultimo, fa e disfa la sua tela come neanche Penelope quando aspettava Ulisse. Eppure, vince. Sotto di 9 dopo la terza frazione, rimonta grazie ai suoi senatori: Szewczyk, Young, Bowers e Clark in quattro siglano 28 dei 31 punti che Venezia infila a Bologna nel quarto periodo. Koponen, Gigli e Douglas- Roberts sono gli unici che segnano per la Virus, negli ultimi 10 minuti. Come al solito, è la mancanza di alternative credibili al quintetto iniziale a imbrigliare i bianconeri, e stavolta anche Poeta manca all’ appello (2 punti in 19 minuti). Contro Treviso, sempre al Palaverde, per restare nelle zone alte della classifica urge prova di forza, Se no son dolori.

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