27° turno della Serie A italiana di basket


Se, come diceva lo scrittore statunitense del ‘900 Philip Kindred Dick, «in questa vita ci mostrano soltanto i trailer», non osiamo immaginare come potrebbe essere il vero e proprio film del campionato italiano di basket, dato che già ora è avvicennte ed interessante. La sfida serale tra nobili decadute Roma – Treviso è stata solo la punta dell’ iceberg di una giornata, e più in generale di un campionato che sta regalando belle sorprese: la Venezia che tiene sul filo Milano fino alla fine, la rediviva Bologna che subisce solo 53 punti nella sfida contro Biella, Meo Sacchetti che con la sua Sassari non fa mia scappare la Cimberio Varese temibile tra le mura domestiche. Il tutto aspettando i due recuperi delle partite di Siena (uno contro Cantù), reduce da un’ infruttuosa campagna europea. Si potrebbe continuare, tante e tali sono le storie che la stagione sta raccontando. Non che resta che allacciare le cinture, allora. Il meglio sta per cominciare.

BANCA TERCAS TERAMO 69 – 74 BENNET CANTÙ

Teramo resiste due quarti, poi deve inchinarsi al maggior tasso di talento della Bennet. Onore agli abruzzesi, mai domi pur subendo la tela di gioco che con pazienza gli uomini di Trinchieri costruiscono. Nel primo tempo, la Banca Tercas costruisce le proprie fortune sull’ asse Fultz – Amoroso, che siglano 21 dei 35 punti con cui i padroni di casa chiudono le prime due frazioni. Dal’ altra parte, Cantù non lascia mai scappare la partita grazie alle triple di Mazzarino e al consueto apporto della sua profonda panchina. Dopo l’ intervallo, qualcosa nel meccanismo di Teramo si inceppa, e i lombardi ne approfittano: Shermadini fa più danni nella grandine nell’ area biancorossa, mentre Micov e Markoishvili grazie alla loro abilità di giocare dentro e fuori dai 6.75, portano avanti la Bennet, e nel quarto periodo ancora di quantità di alternative fa la differenza, e Cantù può così consolidare il proprio secondo posto solitario.

 

FABI SHOES MONTEGRANARO  79 – 77 SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO

La sfida di Valli contro Dalmonte, uno di scuola Virtus e l’ altro Fortitudo, si conclude con la vittoria in volata del primo. Nei primi due quarti, sono gli americani a fare la differenza: Hickman da solidità a Pesaro e, con l’aiuto di White, fa in modo che Montegranaro, sospinta dalla coppia McNeal – May, non crei troppi danni. Nel terzo quarto si accende anche Jones, e gli ospiti cominciano pian piano a rimontare, nonostante Zoroski  e Ivanov provino a impedirglielo. Tutto inutile: l’ ultima frazione vede Pesaro completare la rimonta grazie a Flamini, Hackett e Cusin, e così la gara finisce al supplementare. Dove Jones è l’ unico dei suoi a segnare (8 punti, 20 complessivi) e Montegranaro la spunta grazie ai suoi esterni Zoroski, Mc Neal e Karl.

 

CANADIAN SOLAR BOLOGNA 62 – 53 ANGELICO BIELLA

Bologna si riscatta dopo la prestazione terribile di sabato scorso e vince, concedendo a Biella solo 53 punti. Poeta e Douglas – Roberts, con Sanikidze, stabiliscono già nel primo quarto il margine che i bianconeri mantengono nel secondo. Dopo la ripresa, la Virtus si distrae e Biella torna a farsi sotto grazie a i 15 punti (su 23 di Biella nel terzo periodo, 25 totali per lui). Koponen però, dopo un primo quarto buono e due sonnacchiosi, torna ad accendersi e con Sanikidze chiude la gara nell’ ultimo periodo, dove d’altronde Biella segna solo 6 punti, tutti di Coleman.

 

CIMBERIO VARESE 85 – 79 BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Meo Sacchetti torna ancora una volta nella sua Varese da avversario, e ancora una volta fa un figurone, rendendo difficile la partita alla Cimberio. Sassari addirittura vince il primo quarto, grazie a Plisnic e Drake Diener. Nel secondo, però, perde il bandolo della matassa in difesa (32 punti concessi, 15 a Stipcevic e 5 ciascuno a Talts e Diawara) e in attacco (12 punti segnati), concedendo a Varese di chiudere il primo tempo sul + 16. La Dinamo ripaga però Varese con la stessa moneta dopo la ripresa, quando ai 20 punti dei cugini Diener solo Diawara tiene a galla i suoi. L’ ultima frazione la vince ancora Sassari grazie ai Diener, supportati di Easley, ma la squadra di Recalcati è ben attenta a non concedere più del necessario, e riesce a portare a casa la vittoria.

 

OTTO CASERTA 74 – 77 VANOLI BRAGA CREMONA

Ancora una sconfitta interna per Caserta, che ora è invischiata nella zona calda della classifica. La formazione di Sacripanti non è mai in partita, e dei quattro periodi ne vince solo uno, il terzo. Il giustiziere della Juve questa volta è Jason Rich, che dopo un primo quarto senza segnare, ne scrive 24 negli altri tre e contribuisce così a un’ altra splendida e importante vittoria di Cremona. Da sottolineare anche le prestazioni di Tabu e Cinciarini, mentre dall’ altra parte brillano i soliti Collins e Smith, più un Charlie Bell che va troppo a fiammate e l’ eterno Righetti. Per la salvezza può bastare, ma vedere Caserta così in basso con un roster di questo valore sa molto di spreco.

 

EMPORIO ARMANI MILANO 79 – 70 UMANA VENEZIA

Che si sia dovuto aspettare Marzo per vedere un Bourousis decente e in forma è veramente disdicevole. Il centro greco era il vero protagonista in negativo della stagione di Milano fino a questo momento. Poi, da un paio di giornate a questa parte, sembra tornato quello dei tempi dell’ Olympiakos: sono 11 i suoi punti nel primo quarto, quando si intende a meraviglia con Cook e Venezia non trova mai il modo di prendergli le contromisure. Sono 14 i punti di vantaggio che l’Olimpia accumula alla prima pausa, e nonostante l’ Umana vinca i successivi tre periodi, i biancorossi la spuntano comunque. Onore ai lagunari di averci provato, sospinti da Szewczyk, Tamar Slay  e Alvin Young. Contro questo Bourousis, però, davvero non c’erano alternative. Se il rendimento del centro greco dovesse continuare a essere così continuo, persino la corsa per la scudetto potrebbe vedere in difficoltà Siena. Che, come la serie contro l’ Olympiakos ha dimostrato, soffre contro quelle squadre che dispongono di centri grossi e potenti. Figurarsi se poi sanno anche aprirsi e segnare da fuori come Bourousis…

 

ACEA ROMA 102 – 99 BENETTON TREVISO

Sembrerà davvero che questa rubrica ce l’ abbia con lui, e non è così. Tante volte ne abbiamo scritto, e la maggior parte di queste non per tesserne le lodi (eufemismo). Eppure, Sasha Djordevic ancora una volta ne combina una delle sue. A 26 secondi dalla fine del supplementare, l’ allenatore di Treviso, per togliere pressione alla sua squadra, si lamenta con gli arbitri che gli contestano la sua posizione lungo la linea laterale. A un certo punto, il coach si altera e scaglia l’ asciugamano contro la sedia della sua panchina: per lui scatta il secondo fallo tecnico, che significa comporta espulsione, quattro tiri liberi per Datome che nel mentre aveva subito un contatto irregolare, e squadra in mano agli assistenti per gli ultimi secondi di gioco. Treviso, da +2 che era, si ritrova prima a -2 e poi a -4, con due liberi di Maestranzi. Neanche una tripla di Goree riapre la partita, che vede la vittoria sofferta ma meritata di Roma. Prima del convulso finale, le ottime prestazioni di Varnado e Datome (20 e 23 punti finali), più quella di Gordic (17) erano state rintuzzate dai 25 punti dello stesso Goree, dai 16 di Becirovic, i 14 di Ortner e i 12 di Thomas. Una partita bellissima, combattuta e con testa a testa emozionante. Sprecata però in questo modo assurdo.

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