Capelli Radioattivi vuole una casa


Capelli Radioattivi è sempre stata energica. La sua vita frenetica è una continua lotta contro il tempo: lei vuole correre più veloce della lancetta dei secondi.

È una gipsy, non ha una dimora fissa: una volta si sposta verso oriente, a volte segue il sole mentre tramonta. Quando trova un luogo tranquillo e sicuro, lontano dai sismi, dalla folla, vi rimane per un po’.

Le piace viaggiare, naturalmente a velocità elevatissime. Non si scalda facilmente, ma quando viene urtata nel suo punto nevralgico non la ferma più nessuno, nemmeno se sepolta da una corazza titanica. È un vulcano pronto ad eruttare, è piena di risorse.

Quando è davvero in collera fa dei lunghi bagni, cambiando spesso l’acqua per averla sempre fresca e non intorpidita dalle sue ire. Il nocciolo della questione è sempre lo stesso: quando ci si arrabbia è meglio stare da soli e lasciarsi sbollire un po’ prima di rimettersi in moto.

Ultimamente ha girato l’Italia e se n’è innamorata: prima di tutte viene la città Latina, poi anche Monfalcone, Termoli, Chioggia, Ravenna, Caorso, Trino! Quanti posti meravigliosi!

Capelli Radioattivi ha un carattere particolare: spesso non riesce ad ambientarsi con la gente del posto. Ha un buon ricordo del Belgio, in particolare Doel, dove vivono alcuni suoi parenti. Si ricorda bene di quando capitò a Kozloduy e incontrò un compagno della giovinezza. Grazie a quell’esperienza oggi conosce qualche parola in bulgaro. Una delle patrie più belle che le rimarranno sempre nel cuore è quella francese: i suoi soggiorni a Penly l’hanno arricchita e, forse, in quel paese ha lasciato qualcosa di lei, un po’ della sua energia. Torness, in Scozia, si rivelò un grande affare: vi lavorò per un po’ di tempo, guadagnò bene e poi si licenziò per poter girare il resto dell’Europa.

Gli States, ma soprattutto l’Ucraina  e il Giappone l’avevano annoiata: troppo clamore, troppa attenzione ai suoi spostamenti.

Ogni tanto continua a pensare ad un posto tranquillo, lontano dalle facce conosciute, ma nemmeno troppo lontano per correre a dare un abbraccio agli amici francesi o svizzeri. Un luogo come, per l’appunto, l’Italia.

“Questa nazione ha davvero molte potenzialità: forse qui la gente ha bisogno di me, della mia forza. Fermandomi a bere in un bar ho notato alla tv uno strano personaggio giallo che lavora nella ditta dov’è impiegato anche un mio cugino di terzo grado. Se non erro, si trovano a Springfield”.

L’Italia le piace talmente tanto che più di una volta aveva pensato, in passato, di stabilirsi permanentemente in una delle città nominate in precedenza. Però abbandonare il nomadismo non è affatto una decisione da poco.

Spesso aveva chiesto ai suoi parenti nel resto d’Europa se davvero valesse la pena fermarsi e costruire una casa dove lavorare in pace, dove impiegare tutte le sue interminabili energie: così avrebbe potuto passare l’aspirapolvere, stirare, fare il bucato, passare tempo al computer, guardare la televisione, ascoltare la radio, lavare i piatti con la lavastoviglie, piastrare quei suoi capelli così strani, tutto senza spendere nemmeno un briciolo del suo vigore.

-Una centrale dove stare comodamente e in modo perpetuo è quello che ci vuole. Risparmi un sacco di petrolio evitando  gli spostamenti continui.

La mamma disse così.

-Stai attenta alle persone che ti circonderanno, soprattutto ai vicini. Avranno da ridire su qualsiasi cosa farai. Chiedi bene ai residenti del luogo prima di trasferirti.

Questo proferì il papà di Capelli Radioattivi.

Essendo molto educata, Capelli Radioattivi creò uno speciale questionario da proporre ai suoi potenziali futuri concittadini: la riteneva una buona idea e continua a pensarlo tutt’ora.

Il foglietto che distribuì a tutte le persone chiedeva, dopo essersi accuratamente presentata, se gli abitanti fossero d’accordo nel dare il benvenuto ad un personaggio così impegnativo come lei.

Non era stata l’unica, però, ad avere avuto quell’idea: anche Acqua Comune, persona molto egoista, e Legge Impedimento avevano fatto la stessa cosa.

Così gli Italiani risposero ai loro interlocutori: si sa che i Bel Paesani  non sono amanti dei grossi cambiamenti, sono mammoni . Così la loro decisione fu di dare il posto al signor Governo Tecnico, uomo molto più serio e rigoroso, piuttosto che ai tre sfortunati, tra cui Capelli Radioattivi.

La delusione che avvertì fu tanta, ma non si scoraggiò.

Tornò a fare un saluto in Francia ai suoi amici, fece un saltino in Repubblica Ceca, a Temelìn, poi decise di rivedere un po’ la sua vita e tornare sui passi dei gipsy.

Ora Capelli Radioattivi ha una gran voglia di ricominciare, di scordare il passato e ridarsi da fare. È in aereo.

Prossimo scalo: Giappone, Fukushima.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi