25° turno della Serie A italiana di basket


< La temperanza e il lavoro sono i due veri medici dell’uomo: il lavoro aguzza l’appetito e la temperanza impedisce di farne abuso>. Seguendo il filo logico ch questa affermazione di Jean-Jacques Rousseau ci propone, si potrebbe allora dire che la Mens Sana Siena che si accinge a disputare i quarti di finale di Eurolega ( il 20 marzo gar-1, il 22 gara-2, entrambe a Siena) sia in ottima salute. Il lavoro e la pazienza con cui hanno coltivato i loro frutti potrebbero essere sul punto di pagare finalmente anche in ambito europeo, dato che, se la Montepaschi supererà l’Olympiakos, incontrerà con tutta probabilità un Barcellona che sta vivendo un periodo piuttosto opaco: nel caso questa fase continuasse, Siena potrebbe anche pensare al massimo traguardo europeo, peraltro già sfiorato in più occasioni. Sul fronte campionato, invece, la fuga dei toscani verso la testa della classifica sembra già inarrestabile, anche se entrambe le contendenti più accreditate (Milano e Cantù) hanno dimostrato che con loro non va mai abbassata la guardia. Sarà un finale incandescente. Forse il migliore dall’ inizio del dominio senese in poi.

 

 

MONTEPASCHI SIENA 79 – 61 VANOLI BRAGA CREMONA

Lo scontro tra la terzultima e la prima in classifica alla fine è più combattuto rispetto a quanto non dicano punteggio finale e graduatoria stessa. Nel primo quarto, sono i rispettivi americani a farla da padroni: un superbo McCalebb da una parte (11 punti dei 17 punti complessivi) e la coppia Rich – Lighty dall’ altra (7 per il primo, 5 per il secondo) rendono l’ inizio di partita avvincente, con un vantaggio di soli due punti per i padroni di casa. Nel secondo periodo, sono Lavrinovic e Rakocevic che guidano i compagni, ma ancora Lighty, supportato dal lavoro di gruppo cremonese, riesce a tenere la Vanoli agganciata alla Mens Sana. Che però prende il largo dopo lì’ intervallo: Stonerook. Moss e McCalebb scavano il solco decisivo, mentre dall’ altra parte Milic e ancora il solito Lighty tengono accese le sempre più tenui speranze lombarde. Lo strappo decisivo della Montepaschi si materializza definitivamente nell’ ultima frazione: Zisis e sempre Moss  e Lavrinovic mantengono i toscani sempre in controllo, Rich prova a dare la scossa ai suoi, ma è inutile. Siena vince, e si presenta concentrata all’ appuntamento dei quarti di finale di Eurolega contro l’ Olympiakos.

 

BENNET CANTÙ 73 – 72 ACEA ROMA

Se mai ci fu una sconfitta che ha dato risposte positive quanto una vittoria, questa à di sicuro quella di Roma su parquet canturino. Nel primo quarto, Cantù si affida alla coppia georgiana Shermadini – Markoishvili, mentre Roma risponde con i 10 punti di Djedovic, che però non si ripete nella frazione successiva, mentre i brianzoli provano a prendere il largo grazie a Perkins e Mazzarino. A 03:40 dalla fine del terzo parziale, Varnado commette il suo quarto, e lascia Shermadini a spadroneggiare nell’ area romana (suo il gioco da tre punti che dà il +10 ai padroni di casa). La truppa di Calvani in precedenza era anche riuscita a rimontare fino al -3, ma alla fine del penultimo periodo lo svantaggio è tornato sopra la doppia cifra di vantaggio. Un ottimo Maestrnzi segna 5 punti consecutivi e rianima un po’ le speranze capitoline: i giallorossi subiscono vicino a canestro, e si tengono in partita grazie alle iniziative personali dei loro elementi più talentuosi, e all’ ottima circolazione di palla. Il gioco perimetrale che propongono comincia a venire premiato con costanza nell’ ultima frazione, quando Maestranzi e Djedovic guidano i comppagni a una straordinaria rimonta: sul 69 – 67, il montenegrino sigla la tripla che consegna agli ospiti il +1. Nell’ azione immediatamente successiva, il play italo-americano spende il proprio quinto fallo su Perkins, il cui tiro da due punti è inoltre convalidato (viene stoppato da Varnado dopo il fallo, quando già è in parabola discendente: l’ex- Maccabi sbaglia però l’ aggiuntivo). Proprio il lungo americano di Roma, dopo i due liberi realizzati da Datome, regala allo stesso Perkins due viaggi in lunetta che portano la Bennet sul 73 – 72. L’ ultimo attacco romano passa dalle mani di Djedovic, il quale sbaglia il tiro del possibile successo. Vince Cantù, ma forse ora Roma ha buoni motivi per tornare a sorridere.

 

SIDIGAS AVELLINO 81 – 89 SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO

La sconfitta in casa contro Pesaro sancisce ufficialmente la crisi degli irpini, che dalla quarto di finale di Coppa Italia perso contro Cantù non sono più riusciti a portare a casa un successo. Questa volta, gli ospiti controllano la gara dall’ inizio alla fine, prima con il trio americano Hickman- White- Jones, e poi con Cusin. Il solito Green prova a tenere in piedi Avellino, con Golemac e un sorprendente Infanti ad assisterlo nella parte centrale del match, mentre sono Johnson e il positivo Gaddefors a guidare i biancoverdi nel finale, quando il folletto americano è in riserva. A nulla vale, però la rimonta dei padroni di casa, perché Pesaro trova ancora uno strepitoso White che la conduce a una vittoria importante in chiave playoff. Mentre alla Scandone ora è tempo di domande.

 

ANGELICO BIELLA 94 – 96 BENETTON TREVISO

Una partita da sconsigliare a chi ha il cuore debole. La lotta senza esclusione di colpi tra Biella e Treviso vede uscire vincitori gli ospiti, non senza qualche protesta da parte dei piemontesi per un mancato fischio nel finale: con la palla in mano, sul -2 a pochi secondi dalla fine del supplementare, gli arbitri assegnano la rimessa laterale invece che un fallo, (ma permangono i dubbi se effettivamente fosse tale), con conseguente viaggio in lunetta, a Biella, che non concretizza l’ultimo possesso, e vede i veneti trionfare sul proprio parquet. Prima, alla grande serata di Soragna (che è stato capitano di entrambe le formazioni) e Coleman avevano risposto Moldoveanu e Goree, che è sempre di più il leader di questa Benetton: 18 i punti per il lungo romeno, 25 per quello americano che insieme prendono anche 13 dei 37 rimbalzi complessivi di Treviso. Dall’ altra parte, quando la gara sembrava andare nella direzione ospite, ci ha pensato Pullen, con 9 punti nell’ ultimo quarto, a rimettere in carreggiata i suoi per portare la gara all’ overtime. A proposito di registi, discreto, nella seconda parte di gara, anche l’ apporto di Mekel e Bulleri, che era alla presenza numero 500 in campionato. Avere portato a casa una gara così in una ricorrenza così importante gli avrà fatto ancora più piacere.

 

UMANA VENEZIA 71 – 63 CIMBERIO VARESE

Venezia dimostra ancora una volta di che pasta è fatta, prendendo subito il controllo della gara e non perdendo mai la bussola sino alla fine. Viceversa, la truppa di Recalcati dimostra di essere ancora friabile in trasferta, e di dipendere ancora troppo dalle lune delle sue ali, Diawara e Kangur. Stavolta non bastano né Rannikko né Stipcevic a completare la rimonta. Gli ottimi segnali offerti da Ganeto sono controbilanciati dall’ impalpabile prova di Weeden, che dopo un inizio sprint sta offrendo più bassi che alti. Chi invece non ha di questi problemi sono Young e Szewczyk, come sempre in prima linea a guidare i compagni nei momenti in cui si spegne la lampadina. Ma questa non è una novità.

 

BANCA TERCAS TERAMO 83 – 78 BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Si ferma a sette vittorie consecutive la striscia dei sardi, che in terra d’ Abruzzo subiscono uno stop per mano di Teramo che nella lotta salvezza sembra suonare come una condanna per la Junior Casale, nel frattempo perdente a Montegranaro. Teramo si impone grazie a quegli uomini che ad inizio campionato venivano designati come di complemento, cioè Cerella, Fultz, Amoroso e in parte Milos Borisov. Messo fuori squadra Yaniv Green, sono i due Brown (Dee e Brandon) che hanno preso in mano le sorti della squadra. Dall’ altra parte, invece, Drake Diener per una volta non trova la collaborazione del cugino Travis: ci prova Plisnic, ma non è la stessa cosa, e in questo senso non hanno aiutato i problemi di falli della coppia Easley- Hosley. Da cui d’ altronde non ci si può sempre aspettare prestazioni oltre la media. Il fisiologico calo non scalfisce però la grandissima ammirazione che il lavoro di Meo Sacchetti sta suscitando.

 

FABI SHOES MONTEGRANARO 94 – 83 NOVIPIÙ CASALE MONFERRATO

È la coppia Di Bella- Zoroski a portare definitivamente fuori dalla zona calda Montegranaro, che forse, con questa vittoria, ha spento le speranze di Casale di poter correre per la salvezza. Dei 94 punti totali realizzati dai marchigiani, 46 sono delle due guardie, e vanno aggiunti i 16 di Ivanov , i 10 di Mazzola e gli 11 di McNeal, che stanno offrendo un rendimento positivo, almeno in termini di punti. Dall’ altra parte, la giornataccia Shakur non permette ai piemontesi di cavalcare le pur buone prestazioni di Minard e Temple (24 e 15 punti): non sono tanto gli 11 punti che preoccupano, quanto piuttosto le pause mentali che talvolta nel match lo hanno visto avulso completamente dal gioco. Data la frequenza con cui esse si sono presentate durante la stagione, se Casale vuole raggiungere una salvezza che in questo momento sembra una chimera, dovrà far capire al suo talentuoso americano che non è più tempo per estraniarsi. Perché ogni match, ora, diventa una giungla.

 

EMPORIO ARMANI MILANO 95 – 89 OTTO CASERTA

Bourousis dimostra finalmente di essere un rinforzo degno di questo nome e, con i suoi 23 punti, guida i suoi a una vittoria su un’ indomita Caserta. I primi due quarti sono all’ insegna dei padroni di casa, con il centro ex- Olympiakos che segna 14 dei suoi 23 punti e risulta un enigma insolubile per gli ospiti, che trovano un contributo eccellente dalla coppia Collins- Smith. Dopo l’ intervallo si accende anche Charlie Bell, che con i due connazionali spinge Caserta ad avere due soli possessi di distanza da Milano. Bremer e Mancinelli, però, in quel momento si prendono sulle spalle i compagni, e trascinano i lombardi alla vittoria.

 

+ Non ci sono commenti

Aggiungi