Caro Georg Best…


San Mauro Pascoli, lunedì 12 marzo 2012

 

Caro Georg,

è già passato qualche giorno dall’annuncio del tuo addio alla vita mondana. E in questo tempo ho faticato a trovare le parole giuste per salutarti, ma non ho voluto rinunciare: non farlo sarebbe stato lasciare qualcosa in sospeso.

Ora, per non arricchire questa lettera di ulteriore patetismo – che allo stato attuale non è certamente ciò di cui hai bisogno – non elencherò i motivi per cui eri benvoluto. Non starò a sottolineare quanto sembrassi accogliente benché fossi strapieno quella sera dei Sonics, o quanto trovai azzeccata la scelta di chiudere la pista con The Universal, la sera della tua seconda festa anni ’90. Non mi soffermerò neppure sulle luci soffuse dei corridoi laterali, o sulla bottiglia di grappa che gli anziani del circolo di fianco tenevano sotto la macchinetta del caffè.

Ho deciso di farti presenti quelli che consideravo tuoi difetti che, proprio adesso che non ci sei, rimpiango.
Vado in ordine casuale.

Montreal of Cesena
Non ho mai sopportato il modo in cui ti ostinavi a chiamare la tua residenza. Ho sempre considerato ingiustificata la tua esterofilia sin da quel 15 agosto 2010 quando, al termine del concerto dei Plants and Animals al Bagno Romeo – cui arrivai trafelatissima dopo la serata classica del Borgo Sonoro 2010 a Monteleone – mi venne consegnato l’invito a partecipare all’apertura imminente del Georg Best, e una tessera nominativa. E sul flyer c’era scritto che ti avrei trovato a Montreal of Cesena. Ovviamente, per assecondare quella tua pulsione quasi infantile, dietro la tessera feci scrivere il mio nome in inglese.

Montereale di Cesena
Non che sia “in culo ai lupi”, come dicono ingiustificatamente i miei amici, ma in effetti non lo definirei un luogo facile e piacevole da raggiungere.
Quella lunga strada che sale in collina io e le mie amiche la definiamo “via delle lepri”, che nel nostro gergo sta a indicare una strada piuttosto isolata, poco illuminata e di transito non intenso. Ma non perché ci passino le lepri veramente.
Poi successe che al ritorno di una serata incontrammo seriamente una lepre, che ci precedette per tutta la discesa con un ritmo sostenutissimo. Svoltò appena prima di arrivare in paese, tuffandosi nel buio.
Era la serata degli Skiantos, la ricordi? Il tuo unico carnevale… certo che lo ricordi.
Insomma, da quella volta la strada per arrivare lassù rimase “via delle lepri” letteralmente. Una salita d’asfalto al termine della quale spesso si lasciava la macchina preventivamente sulla strada, perché la possibilità di trovare un posto nel parcheggio era minima. Parcheggio in cui non poteva mancare IL camper. Un tuo segno distintivo: non c’è Georg senza camper. Ora non ricordo quanti posti occupasse nel parcheggio, in ogni caso lui c’era, quasi sempre nella stessa posizione e già ne sento la mancanza. Mi piacerebbe vederlo di nuovo in giro, qualche volta.

Volume
Non l’ho mai percepito come grande limite, fino a quando un amico non mi fece notare quanto fosse difficile comunicare all’interno del locale. Effettivamente parlare e farsi capire era davvero un’impresa, e bisognava uscire.
Però sai… a me piace la musica dal vivo, e durante i concerti generalmente ammutolisco; poi mi piace ballare, e durante i set – in particolare i set delle tue serate – generalmente ballo senza sosta.
Anche per questo non l’ho mai vissuto come un grande limite. Quando ho avuto bisogno di fare discorsi o confronti prolungati sono uscita, e il mio fisico ha retto bene ai passaggi di temperatura. E in ogni caso non ti avvicinavi ai volumi sfondatimpani del Rock Planet, giusto per fare un paragone chiaro.

Ora, non me la sento di continuare l’infausto elenco di difetti, anche perché  in alcune cose eri il best, di fatto.
Ti saluto senza dilungarmi troppo.
In fondo questo non è un addio. Mentre tu rimani fermo e immobile lassù in collina, il tuo spirito è come sempre super attivo, e non lo ferma di certo qualche problema tecnico! Spero solo di riuscire ad ambientarmi tanto bene e facilmente come ho fatto con te anche negli altri posti che il tuo spirito andrà ad animar.
Poi se corpo e spirito si dovessero ricongiungere, sarò lieta di scriverti un lettera di bentornato.

Allora buon riposo,
con affetto,

Linx

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