Final Four di Coppa Italia di basket: i quarti di finale


La Coppa Italia di Torino si apre all’ insegna della continuità dei risultati:  delle quattro teste di serie, sono tre quelle che accedono alle semifinali. Solo Bologna, priva del play titolare Poeta,  perde il confronto diretto con L’ Emporio Armani. Nonostante la panchina infinitamente più lunga che Scariolo ha a disposizione, la gara è tirata e si risolve solo nel finale, anche se nel primo tempo l’ Olimpia aveva dominato, salvo poi non trovare più il bandolo della matassa di fronte alla zona proposta da coach Finelli. Sul velluto invece Cantù e Pesaro, sempre in controllo della sua gara la Montepaschi Siena.

 

MONTEPASCHI SIENA  70 – 60 BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Nel primo match della Coppa Italia 2012, i  campioni in carica non hanno particolari problemi e distanziano la matricola terribile Sassari già nel primo quarto, che vede protagonisti David Moss, Bo McCalebb e David Andersen. Sono 10 i punti di vantaggio dei toscani alla prima pausa, rintuzzati però nel parziale successivo da uno straordinario Drake Diener, ex di turno (8 punti nel quarto, sui 12 complessivi). Dopo l’ intervallo le difese prendono il sopravvento (12-12 il punteggio del terzo quarto), e Siena non da comunque l’ impressione di essere in controllo della gara. Un grande Pietro Aradori, insieme ancora a Moss e McCalebb, contribuisce a mantenere le distanze, così che Siena può approdare alla sua quarta semifinale consecutiva di Coppa Italia

 

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 82 – 77 CANADIAN SOLAR BOLOGNA

L’ Olimpia conferma i suoi limiti di personalità e si complica la vita dopo che il primo quarto l’ aveva vista assoluta protagonista. Era stata anche a +15, la truppa di Scariolo, prima di incartarsi di fronte alla zona 1-2-2 messa in campo da Finelli, con Lang utilizzato alla stregua di Tyson Chandler nei Dallas Mavericks campioni NBA 2011: libero di aiutare e recuperare su chiunque giocatore di Milano si affacciasse in area. Così la Virtus si ritrova presto sotto solo di 5 punti, grazie a due triple, di Vitali e Koponen, e a un canestro di Kris Lang. Milano però si ricorda di quanti campioni ha tra le sue fila, e torna presto a +10. Chris Douglas – Roberts continua però nel personale one- man show che da un mese a questa sciorina ad ogni occasione: 6 punti consecutivi riportano la Virtus al 50- 43 prima che Fotsis e Bremer fermino il dissanguamento e ricuciano un minimo di margine. Tutto inutile, i 3 falli di Rocca e la tripla di Koponen costringono Scariolo a chiamare time- out, dato che Milano si trova solo sul +3. All’ uscita dal minuto di sospensione, il capitano finandese di Bologna sigla la parità con un gioco da tre punti, con il quarto fallo di Mason Rocca. L’ inerzia è ormai virtussina, Sanikidze recupera e CDR sigla il 57- 55, sorpasso però reso inutile dalla tripla immediatamente successiva di Bourousis. Da lì, Milano torna a capirci qualcosa: Nicholas, Hairston e Melli (con 5 punti consecutivi) mantengono i biancorossi avanti. Sul 77- 72, a 01:40 dalla fine, Douglas-Roberts perde palla: Sanikidze limita lo svantaggio grazie a una tripla, vanificata da un canestro di Cook, e da una bomba di Fotsis. Non serve neanche il canestro con il libero aggiuntivo che Bourousis concede a Koponen. Il tiro da tre punti di Sanikidze si spegne sul ferro, Milano può festeggiare.

 

SCAVOLINI PESARO 90 – 70 UMANA VENEZIA

I marchigiani non tradiscono i pronostici che li danno favoriti e superano le resistenze di Venezia. White, Jones e Lydeka, rebus irrisolto in area per Venezia, portano avanti Pesaro già nel primo quarto, con un gioco brillante e di squadra (sono 10 gli assist che la squadra di Dalmonte conta già nel primo quarto). La musica non cambia nel secondo parziale: il 30-17 sulla tripla di Cavaliero è un sintomo dell’ attacco inceppato di Venezia, con Clark imbrigliato, e il computo delle palle perse che recita 5 – 10 a favore della Vuelle, che hanno anche il predominio dei punti in area (16 – 10). . Bowers con 5 punti consecutivi prova a tamponare l’ emorragia, ma il suo è un predicare nel deserto, e se Cavaliero risolve con una tripla fortunosa un attacco disordinato dei marchigiani, significa che per la Reyer c’è poca speranza. Dopo la pausa, mentre Clark continua a essere avulso dal gioco, solo Szewczyk mantiene i suoi in linea di galleggiamento. White (che smazza anche 5 assist per non farsi mancare nulla), Hackett e Jones non si fanno però spaventare e conducono i pesaresi a una meritata semifinale.

 

BENNET CANTÙ 99 – 70 SIDIGAS AVELLINO

I brianzoli, nonostante alcune difficoltà iniziali, passano come un rullo compressore sulla commovente Avellino di Vitucci, che pure con una tripla di Lauwers era andata anche a +5, sul 31- 26. Da lì comincia la rimonta: Leunen, una bomba di Markoishvili e una di Mazzarino portano la Bennet sul 36- 31, e consegnano l’ inerzia agli uomini di Trinchieri, nonostante comunque Avellino resti attaccata alla partita fino al terzo quarto, quando si scatena Shermadini: 6 punti consecutivi del centro georgiano, e Cantù e sul + 13 (53- 40). Non bastasse questo discreto margine, i brianzoli trovano anche con continuità il canestro da fuori: una tripla di Markoishvili, due consecutive di Basile e una di Mazzarino scrivono di fatto la fine della gara sul 72 – 53. Nell’ ultimo quarto, Avellino prova a correre ma produce palle perse in quantità, mentre la Bennet continua a segnare da fuori, ancora con Markoishvili e Mazzarino, a cui si aggiunge Bolzonella: alla fine il computo nel tiro da tre dirà 13/30 per i biancoazzurri, che si guadagnano la semifinale contro la Pesaro dell’ ex di turno Dalmonte.

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