Decalogo per un S.Valentino (quasi) perfetto


Gironzolando per il web è impossibile non notare l’esorbitante quantità di manuali, regole, suggerimenti da mettere in atto per il giorno più atteso dagli innamorati: San Valentino.

C’è chi lo considera solo una fiera commerciale e materialistica, c’è chi si dichiara, chi ne approfitta per farsi perdonare chissà quale tradimento o guaio, chi all’ultimo momento acquista un cioccolatino in autogrill o dal tabaccaio, o chi si lancia da un aereo a millemila metri d’altitudine spargendo foto dell’amata e petali di rose o simili pazzie.

Io sono per la prima ipotesi.

E come non spendere due parole per i guru che dispensano “perle” a chicchessia credendo di avere in mano i cuori di qualsiasi persona?

Ma, per essere incoerente con quello che ho detto in precedenza, pur mantenendo tutto lo scetticismo di una ragazza sfidanzata non patita delle festività in genere, mi cimenterò anch’io nella recentissima arte del manuale sanvalentinesco, cercando di non cadere nella banalità dei consigli per gli acquisti.

Madame et Monsieur, ecco a voi il decalogo per un San Valentino (a modo mio) perfetto.

1)      I FIORI: “rose rosse per te, ho comprato staseraaa…” Si sa, il regalo floreale è un classico irrinunciabile, indipendentemente dall’età del destinatario, ma se c’è una cosa che mi mette una gran tristezza è proprio un fiore reciso. Non sarebbe meglio regalare semplicemente una piantina in vaso? E poi un’anonima piantina verde, non ancora fiorita, potrebbe trasformarsi nel più bello dei doni abbinandolo ad un bigliettino: “Istruzioni Pianta di San Valentino:  cure, acqua, sole, fedeltà, costanza, attenzione e tanto, tantissimo amore”. Se proprio non potete fare a meno dei fiori recisi, spazio all’originalità: personalmente impazzirei se mi venisse regalato un mazzo di rose e basilico, ma la cosa migliore sarebbe un metro quadro di prato di campagna. A discrezione personale l’abbinamento ad un animale a scelta fra capretta e vacca da latte. Anche un mazzo di fiori di zucca e ranuncoli non sarebbe male, ma sono fuori stagione e costerebbero troppo.

2)      CIOCCOLATINI: sarò breve. No ai Baci Perugina, no ai Mon Chéri, no ai Ferrero Rocher, no e poi no. È vero, sono buoni, ma invece della solita capatina al supermercato o al bar, è ora di entrare in una bottega o pasticceria e comprare del genuino e unico cioccolato artigianale. Si trovano dei veri gioielli! Se proprio non si ha voglia di spendere uno stipendio in cioccolatini, consiglio di cimentarvi in cucina, ma di questo parlerò nel punto successivo.

3)      CENETTA: al bando cibi precotti, presi al ristorante sotto casa o dalla mamma/nonna. Cucinate ciò che vi riesce meglio senza strafare, non esagerate con le porzioni e attenzione all’atmosfera (l’ultima volta che ho acceso una candela in cucina le ho quasi dato fuoco).  Se proprio non sapete usare il fornello, prima di tutto è ora di comprare un ricettario, in secondo luogo portatela/o al ristorante.

4)      ABBIGLIAMENTO: ma c’è davvero bisogno di cose eccezionali? L’importante è sentirsi bellissimi, sfatiamo il mito del trucco e parrucco obbligatori! Semplicità è la parola d’ordine e per citare una nota pubblicità di dentifrici, l’accessorio migliore è il sorriso.

5)      SINGLE:ammetto che l’idea di ammirare tante coppiette a spasso per la città non è poi così allettante, ma il mio consiglio è quello di uscire comunque. Non crediate di essere gli unici single del mondo, l’amore viene nel momento più inatteso. Io proporrei di andare in giro con un cartello riportante la scritta “Sono single”: meglio essere diretti e schietti. E in questo modo il rimorchio è quasi assicurato (o per lo meno porterete il sorriso sulle facce di chi vi vedrà!).

6)      INTIMO: per un perfetto dopocena! Anche qui spazio alla fantasia, conoscete i gusti del vostro partner, non vi resta che scegliere fra filo interdentale, mutande della nonna, scafandro da palombaro, perizoma di fustagno, completo dall’ultimo video di Lady Gaga, foglia di fico, foglia di fico d’india… (Dal fondo della sala una ninfomane urla: “L’importante è che stia su il meno possibile”. Ai posteri l’ardua sentenza).

7)      FOLLIE:l’effetto sorpresa deve essere immancabile! Potreste raggiungere il vostro lui o la vostra lei dall’altre parte del mondo, potreste presentarvi con un birlocco (o un anello preso in un pacchetto di patatine), perché non affittare cartelloni, organizzare cacce al tesoro…  Tutte cose carine, alcune rese inefficaci a causa dell’abuso che ne è stato fatto nei film di Moccia & co. (Volete davvero fare qualcosa di assolutamente inaspettato? Le soluzioni sono due: o si opta per un intervento di RCS per farvi scoprire “profondamente cambiati” oppure potreste mollarlo/a su due piedi. La sorpresa è assicurata! )

N.B. Non è da sottovalutare nemmeno l’ipotesi di presentarvi con tanto di motosega accesa e maschera bianca minacciando chiunque di morte.

8)      LOCATION: a mio parere i locali pubblici sarebbero da evitare perché affollati, costosi e poco intimi, ma non è il problema principale. Se si resta a casa, sì a candele, petali, lumi, caminetti, coperte, piumoni, lettoni, pizzi, merletti, gatti, bandierine, banda comunale, scimmie, accetta, ceri, madonnine, vischio, razzi spaziali, no a mamma e papà, trisnonna semidefunta e stalker. Nel mio caso e anche di tante altre persone il problema non sussiste, essendo sepolti da più di un metro e mezzo di neve.

9)      BON TON: gli uomini si comportino da gentlemen, e le donne si comportino da vere madamigelle, i gatti da cani e i cani da gatti. Ritornando seria, spero vivamente che ognuno utilizzi un minimo di buone maniere tutti i giorni e non solo per far colpo una sera! Va bene avere qualche accortezza in più, ma con parsimonia, poiché (specialmente per quanto riguarda le donne) è molto facile farci l’abitudine e chiedere sempre di più!

10)   MEMORIA: ricordatevi che tutti i giorni è San Valentino, o Natale o quello che vi pare. Non vale ricordarsi di piccole accortezze una volta all’anno: spesso è molto più gradita una gentilezza piccolissima in un giorno qualsiasi che un dono plateale in eventi chiamati e scontati.

4 Comments

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  1. Sabrina

    ironica al punto giusto. mi piace. e concordo. sono le piccole attenzioni di ogni giorno che fanno la festa e la sorpresa: una telefonata inattesa, un sostegno ricevuto, intuire un pensiero dell’altro e realizzarlo anticipatamente… grazie. Sabry

  2. Sara Pasini

    Grazie a te! Esatto, sono i piccoli dettagli che fanno la differenza… e poi chi non vorrebbe un metro quadro di prato di campagna?! 😉 Buon San Lavandino..ehm, Valentino!

  3. Un pa pa pa pa panda (non dimentichiamoci del ritmo molleggiante con il quale va letto il mio nome.)

    Auguri per uno sfavillante giorno della Gamba del Tavolo storta, tesoro mio **

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