20° turno della Serie A italiana di basket


Nel turno della Serie A di basket reso zoppo dalla neve (rinviate le gare Teramo – Biella e Roma – Montegranaro) spiccano tre vittorie esterne giunte in maniera abbastanza inaspettata: quella di un’ Emporio Armani Milano finalmente convincente sul parquet della Virtus Bologna, quella dell’ Umana Venezia che al Pianella è sotto per tre quarti ma piazza il colpo decisivo nell’ ultima, decisiva frazione e quella di Treviso, dove l’ ex di turno Vitucci organizza uno scherzetto ai danni del collega Djordjevic. L’ unica vittoria in casa della giornata vede confermarsi la Sassari di Sacchetti come bella realtà del massimo campionato. Dove l’ essere piccoli sta cominciando a significare garantire lavoro di qualità e programmi con basi solide. Molto più di alcune realtà metropolitane che hanno ha disposizione ben altra abbondanza di mezzi.

NOVIPIÙ CASALE MONFERRATO 58 – 64 CIMBERIO VARESE

Una Varese finalmente convincente in difesa anche in trasferta inguaia sempre di più una Junior che si lascia sfuggire una gara che aveva condotto con sicurezza, almeno per tre quarti. Uno Shakur in assoluta giornata di grazia aveva messo il proprio marchio sul primo quarto con 14 dei 19 punti dei padroni di casa. Il +8 per i piemontesi con cui si va all’ intervallo è invece un lavoro di squadra, con Temple, Stevic e Chiotti a portare ognuno i proprio mattone. Il risveglio degli ospiti avviene nell’ ultimo periodo, dopo una terza frazione che aveva visto segnare 14 punti in totale, 5 per Casale e 9 per Varese: manco a dirlo, a guidare i suoi è Yakhouba Diawara (6 punti nel quarto, 13 alla fine), con Stipcevic come ancella. Sono 53 pari alla fine, e si va ai supplementari: è il play croato che spinge la Cimberio verso la vittoria, con 5 degli 11 punti che i suoi segnano nell’ overtime. Per Varese una vittoria che significa boccata d’ aria fresca, per la Junior una sconfitta che aggrava una situazione già da acqua alla gola. Con in più le dimissioni rassegnate da Crespi :il sostituto designato è il (ex) suo vice Andrea Valentini.

 

BENETTON TREVISO 71 – 72 SIDIGAS AVELLINO

La vendetta è un piatto che va servito freddo. Vitucci torna sul luogo del delitto e si prende la sua rivincita: nel 2009/2010 fu cacciato nonostante stesse facendo bene per far posto Repesa, mentre l’ anno scorso la Treviso guidata proprio dal suo successore sulla panchina veneta estromise nei playoff la sua Scandone, commovente su campo, visto i guai societari degli irpini, che ancora non sembrano purtroppo risolti. La Sidigas è in controllo per tutto l’incontro, arrivando addirittura al + 15 all’ intervallo. Golemac conduce i suoi nel primo quarto (13 punti, 23 alla fine), mentre nel secondo si fanno carico della squadra Marques Green con 9 punti (saranno 17 alla fine) e Dean con 6 (20 al termine). Treviso si rifà sotto dopo l’ intervallo, nel terzo parziale guidata da Mekel, Becirovic e Thomas, e nell’ ultima frazione dagli 11 punti di Goree (15 in totale), il quale propizia il 32 – 21 che potrebbe riaprire la gara. I soliti Green e Dean contengono però la sfuriata veneta, e guadagnano una meritata vittoria dopo la scoppola subita a Bologna. Per Treviso, l’ ennesima partita approcciata male, con un vano tentativo di recupero in extremis. Una delusione, per una formazione giunta alle semifinali negli ultimi playoff.

 

BENNET CANTÙ 73 -78 UMANA VENEZIA

La tempesta dopo la quiete. Neanche il tempo di festeggiare l’ impresa di Eurolega contro il Maccabi che la truppa di Trinchieri deve fare i conti con una sanguinosa sconfitta interna. In controllo per tre quarti, la formazione brianzola crolla sul traguardo. Fino all’ intervallo era andato tutto bene: 11 punti di Markoishvili nella prima frazione, altri 4 nella seconda, e con l’ aiuto di Basile e Leunen i padroni di casa vanno negli spogliatoi sul 48 – 37. Mazzon e i suoi però non ci stanno: Clark sigla 16 dei 23 punti con cui i veneti si rifanno sotto dopo la pausa lunga, e all’ improvviso Cantù perde la bussola: sono solo 25 i punti segnati negli ultimi due quarti, contro i 41 degli ospiti. Alvin Young e Szewczyk, rispettivamente con 5 e 4 punti nell’ ultima frazione (9 e 6 complessivi, per i due) archiviano la pratica e portano a casa due importantissimi punti. Quelli che pochi altri sapranno ottenere su questo campo.

 

OTTO CASERTA 78 – 80 MONTEPASCHI SIENA

Dando un’ occhiata alle statistiche, ci si convincerebbe che è stato un match che è abbastanza normale che Siena abbia portato a casa, visto che tre dei quattro quarti hanno visto in vantaggio i toscani. In realtà, la partita si è dimostrata molto equilibrata. Alle pause, il vantaggio di una delle due contendenti sull’ altra è sempre stato inferiore o uguale ai 3 punti. McCalebb mette la sua firma sul primo parziale (8 punti sui 15 totali negli iniziali 10 minuti) e così Rakocevic fa sul secondo (8 punti, 20 alla fine), quando però Doornekamp e Righetti suonano la carica per Caserta e portano i bianconeri in vantaggio di 3 punti alla pausa lunga. Nel terzo quarto sempre la guardia serba ex- Real e Valencia prima tiene attaccati i suoi al match, poi sferra la zampata decisiva con i 7 decisivi punti prima della sirena finale. Dopo la ripassata all’ Unicaja Malaga, Siena regola anche Caserta. Dimostrando di essere un macchina da guerra su più fronti, ora. Alla Juve non basta un Collins da 24 punti, un Andre Smith da 14 e un Righetti da 15. Uscirne con qualcosa in più di una sconfitta di misura, però, sembrava un’ impresa titanica, vista la ferocia agonistica della Mens Sana.

 

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 91 – 76 VANOLI BRAGA CREMONA

Partita mai in discussione, per i padroni di casa. Dopo un primo quarto di normale controllo (6 punti al primo mini- break) , nel secondo i sardi piazzano l’ allungo decisivo. 27 – 18 il parziale, che vede sugli scudi Brian Sacchetti, Manuel Vanuzzo e Quinton Hosley, che insieme siglano 19 punti e consegnano un comodo + 15 all’ intervallo per il Banco di Sardegna. Chi prova a tenere a galla Cremona sono Lighty, Milic e Tabu. Il resto è ordinaria amministrazione, con Plisnic e Drake Diener a contenere il tentativo di rientro degli ospiti, guidato da Daniele Cinciarini e dal nuovo arrivato Jason Rich (5 nella quarta frazione, 15 alla fine per l’ esordiente americano). Cremona, con il suo approdo, spera di aver finalmente trovato il bandolo della matassa.

 

CANADIAN SOLAR BOLOGNA 68 – 80 EA7 EMPORIO ARMANI MILANO

Continua la maledizione di Bologna, che da due anni non riesce a vincere sul proprio campo contro l’ Olimpia. Questa volta, aveva l’ occasione di riuscirci. Dopo l’ iniziale vantaggio propiziato da Douglas- Roberts, la truppa di Scariolo prende in mano le redini del gioco, con 8 punti di vantaggio nel primo quarto. La cronica incapacità dei milanesi a sferrare il pugno del KO però si ripropone, e con tutto l’ apporto del suo quintetto la Virtus impatta a quota 38 prima della pausa lunga. Stesso discorso nel terzo quarto, quando il tira-e-molla continua incessante: si arriva così alla quarta e decisiva frazione. L’ Olimpia lucida l’ argenteria di campioni che può schierare (Bremer e Bourousis 15 punti a testa alla fine, 13 per Nicholas), mentre Bologna dimentica CDR, lasciato colpevolemente sul lato debole a languire da solo, e così si materializza la prima sconfitta stagionale casalinga per i bianconeri. Che avranno l’ occasione di prendersi la rivincita già alla Final Eight di Coppa Italia (evento che verrà trasmesso su La7d, accordo della settimana scorsa).

 

ACEA ROMA 76 – 69 FABI SHOES MONTEGRANARO

Il debutto del Calvani-ter sulla panchina romana porta un successo il cui gusto è ancora più forte, se si pensa che la gara da giocare domenica era stata rinviata per neve. I due quarti iniziali sono all’ insegna dell’ equilibrio: 18-18 il primo, 14 – 18 per gli ospiti nel secondo, dove è Coby Karl con 5 punti (sui 13 complessivi) a guidare i suoi al vantaggio esterno. I padroni di casa però tornano in campo dopo la pausa con spirito combattivo totalmente differente: 15 punti (nel solo terzo parziale!) di un magistrale Gigi Datome scavano il solco che rilancia Roma dopo le ultime prestazioni poco esaltanti. Saranno 21 alla fine per l’ azzurro, che resta il miglior italiano del campionato per punti segnati: gli fanno da ancelle Kakiouzis, Uros Slokar e Clay Tucker , che danno nuova linfa alle ambizioni di una Roma che fino a questo momento è sempre stata troppo brutta per essere vera. L’ aggiunta di Varnado a proteggere l’ area con le sue stoppate può rilanciare definitivamente i capitolini.

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