19° turno della Serie A italiana di basket


«I maghi non esistono, quelli li bruciavano nelle piazze nel ‘300». Così ebbe a dire una volta un sacramentante Giovanni Trapattoni. Se seguiamo il suo ragionamento, viene da chiedersi allora come potrebbero essere definiti Alex Finelli, Francesco Vitucci, Luca Dalmonte, Meo Sacchetti, Andrea Mazzon e Marco Crespi. La categoria degli allenatori, quella italiana in particolare, professionalmente (non economicamente) parlando è una della più precarie. Gli si chiede il risultato subito, e molto spesso ai coach fanno la fronda non solo i giocatori e/o i tifosi, ma anche i proprietari stessi che spesso mli scelgono sulla ali dell’ entusiasmo, e poi dopo un po’ si accorgono che c’è qualcun’ altro più di loro gusto. La rivincita degli allenatori italiani, quest’ anno, passa da loro. Tutti, a parte il secondo e il terzo, in questa giornata hanno compiuto imprese: chi portando la propria squadra dove ad inizio stagione era impensabile arrivasse, chi battendo una di formazione di Eurolega, chi strappando due punti importantissimi per la salvezza a una diretta concorrente. I loro successi riscattano il lavoro di Lino Lardo, cacciato da Roma dove non è riuscito a cavare fuori sangue dalle rape come pretendevano facesse. Esiste anche questa faccia della medaglia. Purtroppo.

ANGELICO BIELLA 81 – 73 ACEA ROMA

Se questa doveva essere la partita decisiva per Lardo, era facilmente immaginabile che sarebbe finita con la sconfitta e l’ esonero. Biella sul suo campo è troppo forte e da sempre il meglio, visti i suoi caldi e appassionati tifosi. Il match vede i padroni di casa sempre in controllo (addirittura 16 i punti di distacco all’ intervallo, saranno la metà alla fine). Stavolta, ci pensano come il solito, solido Aubrey Coleman e un redivivo Jacob Pullen a punire i romani. Nel primo quarto combinano 25 dei 27 punti totali (13 per il primo, 8 per il secondo) e mettono già la loro impronta sulla partita. Nei successivi parziali le loro cifre tornano normali, permettendogli comunque di chiudere rispettivamente con 23 e 20 punti. Dall’ altra parte solo l’ asse slava Slokar- Dedovic prova a tenere in piedi la baracca, ma a buoi abbondantemente scappati. E allora per tutti paga Lardo.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 74 – 67 BENNET CANTÙ

A Sassari, la differenza la fanno gli americani. Quelli che sospingono la formazione di Sacchetti verso un importante successo, e quelli che tengono a galla la Bennet, i cui comunitari stanno vivendo un periodo di involuzione (Micov a parte, il migliore dei suoi con 21 punti). Hosley (22) e i cugini Diener (per Travis 14 con 4 rimbalzi, per Drake 20 con 3 rimbalzi e un assist) sono benzina nel motore di una Sassari che quando accelera e gioca in casa è virtualmente inarrestabile. Se ne accorge anche Trinchieri, che oltre a Micov ottiene qualcosa anche da Leunen e da Brunner (12 alla fine per lui, con 5 rimbalzi difensivi). Cinciarini invisibile come Basile e Shermadini. Può darsi che per il momento stia cominciando a pagare il doppio impegno campionato-coppa. Solo il tempo potrà dirlo.

BANCA TERCAS TERAMO 76 – 78 BENETTON TREVISO

Djoerdjevic colpisce ancor. Interrompe la striscia di vittorie di Teramo, e vince una difficile e importa partita. I veneti restano attaccati agli abruzzesi lungo tutto l’ incontro, e alla fine piazzano l’allungo decisivo. All’ intervallo sono 7 i punti di distacco a favore dei biancorossi, ma nel terzo quarto si scatena De Nicolao, che con 11 punti (14 alla fine per lui) guida i suoi a un parziale di 21-17 che riporta in carreggiata la truppa allenata dall’ ex- playmaker di Barcellona, Fortitudo e Milano. Nell’ ultima frazione ci pensa poi la coppia di lunghi Goree-Ortner (7 e 8 punti nel quarto, 18 alla fine per entrambi), insieme a Viggiano (8 anche per lui, 12 totali) a condurre in porto una decisiva vittoria. Per una Treviso di sicuro ondivaga ma mai arrendevole.

CANADIAN SOLAR BOLOGNA 76 – 56 SIDIGAS AVELLINO

Si era toccato anche il +33 sul 65-32, poi i bianconeri hanno tirato i remi in barca, forse impietositi da un avversario che non meritava una simile scoppola, visto che ha ruotato sì e no nove elementi (sarebbero dieci, ma Ferrara ha toccato il campo per un minuto scarso). Green in campo 40 minuti con 21 punti è il solo in doppia cifra per i suoi, mentre dall’ altra parte un grandissimo Douglas-Roberts spazza via i dubbi espressi su di lui da tifoseria e critica. Diventato un beniamino per i sostenitori bianconeri, CDR fa registrare il 19 punti, 100% al tiro, 2 assist, 1 rimbalzo e 26 di valutazione. A fargli da ancella il solito Sanikidze con 16 punti, e Gailius che segna prevalentemente nel garbage time, quando il punteggio per i padroni di casa non è più in discussione. La Virtus ora è seconda in classifica, e aspetta Milano per la grande classica, in notturna la prossima settimana.

VANOLI BRAGA 73 – 74 CASALE MONFERRATO

Quando a fare la differenza è l’ anima operaia. Sono Oliver Stevic, 15 punti, David Chiotti, 12, e Stefano Gentile, 11, a tenere accese le speranze di salvezza dei piemontesi, appaiati proprio ai cremonesi all’ ultimo posto in classifica. Casale, che trova anche 15 punti da un sempre più convincente Matt Janning, ora vede la sua situazione complessiva con un po’ più di luce rispetto solo a una settimana fa. Viceversa, Cremona ricasca nei vecchi errori: oltre a Tabu, Cinciarini e Lighty, ottiene ben poco dal resto, con Tusek e Roderick da 6 punti, e Perkovic addirittura da 0. Regali che non si possono permettere, in una lotta salvezza.

FABI SHOES MONTEGRANARO 63- 60 CIMBERIO VARESE

Un grande reparto esterni, quello dei padroni di casa, contro un grande reparto lunghi, quello degli ospiti. Si potrebbe sintetizzare così la sfida tra Montegranaro e Varese, che ha visto alla fine uscire con la vittoria in casa i marchigiani, che ha trovato in realtà un valido scorer anche nel centro Ivanov (10 punti). Ne mettono 16 Zoroski e 17 McNeal, sempre più convincente leader di una formazione che si sta ritrovando sotto la guida sapiente di coach Valli. Recalcati, da parte sua, ha trovato un ottimo Tony Weeden (12 in 23 minuti) e ha visto fare pentole e coperchi alla premiata ditta di stampo europeo Kangur-Diawara (insieme 34 punti su 60, 18 e 16 rispettivamente). Ora a Varese spetta una delicata e insidiosa trasferta a Casale Monferrato. Sperando che il miglioramento porti una vittoria in trasferta.

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 81 – 70

Dopo cinque sconfitte consecutive, termina finalmente il calvario dell’ Olimpia Milano, almeno in campionato. Pesaro non supporta adeguatamente un White da 25 punti, nonostante per tre quarti la formazione ospite sia stata in vantaggio. Come contro Avellino, l’ Emporio Armani subisce, si rifà sotto alla fine del terzo parziale (58- 57 il punteggio alla penultima sirena a favore dei pesaresi), per poi nell’ ultimo periodo piazzare un break di 24-12 e chiudere con 11 punti di scarto. A guidare i milanesi Nicholas e Rocca ( per entrambi, 8 nell’ ultimo quarto, 12 alla fine). Non va dimenticato che chi aveva tenuto a galla l’ Olimpia, fino a quel momento, erano stato il solito Fotsis (16 totali) e Gentile (11 punti in tre quarti) Per Scariolo e i suoi uomini ora c’è la prova del nove in casa dell’ Unics, mercoledì.

UMANA VENEZIA 63 – 60 MONTEPASCHI SIENA

Venezia, sul parquet amico del Palaverde, compie l’ impresa. La Montepaschi cade contro gli uomini di Mazzon, che hanno sempre in mano la gara, anche se finale rischiano di arrivare al supplementare. Negli ultimi secondi, un ingenuo fallo di Young su una tripla sbagliata di Aradori concede al talento senese tre tiri liberi. Sbagliato il primo, a segno gli altri due, -1 per la Mens Sana. Ancora una volta Szsczewyk a guidare alla vittoria i suoi, con i due tiri dalla lunetta che stabiliscono la definitiva vittoria dell’ Umana. L’ ennesimo, sorprendente, colpo di Venezia.

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