18° turno della Serie A italiana di basket


La giornata delle conferme. Se qualcuno ancora aveva dubbi sulla solidità di Virtus Bologna, Pesaro e Avellino, o al contrario sul momento di vera e propria crisi di società storiche come Roma, Treviso e Cantù, è stato accontentato. Solo Siena e Cantù, delle grandi, sembrano essere ancora sulla cresta dell’ onda, anche alla luce di quanto successo in Eurolega la scorsa settimana: vittoria su Bilbao della prima, sconfitta onorevole della seconda in quel di Barcellona, con la partita in bilico fino agli ultimi 4 minuti. Varese soffre ancora di troppi alti e bassi, mentre Caserta si mantiene in linea di galleggiamento grazie alla proverbiale grinta (supportata anche da un adeguato livello di tecnica, chiaramente) che coach Sacripanti instilla sempre nelle sue squadre. A fondo classifica, si fa più preoccupante la posizione di Casale Monferrato: stavolta la condanna Sassari, e per la settima volta in stagione Crespi vede uscire sconfitti i suoi con meno di tre punti. Quantomeno, un segnale che fa ben sperare, in Piemonte.

 

SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO 78 – 72 ANGELICO BIELLA

“Fattore H”, potrebbe essere chiamato. Hickman e Hackett, rispettivamente con 21 e 17 punti, mantengono al secondo posto la Vuelle coadiuvati da un White che scrive anche lui 17 nel suo tabellino. La partite non è mai in discussione, a parte il terzo quarto, quando i piemontesi vengono trascinati da Coleman in un parziale di 25-16 che da il vanatggio agli ospiti per 57-54. Nel parziale conclusivo, tuttavia, salgono in cattedra l’ americano ex- Casale e il golden boy di casa, che siglano 9 e 8 punti e continuano a far brillare la stella pesarese. Che ora comincia ad essere non più solo una semplice mina vagante.

 

ACEA ROMA 78 – 82 CANADIAN SOLAR BOLOGNA

“Vediamo di non perdere la fiducia” aveva detto Lino Lardo alla vigilia della partita. Ci ha pensato Petteri Koponen a fargli perdere entrambe (fiducia e partita), con 24 punti, 4 rimbalzi e il 66.7% al tiro dalla media in 31 minuti. In una Bologna che sta scoprendo in vero Chris Douglas- Roberts, finalmente libero da acciacchi o infortuni, brillano i soliti: Poeta, Gigli e Sanikidze, oltre al finlandese. Vitali, ex di giornata (come lo stesso Lardo, Crosariol e Gigli) sigla 9 punti in 19 minuti e da un seguito ai segnali di risalita che già aveva palesato, mentre dall’ altra parte Maestranzi, Kakiouzis e Djedovic mettono insieme, in tre, 9 punti. Ora, mentre Bologna vola, Roma fa i conti con una realtà che in questi ultimi anni non aveva mai conosciuto, quella della bassa classifica. Si dice che sia proprio il coach il primo a rischiare, ma forse il problema è a monte, in una squadra costruita male. Con il presidente Toti che ha annunciato che a fine stagione potrebbe lasciare, non è un bel segnale. Un vero peccato, per una piazza importante come Roma.

 

BENETTON TREVISO 71 – 73 OTTO CASERTA

Collins- Bell- Smith. I Big Three di Caserta sbancano il Palaverde e fanno riaffiorare dubbi mai sopiti sulla qualità del lavoro di coach Djordjevic, tanto bravo a valorizzare i giovani (il Gallinari di Milano, e qui De Nicolao, Cuccarolo, Moldoveanu) quanto insoddisfacente a ottenere risultati adeguati all’ organico che gli si offre. Per essere chiari, Treviso valeva un posto nella Final Eight, e non esserci arrivati ha deluso non poco le attese: anche con tutti gli alibi del caso (sono cambiate tutte le pedine fondamentali di inizio stagione, Gentile e i tre americani), resta comunque la sensazione che alcune sconfitte che non dovessero arrivare, tra cui quella contro Caserta. La Juve, da canto suo, ha avuto il meglio dagli americani (21 per Collins, 15 per Smith e 11 per Bell) e ha così compensato l’ assenza di Righetti e la giornataccia di Fletcher. Ora come ora , vicende societarie a parte, il sacco di Treviso è un segnale che da fiducia.

 

CIMBERIO VARESE 74 – 64  EMPORIO ARMANI MILANO

Dopo la brutta prova di Eurolega contro il Panathinaikos, serviva una scossa. Non è arrivata, e va dato il merito a Varese di non aver permesso che ciò accadesse. Il solito Diawara, coni suoi 18 punti, è il leader incontrastato della formazione di Recalcati, che ha visto esordire il nuovo arrivato Tony Weeden al posto dello spaesato Hurtt. Questa volta, l’ ala forte francese è supportata da Stipcevic (12 punti) da Ganeto (9) e da Fajardo, Rannikko e Garri (tutti a 7). Milano, se vuole risalire, dovrebbe prendere esempio da Varese, che ha un leader designato e tanti che, di giornata in giornata, portano il loro mattoncino. Al contrario, l’ Olimpia è tenuta in piedi da Fotsis e Bourousis, e da Rocca e Mancinelli. Deludente Cook, irritante Nicholas quando vuole fare tutto da solo, Scariolo ha una bella patate bollente in mano. Per ora, la scottature sono dolorosissime.

 

BENNET CANTÙ  87 – 73 VANOLI BRAGA CREMONA

Sono Micov, Markoishvili e Brunner  a portare alla vittoria i brianzoli contri cremonesi. Rispettivamente con 19, 14 e 17 punti, la truppa di Trinchieri  si sbarazza di quella allenata da coach Caja e si conferma una contender affidabile per il titolo. La partita non ha storia, con la Bennet sempre avanti e sempre in controllo. Solo nel quarto quarto, con alcuni degli uomini più importanti a rifiatare, la Vanoli riaccorcia le distanze con la coppia Daniele Cinciarini – David Lighty (9 per entrambi nel quarto periodo, in totale 16 per l’ americano e 14 per il prodotto della Scavolini). Cremona resta penultima, Cantù invece è l’unica delle grandi che possa sfidare Siena, ora come ora. Da qui alla Coppa Italia, ci sono però ancora tre settimane, sufficienti a ribaltare qualunque pronostico.

 

SIDIGAS AVELLINO 93 – 84 FABI SHOES MONTEGRANARO

Non bastano due grandi Ivanov da 19 punti e Kirksay da 15 per portare a casa la vittoria, anche se stavolta tutto il supportino cast di casa Fabi Shoes ha contribuito (10 punti per Mazzola, McNeal e Karl, 11 per Zoroski). Avellino la vince grazie alla solita coppia Green-Dean, coadiuvati da un inaspettato Slay da 19 punti e da Jurica Golemac che ne fa 13, di cui 6 nella quarta e decisiva frazione (in cui è decisivo anche Gaddefors, con tutti i suoi 4 punti). Vitucci, cacciato da Treviso nel 2010 per far posto a Repesa, ora forse gongola. Farebbe bene.

 

MONTEPASCHI SIENA 79 – 58 BANCA TERCAS TERAMO

Un testacoda che finisce nella maniera più prevedibile. La marea biancoverde  sommerge Teramo, grazie alla solita, collaudata forze del sistema che ha reso Siena una potenza, in Italia prima e in Europa poi. Aradori, 14, McCalebb, 13, e Zisis 11, conducono per mano la squadra di Pianigiani, mentre la Banca Tercas può far fronte solo con i 12 di Goods e Polonara (in 18 minuti quest’ ultimo, una grande prova davanti al ct: chissà che non abbia strappato un biglietto per il raduno della Nazionale). In attesa della prossima settimana contro Venezia, Siena va a Madrid in Eurolega, mercoledì. Per un esame di maturità vero e proprio.

 

NOVIPIÙ CASALE 75 – 78 BANCO DI SARDEGNA SASSARI

La tripla finale della disperazione sul primo ferro di Janning sancisce l’ ennesima sconfitta per Casale con tre punti di scarto o meno, segno che i piemontesi non si arrendono mai , anche di fronte ad avversari di valore migliore. Questa volta rappresentati da Sassari. Drake Diener con 20 punti è il mattatore della serata, mentre Hosley (12) e Plisnic (13) portano il loro contributo alla nona vittoria in stagione. Dall’ altra parte, bene lo stesso Janning, 23, il solito Shakur, 14, Malaventura a quota 17 e David Chiotti a 12. Questa volta è andata male, ma resta una sensazione di fiducia attorno alla Junior. Il lavoro di Crespi, progressivamente, darà i suoi frutti

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