I giovani nella crisi economica: quali prospettive?


Leonardo Nini studia economia a Milano ed è uno degli organizzatori di Palaperitivamente – l’aperitivo culturale che si svolge l’ultimo venerdì di ogni mese al Centro Giovani di Savignano. Ogni mese Dissonanze collabora alla scelta del tema del dibattito. Questa volta si parla di crisi economica.

A Savignano la prima edizione di “Palaperitivamente”

Venerdì 23 settembre una cinquantina di ragazzi si sono ritrovati alla prima serata di “Palaperitivamente”, presso il centro giovani di Savignano sul Rubicone, per discutere su “crisi economica e crisi di valori”.
Si è trattato del primo di una serie di aperitivi organizzati dallo staff del “Pala” rivolto in particolare agli studenti universitari e ai ragazzi che frequentano gli ultimi anni del liceo, per confrontarsi su temi di rilievo con l’aiuto di uno o più esperti. L’appuntamento si ripeterà, salvo eccezioni, l’ultimo venerdì di ogni mese. Per l’occasione, a conversare con i ragazzi sono stati l’avvocato Pierino Buda, il direttore della Bcc Romagna Est Paolo Garattoni ed i commercialisti Fausto Bertozzi e Maurizio Urbini. Rinaldo Sassi, amministratore delegato di Scounting S.p.A. non è potuto essere presente causa imprevisti impegni lavorativi.

Il tema, prestandosi a diverse prospettive di analisi, ha suscitato grande interesse nei ragazzi in sala, reduci da un’estate ricca di notizie relative all’attuale situazione economica italiana ed internazionale. Tra le prime questioni affrontate c’è stata proprio la comprensibilità di giornali e telegiornali nel trattare l’argomento: spesso e volentieri, infatti, i termini scelti sono di difficile accesso per chi, come buona parte dei giovani liceali o universitari, non avesse mai affrontato lo studio di temi economici. I primi interventi dei relatori hanno così illustrato alcuni punti fondamentali della crisi di cui si sta tanto parlando da quattro anni a questa parte. Ben presto è parso chiaro che ai ragazzi interessasse soprattutto capire come la difficile situazione nata dai mutui subprime o da debiti sovrani spropositati potesse influire sulla loro vita quotidiana e, soprattutto, cosa fare per uscirne, per costruire il futuro di una generazione che vede progressivamente venir meno tanti punti di riferimento. Partendo dagli aspetti più tecnico-economici della crisi, quali la genesi dei titoli derivati dai mutui subprime e la loro improvvisa svalutazione, o l’evoluzione del rapporto debito/PIL italiano e la conseguente perdita di credibilità dello Stato in materia di solvibilità, buona parte dei presenti ha iniziato a comprendere le cause di una situazione sempre più complessa, che probabilmente richiede, e richiederà sempre più, una buona dose di sacrifici. Il dibattito si è spostato così dalla difficile contingenza internazionale alle sue ripercussioni sulla quotidianità dei giovani italiani e delle persone loro vicine; una quotidianità spesso fatta di difficoltà nella ricerca del lavoro e di incertezza sul futuro.

Quale futuro per noi giovani? Cosa fare per renderlo migliore?
Queste le domande di maggior rilievo emerse nel corso della serata. Probabilmente non esistono risposte univoche né di facile eccesso, eppure alcune proposte sono sembrate emergere dal dibattito stesso. Qualcuno ha auspicato una maggiore flessibilità da parte dei giovani stessi rispetto alle esigenze della società e in particolare delle aziende del territorio; qualcun altro, invece, ha proposto soluzione di più ampio respiro nella maggior regolamentazione dei mercati finanziari, che ad oggi gestiscono volumi spropositati di denaro “elettronico”, arrivando a scambiare cifre pari a 10 volte il PIL mondiale. Si è parlato di cambiare i parametri di riferimento che regolano il funzionamento dei mercati e dell’economiainternazionale; modelli basati, per esigenze di semplificazione, sull’homo economicus, un individuo prevalentemente  incline al soddisfacimento del proprio interesse: una visione che perde efficacia in un Paese in cui, come nel caso italiano, non tutti rispettano le “regole del gioco”. Pertanto, la soluzione potrebbe risiedere in modelli macroeconomici che considerino, fra i loro parametri, anche altri aspetti della persona umana, che in realtà spesso si mostra capace di sacrificare il proprio interesse a vantaggio di altri. Si è parlato quindi di dubbia efficacia del PIL come strumento di misurazione della qualità della vita, di strumenti alternativi creati allo stesso scopo, quali il GNH (Gross National Happiness, felicità interna lorda), già applicato nel lontano Buthan.  Si è considerata l’opportunità di diffondere valori diversi, come solidarietà e fiducia reciproca, che potrebbero favorire non solo una migliore convivenza civile aumentando il nostro benessere a prescindere da variabili economiche, ma sarebbero capaci di influire positivamente sulla crescita economica stessa del nostro Paese.

Su questo fronte è arrivato uno spunto importante: l’esempio di tanti gruppi di ragazzi e ragazze che si prodigano per donare il proprio tempo al prossimo, con spirito di gratuità e voglia di guardare oltre il proprio egoismo, come risposta alla  necessità per la “nostra” generazione di fare del proprio meglio per emergere, conquistare posti di rilievo in una società dove questi sono spesso occupati da persone non votate all’interesse comune e sviluppare una flessibilità tale da consentire di muoverci in un mercato del lavoro sempre più frastagliato.

Forse bisognerebbe partire proprio da questo spunto per cercare soluzioni alla portata di tutti, soluzioni che forse produrranno effetti solo nel lungo termine, ma che già da oggi possono apportare un cambiamento importante nelle nostre vite e in quelle delle persone a noi vicine. Nella speranza che, un giorno, quando questa generazione si troverà al timone della società, questo spirito di servizio possa generare benessere – sia materiale che spirituale – a tutta la collettività.

Raccolte le fila del dibattito che ha segnato la prima edizione di “Palaperitivamente”, ci prepariamo a vivere il prossimo incontro, venerdì 28 ottobre alle ore 19:30. Per la seconda “puntata” è previsto, a seguito del consueto aperitivo con musica dal vivo, un confronto sul tema “le regole e la giustizia” con Fiorella Casadei, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rimini. Non mancate!
Per ulteriori informazioni cliccate sulla pagina facebook dell’evento)

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