I ragazzi del Sammaurock


Non ci potevo credere.
Forse per ingenuità, poca fiducia, o non so cos’altro, ma cliccando sulla voce Wikipedia di San Mauro Pascoli, non mi aspettavo certo di veder citato il Sammaurock:
«Rassegna musicale di band emergenti, nata nel 2004 su iniziativa di tre giovani sammauresi e l’amministrazione comunale».

I tre sono Davide, Francesco e Daniele, giovani ora 27enni che vivono la vita tra studio, mercati e fabbrica. Dall’anno scorso si è aggiunto anche Mattia, coetaneo, che già seguiva e supportava il festival dagli esordi.
E così l’ottava edizione è alle porte.

Ma cosa c’è dietro a quelle due sbrigative righe di Wikipedia?
Lo chiediamo direttamente a loro, Davide Francesco e Mattia.

La prima edizione del Sammaurock risale al luglio 2004. Cosa vi portò a dar vita a quell’evento di piazza?

Davide: «In realtà quella primissima esperienza è stata un “protosammaurock”. Fu una sola serata di musica a ingresso libero voluta dal Comune, senza un progetto né una finalità a lungo termine.

Il Comune voleva realizzare un evento una tantum che coinvolgesse le giovani band del paese: un responsabile mi contattò per l’ organizzazione. All’epoca gestivo già la fonoteca di Savignano (Savignano sul Rubicone, provincia Forlì-Cesena, ndr) e avevo preso parte all’organizzazione dell’edizione 2004 del Rock è Tratto. In particolare, quest’ultima esperienza mi ha permesso di esplorare il mondo dell’organizzazione degli eventi musicali e di capire il grado di impegno e risorse che servisse.

Accogliendo la richiesta del Comune, mi impegnai a portare in piazza Mazzini alcuni gruppi del paese. Feci partecipare quattro complessi, facendomi aiutare in vari modi dagli amici – per esempio nella presentazione – perché il tutto fosse più attraente.

Era una delle prime volte che un evento di questo tipo si svolgeva a San Mauro, il calore del pubblico fu inaspettato e bellissimo. Ricordo ancora le signore che mi riconoscevano e dicevano “Ma te si e foil d’la Lucia?”, ”Ma ta sun?”» (“Ma te sei il figlio della Lucia?”, “Ma te suoni?”,ndr).

Francesco: «Sì, il primo anno andò così. Poi un giorno di primavera del 2005 ci fu la svolta.

Io, Davide e Daniele stavamo facendo il nostro solito giro al Music In (negozio di musica, ndr), come tutti i sabati pomeriggio, da invasati di strumenti musicali quali eravamo e siamo. In macchina saltò fuori l’idea: trasformare quell’evento a sé stante e isolato in qualcosa di strutturato. Nei nostri ambiziosi sogni si figurava un festival gratuito di due serate, che si tenesse al parco delle scuole elementari (Parco Mino Giovagnoli di San Mauro Pascoli, provincia Forlì-Cesena, ndr), adatto agli spettacoli, grazie all’anfiteatro centrale, ma mai sfruttato a dovere prima… e ragionandoci, neppure adesso, eccezion fatta per il Sammaurock.

Pensammo che per realizzare un evento tale fossero sufficienti 2-3 volontari che si dedicassero totalmente all’organizzazione. Ci contammo e in effetti c’eravamo!».

Davide: «Seguivamo già band emergenti, andavamo ai loro concerti, quindi avuta l’idea, sapevamo chi contattare per creare un evento di una certa portata. Fu proprio nel 2005 che il Sammaurock prese una forma definita».

Francesco:  «Esatto! Tra l’altro mi preme sottolineare che nel 2005 abbiamo avuto la possibilità di rendere la manifestazione un contest tra band, ma ci siamo opposti alla cosa: crediamo che tra musicisti ci debba essere collaborazione, non competizione ».

Che cosa vi ha spinto a continuare in questi anni e così a giungere all’ottava edizione?

Mattia: «Come vedi, è nato tutto dall’amicizia, dalla passione per la musica e dalla volontà comune di valorizzare band locali ed emergenti. Questi sono elementi che tutti noi sentiamo e che sono rimasti invariati nel tempo».

Davide: « Da sempre appassionati di musica, la volontà di promuovere le band era ed è sempre molto forte.

Ma non le cerchiamo forzatamente: non siamo mai andati ad ascoltare gruppi o a fare ricerca in funzione del festival. L’operazione è inversa. Prima ce ne innamoriamo, e poi le prendiamo in considerazione per il Sammaurock. La scelta non è mai una selezione forzata ».

In che modo siete riusciti a portare avanti la manifestazione partendo, in qualche modo, da zero? Quali difficoltà incontrate?

Davide: «Contiamo sulle nostre capacità. Siamo supportati da un gruppo di amici, e cerchiamo di specializzarci in ciò che è necessario invece che pagare qualche esperto».

Mattia: «Io per esempio ho curando la grafica del volantino per il secondo anno consecutivo. Stessa cosa vale per le luci. Le gestisco personalmente durante le esibizioni, e per questo è fondamentale la conoscenza della band. Se si conoscono le canzoni, si può fare uno spettacolo di luci migliore e un lavoro qualitativamente superiore e a effetto; sono piccoli ma importanti dettagli.

Senza dimenticare il volantinaggio. Ci occupiamo personalmente della promozione dell’evento, distribuendo volantini sia di giorno che di sera».

Francesco: «Lo staff è una macchina ben oliata e tutti sono complementari. Abbiamo sì dei compiti fissi, ma possiamo considerarci a buon diritto dei tuttofare».

Davide: «Conosciamo così a fondo la nostra “creatura” e la amiamo così tanto, che anche se uno di noi quattro deve prendere una decisione, lo può fare senza consultarsi con gli altri, perché sappiamo sarà certamente la scelta giusta.

Passando alle difficoltà, in un paese piccolo come San Mauro le risorse a disposizione per spettacoli ed eventi sono sempre poche. Non potendo fare affidamento solo sul contributo economico del comune – che ci basta per pagare service e SIAE – impegniamo buona parte del tempo di preparazione del festival alla ricerca di sponsorizzazioni.

Pensiamo sempre in grande, ma la realtà del piccolo paese è limitante. La prendiamo come una sfida: ci piace l’idea di poter fare qualcosa di  grande in un piccolo spazio. E ci piace farlo nel nostro paese».

L’amore, la passione, l’amicizia emergono in maniera lampante dalle vostre parole.
Questo si riflette anche nel rapporto coi gruppi?

Francesco: «Sì. Se in questi anni tanti gruppi hanno accettato di suonare gratuitamente è perché li rendiamo protagonisti e li coccoliamo: cibo, un buonissimo service, gazebo, possibilità di vendere il proprio merchandising, promozione di vario tipo, e la grande affluenza di pubblico, che in questi anni non ci ha mai traditi»

Mattia: «Inoltre le band hanno possibilità di trovare nuovi contatti. È successo più di una volta che venissero gratuitamente band provenienti relativamente da lontano (Pesaro, Ascoli Piceno, Modena) e che poi trovassero agganci per fare serate nella zona, suonare e farsi conoscere anche dalle nostre parti. Questo grazie alla visibilità data dalla manifestazione».

C’è qualche gruppo che ha segnato in maniera particolare il Sammaurock?

Davide: « I Nobraino. Li abbiamo visti emergere e il Sammaurock è cresciuto con loro. Nel 2005, alla loro prima presenza nelle vesti di gruppo principale,  suscitarono molto entusiasmo. La cosa si replicò la seconda volta, nel 2007. E vederli tornare da noi nel 2010 dopo la loro esperienza su palchi importanti come quello della Rai ci ha inorgogliti. C’è molta reciprocità nel rapporto tra il festival e questa band: noi li abbiamo sempre seguiti, e nell’edizione passata c’era così tanta gente ad ascoltarli che non riuscivamo a vedere l’ultima fila di persone.

Mattia: «Le persone occupavano San Mauro come una coltre di foglie in autunno».

Davide: «Questo è lo stimolo per proporre band che ci auguriamo percorreranno la stessa strada. Oltre ai Nobraino si sono affermati altri gruppi tra cui i Comestic e i Mamasita, per citarne un paio. Altri, invece, nonostante le potenzialità, si sono sciolti, ma hanno lasciato il segno. Tra questi i Fitness Pump, i cui 2 dischi rimangono tutt’ora nella mia personale top 10».

C’è un’edizione alla quale siete particolarmente legati, o che ricordate con più piacere?

Davide: «Ogni edizione è a sé, ogni edizione ci ha fatto commettere errori dai quali imparare e ogni annata ha cose da raccontare. Anche nel rapporto tra di noi ».

Togna: «Per me un’edizione importante è stata quella del 2005: la prima vera esperienza. Poi non si può negare che quella dell’anno scorso sia stata l’edizione in cui abbiamo realizzato che stavamo costruendo qualcosa di veramente serio».

Davide: «Sì. Il 2010 indubbiamente è stato un anno importante, perché per la prima volta abbiamo raggiunto un’affluenza di pubblico a tre zeri, grazie a due band locali, gli Jang Senato e i Nobraino. Questo ci dà nuovi stimoli per fare sempre meglio, anche se abbiamo il timore costante di non riuscire a replicare una partecipazione così importante».

A proposito di timori, quali sono le preoccupazioni che vi assillano alla vigilia del festival?

Davide: «Per prima cosa, le previsioni del tempo. A partire da due settimane prima del Sammaurock, visitiamo 3 volte al giorno meteo.it, con livelli d’ansia inimmaginabili. L’ultima cosa che vorremmo è vedere il nostro lavoro rovinato dalla pioggia. Per fortuna ci è andata quasi sempre bene.

Le notti che precedono il festival sono tutt’altro che tranquille. Gli incubi più ricorrenti sono la defezione di qualcuno di noi 4 per problemi di salute, e quindi la sottrazione di un tassello insostituibile del puzzle, o il parco vuoto».

Tutti gli anni ci chiediamo: “Ma ci sarà gente questa tornata?” E ogni anno, intorno alle ore 21, si ripete il miracolo tanto atteso, un po’ come la liquefazione del sangue di San Gennaro».

Qualche anticipazione in vista della prossima edizione, prevista per l’1 e il 2 agosto?

Mattia: «Quest’anno il Sammaurock sarà un dissetante cocktail di musica».

Francesco: «Io consiglio di tenere d’occhio il banchetto del merchandising: verrà ampliato».

Davide: «Ti anticipo i nomi dei partecipanti.

L’1 agosto si esibiranno i Romantic Modernist, gli Strikeballs e Daniele Maggioli. La sera successiva sarà la volta dei Cardiophobia, poi i Tocsins e infine i Granturismo»

Cosa vi aspettate dal futuro?

Davide: «Il Sammaurock è la nostra più bella storia d’amore.
Intendiamo continuare ad animarla nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, finché morte non ci separi».

1 comment

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  1. antonella

    Congratulazioni ragazzi !!!!!!! Siete grandi !!!!! Chi l’avrebbe mai detto siete dei fantastici. Un grande grande grande ” IN BOCCA AL LUPO “. Vi voglio bene.
    Ciao Antonella

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