L’economia delle cose


Aveva detto che gli piacevo già da un po’, ma siccome era uno timido si era sempre vergognato di farsi avanti e solo ora si era deciso a lanciarmi dei segnali, complice il terzo Montenegro della serata perché sì, era uno di quelli che con l’alcol si lasciava andare e allora tutto era più facile.

Aveva cominciato a guardarmi da una mezz’oretta, le mie amiche mi spingevano ad avvicinarmi, sussurrandomi all’orecchio che ormai ero single da troppo tempo e che poi lui mi era sempre piaciuto, anche prima quando stavo con Guido, solo che non lo volevo ammettere. E magari era la volta buona che ci stava. Alla seconda Pinacolada mi decisi ad avvicinarmi, lui sembrava non aspettasse altro, parlava con gli amici sempre tenendo sott’occhio dov’ero e appena mi avvicinai mi mise una mano intorno alla vita. 

Continuò a parlare con loro dicendo tante cose, ma non ne ricordo nemmeno una. Vedevo la sua bocca aprirsi e chiudersi e il suo sorriso ricomporsi ad ogni pausa, gli occhi che sembravano captare come ripetitori tutti miei movimenti e mi tenevano stretta a lui con un invisibile campo magnetico che non mi consentiva in alcun modo di fuggire. Ma nemmeno lo volevo, a dirla tutta.

E poi eccoci a salire le scale, la sua mano indugiava sul mio sedere e per la precisione sulla gonna di jeans che lo copriva ma lo lasciavo fare, l’attesa del preliminare mi eccitava più del preliminare stesso, ero già pronta ma non avrei voluto esserlo. La prima stanza del piano di sopra era occupata, Monica e Eric si stavano baciando contro un muro, la camicetta di lei sbottonata per metà. Il mio lui mi strinse ancora più forte la mano e li fece uscire in malo modo, ma loro non protestarono. Allora lui chiuse la porta e mi spinse sul letto, e io dicevo “no” ma invece era “sì”, iniziò a sfilarmi la maglietta e poi il reggiseno, quello con i girasoli ricamati che mi aveva regalato mia madre – se avesse visto! – e io dicevo “ no, no” e invece era “sì, sì”, e poi ridevo, non sembravo convinta perciò lui mi guardò per un secondo poi riprese, andò fino in fondo, sì, ci andò, e io ero tutta un “no, no, no” che invece erano “sì, sì, sì” uno in fila all’altro, che non finivano mai, oh sì, non finivano mai.

Alla fine lui si rialzò dal letto, mentre si richiudeva la patta dei pantaloni io cercavo confusamente di rivestirmi ma in quel momento rientrarono in camera Monica ed Eric, avevano delle bottiglie e ci chiesero se volevamo bere qualcosa con loro. Il mio lui apparve entusiasta dell’idea e mi invitò a unirmi a loro come se fosse la cosa più naturale del mondo. Poi gli chiesi di venire un attimo fuori con me, mentre i suoi amici ci guardavano come se fossimo stati noi gli intrusi e non loro.

Che succede?

– Sei carina, ma non basta.

– Sono carina?

– Hai capito cosa voglio dire.

Ogni volta che mi diceva qualcosa si voltava verso lo spiraglio di porta rimasto aperto e rideva, poi si girava di nuovo verso di me rapidamente, come se pensasse che non riuscissi ad accorgermene.

-Cosa vuoi di più? Non ti è bastato… quello?

-Non capisci.

Dimmelo! Il fatto che mi sia fatta sbattere da te non conta neanche un po’?

-Sì che conta. Ma nel complesso non sei quella che voglio. Ho dovuto provarlo, toccare con mano per capirlo.

 

-Comunque non avevo preso la pillola, se vuoi saperlo.
-Cazzo dici.

-Cazzo dico.

-Sì, l’avevo detto.-Avevi detto che continuavi a prenderla, anche da single.

-Mi stai fregando.

Si mise le mani sulla faccia ed emise un lungo sospiro. L’aria soffiata arrivò fino a me, ripulì il mio viso da quei baci che ormai non mi appartenevano più e cacciò via i fantasmi delle fugaci e deboli parole d’amore che mi aveva sussurrato pochi minuti prima. Lo lasciai lì, sulla porta, mentre piangeva. Tutti gli invitati alla festa mi videro ridere sfrontatamente mentre scendevo la scala diretta al banco del bar. E dicevo “sì” a tutti quelli che mi chiedevano qualcosa, ma era “no” quello che pensavo, era “no, no, no, no, no”.

Licenza Creative Commons
L’economia delle cose by Fabio Pirola is licensed under a Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported License.

1 comment

Aggiungi

+ Leave a Comment