DiSportivo: calcio e razzismo, un’orrendo legame


calcio e razzismo

foto huffington Post

Calcio e razzismo sempre più a braccetto. E’ ormai noto a tutti l’episodio accaduto allo Stadio Olimpico di Roma, nell’ultimo turno di campionato, con protagonisti i “tifosi” della Lazio.

I presunti responsabili dell’accaduto sarebbero in sedici, compresi tre minorenni, che hanno tappezzato la Curva Sud con foto di Anna Frank in maglia giallorossa. Un’insulto alla memoria sia degli ebrei che di tutti noi. Non è la prima volta, purtroppo, che la parte malata del tifo laziale, così come la controparte altrettanto non sana di altre tifoserie, si macchia di gesti del genere. L’immagine di Anna Frank con la casacca della Roma, infatti, è solo un triste e squallido richiamo ad alcuni manifesti apparsi nel 2013 in alcune strade del centro di Roma. “Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi”, il tweet di condanna, con tanto di foto degli adesivi e delle immagini incriminate, di Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma.

Calcio e Razzismo, il pesce puzza dalla testa?

Martedì alle 12 una delegazione della Lazio, con a capo il presidente Claudio Lotito, ha portato una corona di fiori alla sinagoga di Roma per ricordare le vittime dell’antisemitismo. Lo ha detto ai microfoni di una radio romana il responsabile della comunicazione del club biancoceleste Arturo Diaconale. Il dirigente ha anche ribadito, a proposito degli adesivi con Anna Frank, che «si tratta di pochi sconsiderati». Tutto molto bello, eppure c’è un retroscena.

E’ il Messaggero a riportare il dettaglio secondo cui Lotito prima di deporre tre corone di fiori al Tempio Maggiore avrebbe commentato: “Famo sta sceneggiata!“. Il patron del club biancoceleste avrebbe poi aggiunto: “Non valgono un ca…. questi. Hai capito come stamo?“. Per poi aggiungere: “Il rabbino sta a New York. Er vice-rabbino ci sarà?”.

Arrivato a Roma avrebbe poi preso le difise dei sostenitori del club: “Noi oggi siamo qui per dare la nostra forma di dissenso ad ogni forma di antisemitismo e razzismo, la maggior parte della nostra tifoseria condivide questi valori”. Cosa e a chi dobbiamo credere?

Calcio e razzismo, in cerca di una soluzione

Durante l’ultimo turno settimanale nei campionati di Serie A, Serie B e Serie C e del turno previsto nel fine settimana per i campionati dilettantistici e giovanili – informa la Federazione – le squadre e gli ufficiali di gara si disporranno al centro del campo prima del calcio d’inizio mentre verrà letto un brano tratto dal Diario di Anna Frank.

Una bella idea ma il mondo degli Ultras non ci stà. I primi ad esporsi sono stati gli Ultras dell’Ascoli  che Martedi sono entrati in curva sud per assistere alla partita di B Ascoli-Ternana «dopo il minuto di riflessione deciso dalla Lega». “Non vogliamo essere complici di un teatrino mediatico e istituzionale – dice un post su Fb degli Ultras 1898 – che dimentica i terremotati e i nostri anziani ma è invece sempre prontissimo a indignarsi e a strumentalizzare una decina di adesivi”.  

La verità è solo una. Goliardia o razzismo che sia, è un gesto da condannare in modo assoluto.

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