Buffy l’ammazzavampiri – Il reboot a fumetti in chiave moderna


Copertina 1 del fumetto di Buffy

(Credits: Saldapress)

La scuola è un inferno e Anima e Cuore sono i primi due volumi della nuova serie a fumetti di Buffy l’Ammazzavampiri, portati in Italia da Saldapress dopo essere stati pubblicati negli Stati Uniti da Boom! Studios nel 2019.

Questa nuova serie non è un seguito delle avventure della cacciatrice, proseguite a fumetti per diverse stagioni per Dark Horse, ma un reboot.

Appena venuto a sapere della notizia del reboot sono rimasto confuso. Da super fan di Buffy ero già stato scottato dai fumetti della Dark Horse, dalla qualità altalenante e per nulla all’altezza di quello che era stata la serie tv.

Un reboot, portato tra l’altro ai giorni nostri, poteva avere senso?

L’origine del mito di Buffy

Copertina 2 del fumetto di Buffy

(Credits: Saldapress)

Verso la fine degli anni 80 un giovane Joss Whedon si guadagna da vivere scrivendo episodi per la sit-com Roseanne (in Italia conosciuta come Pappa e Ciccia) ma il suo grande sogno è un altro: riuscire a trovare un produttore per un soggetto a cui sta lavorando da diverso tempo, una storia che parli di una ragazza qualunque che si scopre tutto ad un tratto speciale, un’eroina di forte stampo femminista.

A realizzare il suo sogno è la Sandollar Production che acquista il soggetto e ne fa un film, Buffy l’Ammazzavampiri, diretto da Fran Rubel Kuzui ed interpretato da Kristy Swanson, Luke Perry, Donald Sutherland e Rutger Hauer. Fu un gigantesco flop al botteghino ma non per il mercato home-video.

Si capì quindi che l’idea di fondo era buona, andava solo sviluppata in altro modo. Così venne proposto a Joss Whedon di scrivere la prima serie per la televisione, che andò in onda nel 1997 ed ebbe un successo clamoroso. Si chiuse poi nel 2003 con la settima stagione, a seguito dell’abbandono di Sarah Michelle Gellar, interprete di Buffy, che volle chiudere con la serie sia per non rimanere intrappolata nel personaggio (cosa che purtroppo non le riuscì appieno) sia per non correre il rischio che andando troppo oltre con le stagioni il prodotto perdesse di qualità.

Un reboot riuscito?

Quindi, tornando a noi, ha davvero senso portare un prodotto dall’anima così fortemente anni 90 ai giorni nostri per farne un reboot?
La risposta è assolutamente sì, a patto che lo si faccia con stile. E credete a un vecchio fan della Scooby Gang, questo prodotto ne ha da vendere. Come per la serie tv anche qui si parte subito con grande ritmo. Senza perdere tempo in troppe spiegazioni ci ritroviamo nella vita della Cacciatrice appena trasferitasi nella Sunnydale del 2019.
Piccolo spoiler. Sono tante le cose che cambieranno rispetto alla serie tv ma Sunnydale si trova sempre sulla cara vecchia Bocca dell’Inferno, sembra ci sarà da divertirsi.
I comprimari, vero e proprio punto di forza della serie originale, sono anche qui ottimamente caratterizzati. Anzi. Come in una sorta di eredità raccolta dalle vecchie storie i caratteri sono già formati, come ad esempio su tutti Willow giovane e fiera studentessa lesbica e strega part-time, cosa che nel telefilm iniziava a essere abbozzata solo dalla quarta serie in poi. Ci sarà spazio anche per personaggi che erano stati utilizzati meno di quello che promettevano, qui riadattati e perfettamente incastrati nell’ingranaggio della storia.
Buffy Tomba

(Credits: Saldapress)

Gli autori del fumetto – Bellaire, Mora e Lopez

Buffy paletto

(Credits: Saldapress)

Jordie Bellaire, trentaduenne colorista e sceneggiatrice americana, riscrive i personaggi di Joss Whedon in chiave fresca e moderna donando loro un’insperata nuova vita. Prima di Buffy ha lavorato soprattutto come colorista per DC, Marvel, Image e Valiant su personaggi del calibro di Magneto, Batman, Visione, Moon Knight e Occhio di Falco. C’è la sua firma anche su Star Wars: Poe Dameron, uscito un anno fa.

Dan Mora, artista costaricano nato nel 1986, è l’autore dei disegni del primo volume. Perfetto per i testi di  Bellaire, dal tratto dinamico e realistico, adatto sia per le scene di vita quotidiana che per quelle di lotta. In America ha lavorato in esclusiva per Boom! Studios su Hexed, Klaus e Saban’s Go Go Power Rangers prima di arrivare su Buffy l’Ammazzavampiri.

David Lopez, quarantacinquenne disegnatore spagnolo, è forse la nota più dolente di tutto il nuovo progetto. Sembra infatti molto meno ispirato rispetto a Dan Mora e anche ai suoi vecchi lavori. I disegni restano sempre godibili ma la sensazione è che avrebbe potuto avere molta più accuratezza, in particolare per quello che riguarda i volti dei personaggi. In passato aveva dato ben altri risultati lavorando su personaggi come Batman, Wonder Woman, Catwoman, New Mutants, X-Men e tanti altri.

Spettacolari le copertine di Matthew Taylor, che da sole varrebbero il prezzo del biglietto. Copertinista dal grande talento già all’opera su tantissime serie come Avengers, Captain Marvel, Black Panther e Star Wars.

Copertina 2 Buffy Variant

(Credits: Saldapress)

L’edizione italiana

Saldapress ci propone Buffy l’Ammazzavampiri in volumi cartonati usciti fino ad ora anche in versione variant, il volume 2 con la copertina affidata all’italiano Simone di Meo.
La lettura di questo reboot è consigliata sia ai fan di vecchia data sia a chi non ha nessuna dimestichezza con il mondo della Cacciatrice.
I primi si troveranno vecchie amichevoli facce svecchiate per l’occasione, i secondi avranno la possibilità di conoscere un brand che ha fatto la storia dello Sci-Fi. 
E, magari, andare a recuperare anche la storica e fenomenale serie TV.
https://www.youtube.com/watch?v=lk6iJNSv-vY

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