La treccia – Tre donne e un solo destino nel libro di Laetitia Colombani


La treccia foto originale di Silvia Liotta. Tre donne, tre destini.

Credits: Silvia Liotta

La treccia affonda le sue radici in India, Montréal e Palermo. Smita, Sarah e Giulia: una dalit, un’avvocata di successo e una ragazza che lavora nel laboratorio di parrucche del padre. Tre donne che non possono essere più diverse legate da un filo invisibile, come un capello che le unisce. La treccia di Laetitia Colombani è un romanzo potente che cattura l’attenzione del lettore sin dalle primissime battute grazie a una narrazione diretta e precisa.

Smita, Sarah e Giulia: protagoniste de La treccia

In un’atmosfera ogni volta diversa il lettore avverte nel proprio stomaco la fame patita da Smita che appartiene alla classe degli intoccabili. Donne ridotte ad essere fantasmi che svuotano a mani nude le latrine dei potenti, di generazione in generazione. Non è altrettanto facile entrare in sintonia con Sarah, che ha scelto la carriera e il successo invece che la sua famiglia: due matrimoni falliti alle spalle e tre bambini che vengono cresciuti dalle tate. Impossibile invece non sognare con Giulia, che ha scelto di seguire le orme del padre nel suo laboratorio di parrucche che lei stessa ama quasi quanto i suoi libri.

La treccia è esattamente questo: l’unione di tre vite diverse che si sfiorano senza saperlo e che alla fine confluiscono tutte in un’unica ciocca. Con le loro diversità, le loro caratteristiche particolari queste tre donne hanno in comune una lotta. Contro la misoginia, contro il sentiero tracciato per loro dalla società che le vorrebbe sottomesse, silenziose e ubbidienti assoggettate ad un padrone.

Un inno alla ribellione e alla rivolta

La ciocca di Smita è la prima che darà vita a La treccia L’ingrato destino che la società ha voluto per lei non passerà a sua figlia.Non vuole consegnarle un futuro>fatto di escrementi e quindi sceglie di alzare la testa, di ribellarsi contro tutti e di scappare.

La ciocca di Sarah si unirà a quella Smita ne La treccia: quando il destino le volterà le spalle, proverà sulla sua pelle una forma di discriminazione che ha sempre e solo portato in tribunale. Una discriminazione sottile fatta di sguardi: piano piano diventerà un’emarginata lei stessa. Solo quando avrà toccato il fondo deciderà di combatterla, di diventare una nuova Sarah: una donna e una madre migliore.

E Giulia chiuderà il cerchio ne La treccia: lei vive in una società maschilista dove le donne devono ubbidire, devono servire e devono soprattutto sposarsi per salvare la famiglia. Ma non è questo che lei ha letto nei libri, non è questo il futuro che ha sempre desiderato per sé stessa. Riuscirà a trovare il coraggio di abbattere certi confini solo quando incontrerà un uomo dalla pelle scura capace di capirla come mai nessuno prima d’ora.

La treccia ci parla di coraggio

Non è facile trovare il coraggio di reagire soprattutto quando certi pensieri sono talmente radicati nel nostro essere che fanno parte di noi, ma Laetitia Colombani ha voluto regalare alle lettrici La treccia. Un esortazione forte e potente a seguire il proprio cuore, per aiutarle ad alzare la testa e a dire No invece di subire passivamente le scelte imposte dagli altri.  Ognuno di noi ha nel proprio cuore la forza per combattere, per seguire la propria strada ed è questo che La treccia ci insegna.

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