ZeroZeroZero, la serie tv che svela un mondo senza scrupoli


Un’inchiesta come quella sul commercio internazionale di cocaina scritta da Roberto Saviano, per l’impatto che ha avuto, non poteva che essere trasposta nell’omonima serie tv, ZeroZeroZero.

La schermata della serie tv Sky Atlantic Zerozerozero

(Credits: Sky Atlantic)

Mentre il titolo ricorda, non a caso, un tipo di farina, il contenuto è ben più imponente: si tratta di racconto che narra come la compravendita di cocaina sia un business radicato in grado di comandare l’economia mondiale. Dopo averlo letto, la tendenza è quella di sospettare che chi ne fa uso sia il tuo vicino di casa, e che la tua banca abbia ricevuto denaro dal narcotraffico. Non è una crisi paranoica quella che assale dopo la lettura di questo libro: Saviano infatti mette a nudo come questo sia un business globale, diffusissimo in ogni parte del mondo ma allo stesso modo ben nascosto.

ZeroZeroZero: dalla carta alla tv

Da un’opera così significativa Cattleya, nota casa di produzione italiana, ha tratto una serie televisiva dall’omonimo titolo,  che l’anno scorso è stata presentata alla Mostra del cinema di Venezia. La realizzazione di ZeroZeroZero conta nomi di rilievo: nel cast troviamo Dane DeHaan, noto per l’interpretazione in Come un Tuono, Andrea Riseborough e Gabriel Byrne, attore con una grande carriera alle spalle. Tra le sue interpretazioni sul grande schermo ricordiamo infatti La maschera di ferro, mentre sul piccolo era apparso sia nella serie tv Vikings che in Maniac.
L’ideazione e la regia dei primi due episodi sono invece di Stefano Sollima, già noto per aver girato il film Suburra (da cui poi è stata tratta un’altra serie Sky) e alcuni episodi di Gomorra anche questa tratta da un’opera di Saviano, quella che lo ha reso celebre, così come il film omonimo di Matteo Garrone.
Ma che cosa racconta la serie tv ZeroZeroZero?

Il mondo parallelo del “petrolio bianco”

Questa serie è un grande viaggio alla scoperta della filiera di produzione del “petrolio bianco”, cioè la cocaina. Le vicende, come l’ambientazione, si snodano tra Italia, Usa, Marocco e Messico, ed è già intuibile quanto la produzione sia stata impegnativa. Ma questo impegno è stato premiato: le storie narrate sono oscure e intriganti, catapultando lo spettatore in un mondo parallelo di cui non conosce nulla. È il mondo di uno dei commerci più redditizi in assoluto e (come ripeteva spesso Saviano) nel suo libro, ne siamo tutti coinvolti.

Una scena tratta da ZeroZeroZero

Don Minu e il clan calabrese in ZeroZeroZero (Credits: Sky Atlantic)

ZeroZeroZero è il viaggio intorno al globo di un carico di cocaina. È un carico tra i tanti, ma chi lo trasporta incontrerà vari ostacoli. Questo viaggio inizia in Messico, dove il narcotraffico produce e vende all’ingrosso la sua merce. I Lynwood, ricca famiglia statunitense proprietaria di una compagnia navale, sono i trasportatori perfetti: possono nascondere il carico dentro uno dei tanti container che trasportano oltreoceano passando potenzialmente inosservati. Se trasporteranno la merce, la potranno vendere a chi li aspetta dall’altra parte , più precisamente in Calabria, a Gioia Tauro.
Ma non tutto va secondo i piani: dopo la morte del capofamiglia Edward – interpretato da Gabriel Byrne – i suoi due figli, Emma e Chris, dovranno prendere in mano l’attività di famiglia, partecipando anche a tutte le attività illegali connesse. I due fratelli si occupano di far partire il carico di cocaina, che avrebbe dovuto partire da New Orleans e arrivare a Gioia Tauro senza complicazioni. Però le complicazioni arrivano dopo poco, e il loro viaggio subirà qualche deviazione: Emma e Chris si ritroveranno coinvolti in situazioni pericolose e totalmente inaspettate. A tessere le fila di questo intrigo sono gli acquirenti del carico di cocaina, cioè la mafia calabrese e i suoi affiliati, intenti ad accaparrarsi una grossa fetta di questo business e pronti a cambiare le sorti del loro clan.

ZeroZeroZero – Droga e bloody money

Chi ha letto ZeroZeroZero lo sa: un racconto del genere suscita un tensione leggera ma acuta, perché è come se alzasse il sipario e svelasse qualcosa che c’è sempre stato, ma che nessun uomo comune può vedere. Così come il libro, anche la serie tv ZeroZeroZero mostra che mentre ognuno di noi si sveglia, va al lavoro e continua la sua vita c’è qualcuno dall’alto che muove le fila di tutto, ed è anche grazie a un commercio come quello della cocaina. Alcune scene della serie fanno venire i brividi, perché in un business come questo c’è una sola cosa che conta, cioè quanto grossa sarà la tua fetta di torta. Non ci sono scrupoli, non ci sono omicidi di civili o bambini che tengano. Nemmeno la parentela, il sangue del proprio sangue considerato sacro dai clan mafiosi, è in grado di fermare chi, grazie a questo business, punta a guadagnare quantità di denaro inimmaginabili. Spesso si sente il termine bloody money, i soldi insanguinati, cioè quelli provenienti da attività criminali o inclini all’omicidio: è proprio attorno a questi soldi che gira tutto, persino l’economia di interi paesi. Che cosa ci lascia, quindi, un racconto come quello della serie tv ZeroZeroZero?
Il finale non è ovviamente roseo, e questo già era intuibile. Ma il messaggio che ci vuole trasmettere questa serie è che la storia raccontata ritrae vicende già accadute, che stanno accadendo e che accadranno. ZeroZeroZero ci mostra come non ci sia nulla di poetico nella morte, nello sfruttamento o nella disperazione.
Come lo era l’inchiesta di Saviano, questo racconto è una torcia potentissima, in grado di mettere in luce un mondo fatto di illegalità. Un mondo in cui ognuno fa il interessa, costi quel che costi. Un mondo, insomma, spregiudicato e crudele. Senza filtri.

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