Pigiama computer biscotti, vita di un papà fumettista – Intervista ad Alberto Madrigal


Pigiama computer biscotti, di Alberto Madrigal

(Credits: Bao Publishing)

Oggi, 19 marzo, si celebra in alcuni Paesi del mondo la festa del papà e Discorsivo ha voluto proporre una serie di articoli legati a questo tema nel mondo dei fumetti. In questi tempi difficili ho riflettuto molto anche sulla mia condizione di genitore e di quanta responsabilità senta nei confronti di mia figlia. Per questo trovo interessante pubblicare l’intervista che ho fatto ad Alberto Madrigal autore di Pigiama computer biscotti, al Lucca Comics 2019

A quasi un anno dalla pubblicazione del volume da parte di Bao Publishing, è davvero piacevole riscoprire una storia che ci parla di come l’arrivo di un figlio si avventi come un ciclone nella vita di ogni neo genitore stravolgendo ogni cosa al suo passaggio. Spesso si tratta di cambiamenti positivi, altre volte di necessarie rinunce, ma quel che è certo è che si verifica una mutazione che spesso porta ad una crescita personale. Il punto è che tutto questo lo si capisce solo quando lo si affronta e il timore di non essere pronto alla paternità è ben espresso nel libro di Madrigal.

Pigiama computer biscotti parla dunque dell’esperienza personale dell’autore dopo la nascita del suo primo figlio. Una storia autobiografica, che raccoglie vicende narrate sul blog e riflessioni nate lungo la complessa gestazione del libro. Il risultato è un fumetto ricco di emotività, momenti comici, cliché che si confermano tali e tanto amore paterno.

Pigiama computer biscotti, di Alberto Madrigal

(Credits: Bao Publishing)

Come in Un lavoro vero hai scritto una storia con te protagonista. E’ una scelta dettata dall’argomento da raccontare o ti vedi bene come personaggio principale delle tue storie?

In Un lavoro vero volevo creare un certo distacco dal personaggio, pur lavorando su un’esperienza che avevo vissuto. Per questo il protagonista ha un altro nome e succedono fatti non realmente accaduti. Questa storia invece è molto autobiografica. La scelta non è stata molto razionale: spesso mi metto ad esplorare un sentimento partendo da una cosa che mi è successa e mi metto a scrivere proprio per capire cosa ne penso, per andare nel profondo. È un modo singolare di rapportarmi con quello che vivo, una modalità di scrittura che non è programmata in anticipo. Io sono una persona molto riservata, sono un introverso, non voglio mettere il mio ego in primo piano. Quando inizio a costruire un fumetto, l’elemento autobiografico si introduce spontaneamente nella narrazione. Inizio ad esplorare le cose da diverse angolazioni, non mi metto freni e così tendo a parlare in prima persona della storia.

Pigiama computer biscotti, di Alberto Madrigal

(Credits: Bao Publishing)

In Pigiama computer biscotti il protagonista si sforza di scrivere una storia, ma viene portato dagli eventi a cambiare direzione e raccontare la sua situazione personale, dettata dal grande cambiamento in atto nella sua vita, la nascita del primo figlio.

Anche adesso che sto scrivendo qualcosa di diverso, la nascita della seconda figlia mi porta a riflessioni improvvise. Situazioni a cui prima non facevo caso, grazie ai bambini, mi diventano più chiare o mi si presentano sotto altri aspetti. Se colgo una metafora da qualche momento quotidiano mi piace annotarla, magari sul blog . A volte non è il momento giusto per scrivere di certi argomenti, così prendo appunti e archivio stati d’animo per utilizzarli in seguito. Ho deciso di mettere da parte la storia che stavo costruendo per concentrarmi sul materiale raccolto da quando ero diventato padre, ho trascritto su carta tutte le idee, ne ho parlato all’editore (Bao Publishing) che per fortuna ha scelto di produrre il libro. Nel momento in cui si è deciso di farlo, il libro stesso è “esploso”. Ho capito che c’era qualcosa che bolliva in me da tempo ed è stato importante realizzare Pigiama computer biscotti per liberare tutti i sentimenti che si dimenavano dentro di me.

Pigiama computer biscotti, di Alberto Madrigal

(Credits: Bao Publishing)

Con la paternità, come è cambiato il tuo modo di lavorare, il tuo modo di impiegare il tempo nella realizzazione del libro?

Tutto è cambiato moltissimo. Avevo molta paura del tempo in meno da poter dedicare al libro per via dei momenti spesi a fare il papà. A volte per fare un fumetto si impiegano anche due o tre anni e il pensiero di avere meno tempo del solito per lavorarci mi terrorizzava. Mi chiedevo se sarei stato in grado di continuare a fare libri a fumetti. Ora che sono diventato padre per la seconda volta mi rendo conto che la presenza dei miei figli ha cambiato in meglio anche il modo di scrivere le mie opere. Il motivo può essere banale, ma è questo: avere meno tempo a disposizione mi ha fatto concentrare maggiormente sulle cose più importanti. Ora che sono padre riesco a produrre di più in due ore dedicate al libro, rispetto a quando avevo ad esempio una mezza giornata a disposizione. Mi distraggo di meno perché so che non me lo posso permettere e mi focalizzo sulla creazione della storia, anche se le energie e il tempo sono di meno.

Pigiama computer biscotti, di Alberto Madrigal

(Credits: Bao Publishing)

Un punto molto toccante di Pigiama computer biscotti è quello in cui parli delle coppie che non hanno figli e vedendo dei genitori con la propria prole faticano a comprendere certi loro atteggiamenti. Ci si dice “Promettimi che non diventeremo mai così” e alla fine, quando ci si capita dentro, ci si comporta esattamente come quelle figure strane.

Ci sono molte situazioni della vita, anche drammatiche, che non si possono spiegare a parole a chi non le ha vissute in prima persona. La solita frase “Tu non lo puoi capire finché non ci sei dentro” in certi casi è terribilmente calzante. Condividere per tutto il giorno le gioie, le angosce, le difficoltà con i propri figli trasporta i genitori in una sorta di dimensione parallela che ci trasforma in qualcos’altro. Vista da fuori è una situazione terribile, ma vissuta dall’interno dona una felicità incredibile.

Dall’inizio alla fine del libro ho notato una evoluzione del protagonista in senso positivo. Se prima sembra teso, insicuro e inquieto di fronte a certe scelte enormi, alla fine della storia mi pare aver raggiunto una serenità invidiabile.

Pigiama computer biscotti, di Alberto Madrigal

(Credits: Bao Publishing)

Ho sempre voluto fare figli, ma prima di prendere una decisione così irreversibile tanti pensieri si affollano nella mente. Il momento in cui si deve decidere effettivamente di diventare genitore è decisamente difficile. Ma tutta la difficoltà di quella scelta, tutte le paure di quel passo da compiere stanno nella parte razionale di te stesso. Una volta che si vive la paternità o la maternità e si accettano tanto le gioie quanto le difficoltà, il cambiamento è, per quanto mi riguarda, positivo.

Affrontare un argomento di cui si parla spesso come la paternità può portare al rischio di risultare banali o superficiali, ma tu sei riuscito a toccare le corde giuste.

In questo libro ho faticato molto a trasmettere a parole certe emozioni o sentimenti che provavo nei confronti di mio figlio e del mio essere padre. La mia paura era di fare un libro che risultasse superficiale, proprio perché non sapevo se fossi in grado di esprimere al meglio ciò che provavo. Poco prima della fine del libro ero ancora dubbioso se presentarlo all’editore o meno: non sapevo se avevo trasmesso veramente quello che provavo. Dopo averlo riletto a distanza di tempo mi sono reso conto che Pigiama computer biscotti non è forse come avrei voluto farlo, ma in definitiva ho raggiunto un risultato soddisfacente. E sono contento di trovare conferma nelle parole e nelle emozioni dei lettori.

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