Conan, The Barbarian King


Conan il Barbaro è uno di quei personaggi che, viaggiando tra cinema, fumetti e letteratura, è riuscito ad entrare di diritto nell’immaginario di buona parte del pubblico degli ultimi 80 anni. Come al solito, quello che la letteratura crea, il fumetto trascina alla luce ed il cinema porta alle masse. Conan, difatti, è nato nel 1932 dalla penna di Robert E. Howard, ma il vero successo è arrivato negli anni ’70 con il fumetto edito da Marvel per poi culminare nel famosissimo film del 1982. Si tratta a tutti gli effetti di un personaggio che si presta molto alla volontà dell’autore: guerriero, barbaro, re. A volte furbo come una volpe, altre un uomo semplice dotato di una forza soprannaturale.

Ed è qui che entrano in gioco Massimo Rosi e Alessio Landi, insieme al sempre bravissimo Luca Panciroli. Gli sceneggiatori di The Barbarian King optano per un approccio totalmente diverso: scelgono di mostrarci Conan da Re. Conan ormai non più giovane, con una grande famiglia e tre mogli adoranti. Un uomo che sembra aver ottenuto tutto dalla vita, eppure percorso costantemente da un senso di insofferenza. La vita da regnante, da uomo di casa, non è quella che il Cimmero desiderava per sè stesso. Ha fatto le scelte giuste, si è assunto le responsabilità che il suo stesso potere gli ha scaricato addosso.

Ma Conan non è un uomo felice. Ed in quella crepa della sua armatura si insinua un antico nemico, che distruggerà tutto quello che il vecchio barbaro aveva costruito sino a quel giorno.

L’universo di Conan è, ovviamente, immenso. Il fatto che la maggior parte delle sue avventure originali avvenissero senza un ordine cronologico preciso ha permesso all’autore originale, e anche a chi lo ha seguito, un’incredibile libertà nella gestione del personaggio e delle sue vicende. Rosi e Landi scelgono alcune di queste avventure, riproponendocele in splendidi flashback, come ossatura per costruire la loro narrazione.

Si tratta quindi di un Conan molto fedele all’originale, decisamente crudo e violento, e la scelta di una casa editrice come la Leviathan ha permesso agli autori di non risparmiarci nulla. Eppure le scene di violenza scorrono fluide e belle da vedersi, nei loro toni seppiati. La violenza, d’altra parte, è il pane quotidiano del Cimmero. Il sangue, il dolore e la fatica sono incisi profondamente nel corpo di Conan: il vecchio Re, tuttavia, sembra sempre invincibile. Che sia per la benevolenza degli dèi, per un aiuto inaspettato o grazie alla sua incredibile forza, Conan non può essere abbattuto.

Aspettatevi quindi una storia forte, ben narrata e splendidamente disegnata, dove le antiche ispirazioni Lovecraftiane incontrano, nei momenti più mistici, una grafica quasi onirica che riporta alle pagine di Sandman. The Barbarian King vi trascinerà con sé, affascinati dal mondo del Cimmero, stregati dalla sua forza e consapevoli che, comunque vada, Conan ne uscirà vincitore.

I volumi sono di ottima qualità con copertina flessibile, completamente a colori e graficamente molto curati.

I Leviathan Labs hanno annunciato anche l’uscita di uno spin-off dedicato alla strega Salomè. Noi, nel frattempo, possiamo solo restare in trepidante attesa del terzo volume di The Barbarian King.

 

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