GRAN PREMIO DEL BELGIO F1 2019: VINCE LECLERC, MA IL MOTORSPORT PIANGE PER LA SCOMPARSA DI ANTHOINE HUBERT


Il fine settimana del Gran Premio del Belgio di F1 2019 è stato funestato dall’incidente avvenuto sabato pomeriggio durante gara 1 di Formula 2, incidente che ha provocato il prematuro decesso di Anthoine Hubert, pilota francese nato a Lione nel 1996. L’intero articolo ed i commenti della gara, pertanto, sono da leggersi tenendo bene a mente che l’intero paddock e tutti gli appassionati hanno tributato ad Hubert un sincero e commosso saluto. Dopo Jules Bianchi, il motorsport subisce un ulteriore e doloroso lutto, nonostante tutti gli sforzi profusi in questi anni alla ricerca di maggiore sicurezza nella corse di auto. Ad ogni modo, a vincere in Belgio è Charles Leclerc, il pilota monegasco della Ferrari ed amico di Hubert al quale, a fine gara, ha dedicato la vittoria. Per Leclerc, 21 anni, è la prima vittoria in Formula 1 ed, ovviamente, la prima con Ferrari.

La gara è stata particolarmente avvincente e la vittoria di Leclerc è stata sudata e sofferta: a rendere difficile la conquista del primo posto è stato Lewis Hamilton, autore di una pregevole gara dove ha dimostrato di avere grande “cuore” agonistico, recuperando diversi secondi negli ultimi dieci giri. Al traguardo, infatti, l’inglese aveva soltanto 9 decimi di ritardo su Leclerc, davanti al compagno di squadra Bottas (riconfermato per l’anno prossimo, a differenza di quanto pronosticato nel precedente articolo). Quarto Vettel, autore di una grande difesa su Hamilton al momento del sorpasso: l’aver resistito per quasi due giri agli assalti dell’inglese con gomme decisamente più “stanche”, molto probabilmente, ha determinato quel ritardo di un paio di secondi che ha impedito all’inglese di superare Leclerc all’ultimo giro. Ciò salva parzialmente la gara di Vettel, il cui contributo è stato certamente più importante come uomo – squadra per favorire la vittoria di Leclerc (rallentando Hamilton) che come alfiere per la vittoria, dato che ha girato sempre con un ritmo gara inferiore alle due Frecce d’Argento.

Se la lotta per la vittoria è stata una questione tra Ferrari e Mercedes, in Belgio ci sono state diverse sentenze “negative” per diversi protagonisti. Innanzitutto, Verstappen: l’olandese era chiamato a dare continuità di risultati per provare ad impensierire Hamilton nella lotta iridata (ipotesi comunque remota vista la superiorità della Mercedes nella gestione delle gomme) ed, invece, dimostra di non avere i nervi saldi dopo una brutta partenza, tardando la frenata al punto da far “decollare” l’Alfa Romeo di Raikkonen e rompendo la propria sospensione anteriore sinistra. Ritirato dopo tre curve. Mi domando come mai non sia stato penalizzato: il suo è stato un grave errore di valutazione ed ha compromesso irrimediabilmente il risultato di un altro pilota, Raikkonen, giunto ultimo al traguardo (Hulkenberg l’anno scorso fece una cosa simile e fu penalizzato di dieci posizioni nel Gp successivo, a Monza: l’unica differenza fu che lì costrinse al ritiro due piloti, Alonso e Leclerc, mentre Verstappen no). A mio avviso, era un incidente che andava sanzionato ugualmente, a prescindere dall’esito e dal numero di piloti coinvolti.

Altra protagonista negativa è Renault: hanno dichiarato di voler licenziare Hulkenberg per accogliere in squadra, l’anno prossimo, quell’Esteban Ocon ex Mercedes, ed indovinate chi va a punti, giungendo ottavo? Proprio Nico Hulkenberg, autore di una gara consistente e grintosa, nonostante una vettura terribile, che divorava le gomme. Ne sa qualcosa il compagno di squadra del tedescone, cioè Daniel Ricciardo, giunto al traguardo 14esimo, sulle tele, che è stato letteralmente sverniciato praticamente da tutti negli ultimi giri: un’agonia per l’australiano e per la squadra transalpina. A mio parere, piuttosto che trovare un capro espiatorio in Hulkenberg, dovrebbero cambiare qualcosa a livello manageriale – organizzativo per migliorare i propri risultati. Nota polemica: Red Bull lascia i motori Renault per passare a quelli Honda e vince le gare. McLaren è un team cliente della Renault e riesce ad avere quasi il doppio dei punti in classifica costruttori (82 a 43). Hulkenberg è ad un punto da Ricciardo (22 per l’australiano, 21 per il tedesco). Credo che i problemi di Renault non siano proprio i piloti.

Altra nota negativa è Giovinazzi: duole dirlo, ma il nostro connazionale sta collezionando una serie di “sf…ortune” e di errori secondi soltanto ad un Burti o ad un Gutierrez. In qualifica esplode il motore. Alla partenza era 11esimo, con la strategia era riuscito ad issarsi fino alla settima posizione, negli ultimi giri stava per portare a casa un bellissimo settimo posto (con tanto di sorpassi all’esterno e guida pulita), poi all’ultimo giro va a muro alla seconda di Pouhon. Esito amaro ed errore che proprio non ci voleva. Potrebbe costargli caro, non solo nel morale, ma anche per la propria permanenza in Formula 1.

Ciao Anthoine!

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