Post Pink, storie di donne e fumetti


Quanto è importante il femminismo nel 2019?Post Pink Cover

 

Voglio iniziare a parlare di Post Pink, il nuovo fumetto edito da Feltrinelli Comics, dando un’infraintendibile risposta a questa domanda: molto.

Parlare di femminismo nel 2019 non è solo molto importante, mi sento di dire che è essenziale.

Purtroppo la società (orribile ma, ahimè, necessario termine generalizzante) ha memoria corta e più il tempo passa più eventi neri ed eventi bianchi rischiano di perdere la loro iniziale connotazione e diventare grigi agli occhi delle persone. Lo vediamo in politica, lo vediamo nei rapporti umani e soprattutto lo vediamo nel rinnovato coraggio di chi si riempe la bocca di orrori in nome della libera espressione.

Così il femminismo, che per sua definizione indica la posizione o atteggiamento di chi sostiene la parità politica, sociale ed economica tra i sessi, agli occhi di molti diventa un movimento da demonizzare. Assume così importanza ricordare perchè un movimento del genere sia nato sotto questo nome, per cosa e per chi combatte.

Post Pink è, come il sottotitolo stesso spiega, un’antologia di fumetto femminista che si fa carico del difficile compito di parlare di un movimento così importante e di donne senza però cadere nel didascalico.

Post PinkNato dall’unione di 9 autrici diverse, la sua natura antologica complimenta ognuno dei racconti che, con tratti e modi di raccontare ben distinti, riescono ad essere un specchio di quella che è la quotidiana realtà di ogni donna.

Acune delle storie hanno protagoniste donne con un nome, altre raccontano comportamenti o aspettative comuni da quello che da secoli è il gentil sesso altre ancora sono favole che raccontano la realtà con maliconica delicatezza.

Sara Menetti, Alice Socal, Margherita Morotti, Sara Pavan, Alice Milani, Margherita Tramutoli, Silvia Rocchi, Cristina Portolano e Josephine Yole Signorelli sono le 9 autrici che hanno contribuito alla realizzazione del volume che vede anche una prefazione della scrittrice Michela Murgia.

Sara Menetti apre il volume con Centimetri, a parer personale uno dei racconti più riusciti, narrando di come molto spesso la fisicità di una donna venga messa in primo piano rispetto alla parte caratteriale ed emotiva che di fatto rende unico ogni indivisuo. Le tavole dsono ordinate nella loro composizione e sono state realizzate in diversi toni di grigio con qualche dettaglio in giallo.

Al completo opposto per quanto riguarda lo stile grafico sono i due racconti successivi: Wurstelini Dream di Alice Socal e Pensiero di Donna di Margherita Morotti

Il primo è un  trip onirico dove, con un’apparente leggerezza ed ironia iniziale, la protagonista si ritrova in assurde situazioni che la pongono di fronte i suoi “appetiti” e la portano a riflettere su cosa voglia dire essere “donna” ma soprattutto cosa comporta una maggiore esposizione mediatica.

Il secondo fa uso di figure geometriche e forme stilizzate per mettere in scena un Vestiti nuovi dell’imperatore a favore della parità di genere. I protagonisti del racconto sono dei bambini che, con dei giochi innocenti, smontano uno dei più radicati stereotipi di genere, quello dell’esistenza di un “istinto femminile”.Post Pink 2

Occhio per occhio di Sara Pavan è molto più “classico” nella sua cornice. La storia procede lineare e mette una di fronte all’altra due donne, apparentemente opposte, che innalzano tra di loro un muro di pregiudizi spinte da insicurezze legate al loro aspetto fisico e dalla sensazione di insicurezza che spinge ad attaccare chi si percepisce come sbagliato o più debole.

Alice Milani con Un fatto privato realizza forse la storia più importante e tristemente attuale di Post Pink.

La violenza sessuale è raccontata da una ragazza che convive con ciò che le è successo sopprimendo il dolore, non solo dello stupro che ha subito, ma della consapevolezza che per lei non ci sarebbe mai potuta essere giustizia. E’ una storia tanto terribile quanto familiare che lascia l’amara consapevolezza di essere ancora fondamentalmente impotenti.

Piezz’è core di Margherita Tramutoli in arte La Tram è il sesto racconto dell’antologia ed è la storia di una madre ed una figlia appartenenti a due generazioni inevitabilmente diverse. Pur legate da un profondo amore, la comunicazione sembra quasi impossibile e nella figura della madre va ad incarnarsi il codice di obbilighi che ogni giovane ragazza era tenuta a rispettare. Gaia, la protagonista, sceglie invece l’autodeterminazione, di vivere secondo le proprie scelte e, con molta fatica, cerca di rendere anche la madre una donna più libera.

Post Pink 3Le ultime tre storie di Post Pink hanno tutte il tema principale in comune: la libertà sessuale, uno dei più importanti temi che caratterizzano la lotta femminista.

Destino Anatomico di Silvia Rocchi è un viaggio nella storia di Teresa, una donna schiava del suo tempo, obbligata a vivere secondo dettami che la rilegavano ad uno stato di oggetto, un’incubatrice con una fastidiosa bocca. Seguiamo la sua vita, i suoi deisderi per il futuro ci accompagnano ed il finale, per una volta, ci fa sentire di essere riusciti ad ottenere qualcosa.

Cristina Portolano illustra con Mea Vulva una preghiera di Ildegarda di Bingen (1098-1179), una monaca proclamata santa, con una visione del piacere e del corpo femminile totalmente estranea a quella canonica Medievale. I disegni occupano spesso l’intera tavola e riescono perfettamente a rendere la fusione tra spirito e carne  che contraddistingue l’ode creando anche un parallelismo con l’ultima storia del libro, Ave di Josephine Yole Signorelli in arte Fumettibrutti. Fumettibrutti spoglia la donna di tutti i preconcetti che le sono stati assegnati senza per questo toglierle dignità  ed orgoglio, le sue tavole sono caratterizzate da un disegno “sporco” e a volte impreciso, funzionale tuttavia a ciò che vuole raccontare.

Post Pink è, in conclusione, un libro importantissimo da leggere e molto ben realizzato in tutte le sue parti.post pink 4 La cura e il lavoro che stanno dietro il volume sono evidenti soprattutto nelle introduzioni alle singole storie. Esse permettono di poter apprezzare al meglio il lavoro fatto dalle fumettiste fornendo informazioni interessanti sul contesto della vicenda.

Le autrici sono donne che parlano di donne ma ciò non lo rende affatto un prodotto settorializzato, come ho scritto all’inizio il femminismo è parità tra generi e la parità si può ottenere solo se le due parti dialogano e si capiscono a vicenda.

La specie umana è una ed una sola, genere ed etnia non rendono un essere umano superiore o inferiore ad un altro e sarà solo quando una frase del genere, all’apparenza così banale e già sentita, verrà davvero compresa e condivisa da tutti,che movimenti come il femminismo potranno cessare di esistere.

 

 

 

 

 

 

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