E ora chi lo ferma Hamilton? I record di Schumacher scricchiolano…


Il campionato del mondo di Formula 1 ha un nuovo dominatore: Lewis Hamilton su Mercedes. Con il titolo del 2018 ha eguagliato Fangio con cinque titoli mondiali. Hamilton ha di fronte a sé soltanto quel Michael Schumacher che nei primi anni Duemila ha conquistato 5 titoli mondiali con la Ferrari, oltre ai primi due conquistati con la Benetton tra il ’94 ed il ‘95.

Hamilton ha già superato il record di pole position di Schumacher: 68 per il tedesco, 81 per l’inglese. Ora ha la concreta possibilità di attaccare altri due primati: vittorie e podi.

Schumacher, infatti, ha totalizzato 155 podi e 91 vittorie, mentre Hamilton è “fermo”, per ora, a 132 podi e 71 vittorie. A 33 anni, Hamilton ha la concreta possibilità di migliorare i numeri di questi record, soprattutto se il dominio Mercedes verrà confermato negli anni a venire.

Sì, perché come era capitato negli anni 2000, Schumacher ed Hamilton hanno usufruito di mezzi qualitativamente migliori rispetto a quelli degli avversari (si potrebbe anche inserire il binomio Vettel – Red Bull): d’altronde non si è mai visto trionfare un pilota con un mezzo inferiore a quello degli avversari.

Hamilton – Mercedes potrebbe diventare un sodalizio estremamente fruttuoso, soprattutto perché fino al 2021 non avverranno cambiamenti regolamentari significativi. Inoltre, non si vedono avversari consistenti all’orizzonte.

Red Bull ha appena cambiato fornitore di motori, scegliendo quella Honda che tanto male ha fatto con McLaren (meglio con Toro Rosso, pur con qualche difficoltà): inoltre, la scuderia dei “bibitari” cambierà la propria line up, con Gasly al posto di Ricciardo. Bisognerà anche vedere quanto Verstappen sia consistente sotto pressione: per ora, infatti, ha solo combattuto per qualche vittoria di tappa, ma, se il mezzo lo consentirà, si dovrà confrontare per la prima volta con la lotta della “classifica generale” (parafrasando il ciclismo).

Ricciardo è andato in Renault, squadra dotata di grandi investimenti, ma che sembra più proiettata al 2021 che all’immediato futuro.

Ferrari, infine, sembra una squadra allo sbando, priva di un management saldo: nonostante le recenti dichiarazioni di Arrivabene durante le Finali Mondiali Ferrari a Monza, si ha come l’impressione che la scuderia di Maranello sia alla ricerca della propria identità dopo la morte del presidente Marchionne. Secondo le testate tedesche ed inglesi, infatti, vi sarebbe una lotta intestina tra Arrivabene e Binotto, direttore tecnico, con il concreto rischio di perdere il secondo, ossia quell’ingegnere che ha portato alla costruzione dell’ottima SF71H. Speriamo soltanto che la Ferrari non si autoelimini, distraendosi dagli obiettivi veramente importanti.

In conclusione, è doveroso sottolineare come alle finali Ferrari di Monza sia giunto il saluto di Kimi Raikkonen: tramite Maurizio Arrivabene, infatti, il pilota ha voluto salutare i tifosi Ferrari dicendo che i tifosi, assieme al mondiale 2007 ed alla vittoria ad Austin, rimarranno per sempre nel suo cuore. L’Alfa Sauber si avvicina…

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