L’ultimo chef cinese: un viaggio fra tradizione e modernità


“L’ultimo chef cinese” di Nicole Mones è un viaggio sorprendente alla scoperta di ricette antichissime, odori e sapori che nascono nelle cucine affollate della Città Proibita di Pechino, quando alla mensa sedevano gli Imperatori e l’uomo più umile poteva diventare lo chef più acclamato nella stessa vita.

Maggie scrive di cucina americana, è vedova da poco e il lavoro è l’unica cosa che la mantiene a galla. Sam è un cuoco sino-americano, troppo cinese in America e troppo americano per la Cina che si culla nella tradizione perduta.

Quando la prima riceve la telefonata di un ex collega del marito non sa che il mondo le crollerà addosso: in Cina, a Pechino, una donna ha richiesto che il tribunale riconosca la paternità del suo Matt per la figlia. Decide così di partire per scoprire dove sta la verità e, nel mentre, preparare un articolo su un giovane chef che affonda la sua cucina nella tradizione cinese e che presto parteciperà a un concorso gastronomico di altissimo livello.

Dall’altra parte del mondo Sam Liang cerca, con l’aiuto degli zii, di riportare in vita la cucina della tradizione con le sue infinite delicatezze e consistenze sorprendenti.

I due filoni narrativi si intrecciano nel momento stesso in cui Maggie mette piede nella cucina ordinata e stracolma di stoviglie e pentolame del giovane chef, dando vita a una storia delicata dove il cibo la fa da padrone e anche le vicende personali dei due protagonisti ne sono subordinate.

Se la concezione occidentale della cucina cinese spesso si limita agli involtini primavera e al riso alla cantonese, questo libro rivoluzionerà quel punto di vista, aprendo le porte non solo a nuovi ingredienti ma soprattutto al lato autentico e al significato sociale e culturale di una cucina complessa nei rituali e nelle consistenze, che sublima in arte e medicina.

Ed è proprio per il gioco di prestigio culinario che rende il libro una lettura piacevole e affascinate. Nonostante la trama non sia particolarmente originale o ricca di colpi di scena, ci si ritroverà ben presto ammaliati dalle minuziose descrizioni della preparazione di cibi che sembrano una cosa ma si rivelano un’altra, oppure dalla ricercatezza delle consistenze e dei sapori che devono bilanciarsi e contrastarsi senza coprirsi a vicenda. Ma non solo: il cibo è medicina per l’anima e il corpo e il centro della vita di una famiglia, che mangia insieme e condivide ciò che prepara in ogni momento. Così insieme a Maggie guariremo un po’ anche noi.

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