Cos’è un bacio? Un apostrofo rosa tra le parole evoluzione e cultura


Luglio.

Per alcuni vuol dire “lavoro uguale, ma con più pezze ascellari”. Per altri è vacanza, svago, divertimento. In linea con quest’ultimo significato, la rubrica si mette il pigiama…estivo e rimanda a settembre gli argomenti seri.

Per questo motivo, oggi parleremo di baci.

Il 6 luglio è la giornata mondiale del bacio. Per una “storia del bacio”, il sito delle giornate mondiali ne fornisce una breve ma interessante versione. Se, invece, volete farvi risucchiare nella voragine della psicologia-antropologia-etologia del bacio, cominciamo con qualche domanda.

Il bacio è universale?

V-J day a Times Square – Alfred Eisenstaedt

Ahimé, no. Il bacio in bocca, sessualmente parlando, non è pratica diffusa nel regno animale. E i video dei cani che si baciano? Fake news!

A guardar bene, però, i nostri cugini genetici si baciano, di tanto in tanto: si tratta degli scimpanzé e dei bonobo. I primi, però, lo fanno perlopiù per fare la pace ed è più diffuso tra maschi. I secondi, invece, sono una specie interessante perché al posto dell’umana stretta di mano, i bonobo…fanno sesso. Il loro bacio, quindi, non ha proprio il significato romantico attribuitogli dall’homo sapiens sapiens moderno. In generale, molte specie animali si annusano e strusciano tra loro, ma molte altre specie non fanno neppure questo.

Ok, quindi, gli animali non si baciano romantic style. E gli umani? 

Secondo una recente ricerca del 2015, che esamina ben 168 culture umane conosciute, solo il 46% di esse utilizza il bacio in bocca. Alcune di quelle comprese nel 54% restante, prevalentemente società basate sulla caccia, ritengono che faccia proprio schifo. Sembra, quindi, che il bacio romantico non sia universale, bensì un prodotto della società occidentale, tramandato di generazione in generazione. Quando si dice il relativismo culturale…

Ma quindi perché ci baciamo? Perché non una stretta di mano?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare una premessa: l’olfatto umano è uno dei peggiori del regno animale. 

Ora spiego, tranquilli. Come saprete, l’accoppiamento nel mondo animale spesso fa affidamento ai cosiddetti feromoni sessuali, ovvero ormoni secreti allo scopo di portare messaggi specifici agli altri membri della specie: per esempio, un banale “voglio accoppiarmi, ecco le mie informazioni genetiche“. Spesso, in base a queste ed altre informazioni, le femmine decidono se un maschio può essere un candidato ideale all’accoppiamento.

Come regola generale, potremmo dire che in specie con olfatti e apparati recettori estremamente sviluppati, non c’è un reale bisogno di avvicinarsi all’altro. In specie con apparati olfattivi buoni, può bastare una strusciatina o un’annusata reciproca (pensiamo a cani e gatti). Tristemente, in specie in cui l’olfatto non è per niente sviluppato, come l’essere umano, questo tipo di informazioni deve essere veicolato in altro modo.

Volente o nolente, l’uomo è un animale, ed è proprio il bacio il nostro (occidentale) mezzo per comunicare questo tipo di informazioni. In particolare, sembra che le donne abbiano un senso dell’olfatto e del gusto più acuto di quello degli uomini, soprattutto durante l’ovulazione. Questo ci fa capire come il bacio, con conseguente sniffatina e scambio di saliva, possa essere un modo che l’evoluzione umana e culturale ci ha dato per capire se il partner possa essere un buon partito genetico.

Pro e contro nell’evoluzionismo del bacio

Ovviamente, questa è un’ipotesi: ci sono prove a favore così come ancora molti dubbi. Un indizio a favore di questa spiegazione è che anche nelle culture dove il bacio non viene utilizzato, esiste comunque qualche forma di contatto e “scambio” di odori e saliva, per cui cambierebbe il mezzo ma non lo scopo.

E’ anche importante sottolineare, però, come questo tipo di spiegazione puramente evoluzionista si riferisca solo alla coppia eterosessuale che procrea. Un limite evidente di questa ipotesi è proprio questo: mal si adatta a spiegare una grande fetta del comportamento sessuale umano e animale, che è quello delle relazioni omosessuali.

Che effetti ha sull’organismo?

Arriviamo ora alla parte più puramente (neuro)psicologica.

Una volta capito che il nostro partner è quello giusto, perché continuiamo a baciarci? A questo punto lo scopo non si è esaurito? Vero, ma a quanto pare il bacio porta con sé una serie di effetti positivi che hanno evidentemente rinforzato il suo utilizzo nel tempo.

Baci prolungati e frequenti diminuiscono i livelli di stress percepito e l’effettiva produzione di cortisolo in periodi di stress. Questo porta benefici ad ampio raggio, perché diminuendo lo stress diminuiscono a cascata tutti quei disturbi derivanti da esso, come allergie, disturbi psicosomatici o ipercolesterolemia. Sembra quindi che baciare diminuisca il colesterolo. Diminuite comunque le grigliate del fine settimana, che male non fa.

Ultimi ma non meno importanti, gli effetti emotivi: il bacio o, in questo caso, il più generale segno di affetto, incide pesantemente sul grado di soddisfazione nella relazione, oltre che su depressione e stress.

Vogliamo tirar fuori una morale? La morale è che, nonostante il bacio romantico sia un prodotto culturale occidentale, ha una funzione ben precisa. Il consiglio psicologico dell’estate, quindi, è “Diffondete l’amore e baciate“!

In questi tempi bui, ce n’è davvero bisogno.

P.S. Davvero, andatevi a cercare i bonobo, sono fantastici. Rissa? Sesso. Nuove conoscenze? Sesso. Noia? Sesso. Meraviglie della natura.

Fonti:

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