GRAN PREMIO BAHRAIN F1 2018: ROSSO DI SERA…


 Il gran premio del Bahrain 2018 è stato ricco di emozioni: una rarità di questi tempi. Sebastian Vettel ha fatto esultare i tifosi ferraristi dopo una gara tutta votata all’attacco. La vittoria è stata incerta fino all’ultima curva e tra sorpassi, guasti, strategie e pit stop drammatici, il podio si è delineato con il tedesco della Ferrari davanti ai due alfieri Mercedes, Bottas ed Hamilton. Da sottolineare il quarto posto di Pierre Gasly, campione GP2, su Toro Rosso motorizzata Honda ed il nono posto di Marcus Ericsson con la Sauber Alfa Romeo. Ma procediamo con ordine: c’è molta carne al fuoco. Ed, ovviamente, è rossa!    

LA PARTENZA

In partenza, Vettel controlla bene la prima curva, mentre Raikkonen cede la posizione al connazionale su Mercedes, Bottas, per via dello sporco accumulatosi sul suo lato di partenza: infatti, sia Kimi che Ricciardo (quarto in griglia) partono “pattinando” con le gomme. Hamilton, che scattava dalla nona casella per la penalità al cambio, rimane intrappolato a centro gruppo e per i primi tre giri non prende rischi. Appena la “furia” nella lotta delle posizioni si placa, Lewis piazza un triplo sorpasso in fondo al rettilineo, superando Alonso, Ocon ed Hulkenberg in un colpo solo: un gesto notevole, immerso in una nuvola di scintille.

Vettel impone il proprio ritmo, seguito da Bottas, Raikkonen e Hamilton che ha recuperato ulteriori posizioni dopo il doppio ritiro delle Red Bull: Ricciardo vede spegnersi la macchina mentre affronta curva 4, mentre Verstappen è costretto a ritirarsi per via di un contatto proprio con il pilota inglese della Mercedes. L’olandese, che partiva 15° in griglia a causa dell’erroraccio in Q1, aveva recuperato diverse posizioni e si era subito reso protagonista di un sorpasso spettacolare (oseremmo dire, di guida) su Hamilton, ma l’inglese, nel tentativo di resistere, con il proprio alettone anteriore, gli fora la gomma posteriore sinistra. Per la Red Bull, il Gp di Bahrain finisce dopo una manciata di giri.

STRATEGIE DA SETTIMANA ENIGMISTICA

Con il valzer dei pit stop, entrano in gioco gli strateghi dei muretti Ferrari e Mercedes: il team tedesco sorprende tutti, copiando la scelta (ardita) della Sauber Alfa Romeo di Leclerc, mettendo gomme “bianche” (dure) su Bottas. La Ferrari, che ha già montato le gomme “gialle” (medie, più morbide), sa che sarà costretta a fermarsi un’altra volta e può solo cercare di accumulare quanto più vantaggio possibile per restare davanti (le Mercedes, di fatto, non si sarebbero più fermate). Hamilton stesso, partito con le gomme gialle e passato anche lui alle bianche, “ostacola” il più possibile Vettel nel chiaro intento di favorire il compagno di squadra Bottas e rallentare il ritmo dei ferraristi: questo si sarebbe tradotto in un sorpasso “in pista”, con le Ferrari costrette ad inseguire le Mercedes. Un vero e proprio rebus, tra decadimento delle gomme e contestuale gommatura della pista!

IL PATATRAC CON TRIONFO

Raikkonen, fin lì “modesto” terzo, si ferma ai box per montare le gomme “rosse” (supersoft, più “tenerelle” delle gialle): purtroppo, un meccanico viene investito e ferito gravemente (e prontamente medicato al centro medico del circuito del Bahrain). La dinamica dell’incidente è assurda nella sua semplicità: la gomma posteriore destra non viene mai smontata e, poiché l’auto viene riappoggiata a terra e tutti i sensori segnalavano “gomma montata”, Kimi è ripartito fidandosi del semaforo, ma in realtà la gomma non era mai stata sostituita con quella nuova!

Questo grave inconveniente, oltre che sancire il ritiro per Kimi, ha poi portato la Scuderia a passare al piano B per Vettel: mantenere le gomme “gialle” (forse anche perché la pit lane era “occupata” per le cure da prestare al meccanico) e farlo andare fino al traguardo. Un azzardo vero e proprio dal momento che le gomme “gialle” erano pensate per rendere al meglio per massimo una trentina di giri e quelle di Vettel ne avrebbero dovuti affrontare quasi 45!

Tuttavia, l’ottima gestione delle gomme da parte del ferrarista ha impedito il ritorno di Bottas, relegandolo alla piazza d’onore. Un trionfo di coraggio e, diciamolo, tanta fortuna con la C…

PAGELLE GRAN PREMIO DEL BAHRAIN F1 2018

VETTEL: gara di cuore e testa in Bahrain! Si sa che la fortuna aiuta gli audaci e il buon Seb è stato decisamente coraggioso. Ha gestito bene la gara, lasciando avvicinare quel tanto Bottas da non fargli capire che non si sarebbe più fermato e conservando la gomma per la fine. Pole e vittoria da incorniciare: una bella iniezione di fiducia. Ora ha bottino pieno dopo due gran premi. VOTO 10: RUGGITO DEL LEONE  

BOTTAS: il finlandese non convince. Doveva essere l’arma, la freccia della Mercedes per impedire la vittoria a Vettel, ma si è rivelato spuntata: il suo ritmo è stato buono, ma con un motore come quello Mercedes e con gomme decisamente più “fresche” e performanti, avrebbe dovuto sopravanzare Vettel senza problemi. Ora il suo sedile è profondamente in discussione: dopo la prestazione opaca in Australia lo scorso week end, questa “mancata” vittoria è un colpo basso al suo morale e alla sua permanenza in Mercedes. VOTO 4: GHIACCIO NEL DESERTO…NON FA UNA BELLA FINE

HAMILTON: l’inglese si ritiene soddisfatto del risultato, portandosi a casa un terzo posto dopo aver scontato una penalità in griglia di partenza. Nell’equilibrio di un campionato, il risultato può certamente considerarsi positivo, nel suo complesso, anche se probabilmente, visto ciò che (non) ha combinato Bottas, il suo sacrificio non è servito granché. D’ora in poi, c’è da credere che chiederà al muretto di assecondare sempre le sue scelte e di favorire le sue strategie: Bottas non è affidabile. Bello il triplo sorpasso. VOTO 8: VOLPE DEL DESERTO

GASLY: il francese, campione GP2, regala alla Toro Rosso uno strepitoso quarto posto. Honda ha dimostrato di aver sfornato un bel motore, in grado di battere le Renault sul rettilineo. Memorabile il suo team radio che “ammicca” a quello di Alonso in Australia: “Now we can fight” con chiaro riferimento al motore Honda! VOTO 10: TORO (ROSSO) SCATENATO

MAGNUSSEN: il danese, per tutto il week end, dimostra di essere in palla, surclassando il suo compagno di squadra: qualifica ottima, buona lotta con le altre vettura e porta a casa un quinto posto meritato. La Haas potrebbe avere preso il posto della Force India nel ruolo di outsider. VOTO 8: CAPITANO SUL CAMPO

HULKENBERG: il tedescone fa a ruotate e lotta bene, portando a casa punti preziosi. E’ lui il capitano della squadra. Per ora Sainz, in gara, gli rimane in scia. E dire che in griglia di partenza guardava la Ferrari di Vettel…quanto sarebbe bello vederlo “tinto”. VOTO 8: DURO PIEDE TEDESCO

ALONSO: Nando dovrebbe andare a Lourdes. Perfino la Toro Rosso gli è arrivata davanti. Ormai il suo tentativo di inseguire la vettura o la motorizzazione migliore ha raggiunto il colmo, condannandolo a posizioni di rincalzo, il tutto mentre Honda sfodera un “motorone” proprio quando la McLaren cambia costruttore. VOTO 5: OLTRE IL DANNO, LA BEFFA?

VANDOORNE: il belga copia il suo compagno di squadra. Non sfigurando. Costante e bravo. VOTO 5: DAJE E DAJE, PURE LE CIPOLLE DIVENTANO AJE

ERICSSON: lo stoccafisso dell’anno scorso si è dato una bella mossa. Week end di sostanza, culminato con un risultato meritato. VOTO 7: BRAVISSIMO

OCON: il francese sparisce dai radar, nonostante la vettura sia dotata del motore Mercedes. S.V.

SAINZ: lo spagnolo si affanna a stare in scia del compagno di squadra, ma la strategia non lo aiuta e rimane fuori dai punti. VOTO 4: DOV’E’ FINITO IL TALENTO?

PEREZ – HARTLEY: per contatti al via o penalità, il loro gran premio è da dimenticare. S.V.

LECLERC: brutto week end cominciato male, continuato peggio con un testacoda in Q1. In gara non si distingue particolarmente, arrivando comunque davanti a gente molto più quotata. Per convincere Ferrari a prenderlo al posto di Raikkonen, deve fare molto di più. Molto. VOTO 3: INSIPIDO

GROSJEAN: inguardabile. Sbaglia in qualifica, in gara è anonimo e la sua auto, misteriosamente, perde pezzi a caso. Dovrebbe essere il capitano della Haas, ma in Bahrain sembra l’ombra del “buon” pilota che è. Urge un reset, perché qui non ha veramente capito nulla. VOTO 2: INVOLUZIONE DEI RISULTATI

STROLL – SIROTKIN: il duo dei dollari è relegato in fondo allo schieramento. Forse avere i piloti paganti non paga. Vero Williams? VOTO 0: NOBILE DECADUTA

RAIKKONEN: il finlandese non sfigura, ma l’incidente ai box lo costringe al ritiro. Per ora non va male, l’auto sembra cucitagli addosso, ma il suo obiettivo è quello di rubare punti ai Mercedes, non a Vettel. VOTO 5: LE QUALIFICHE ERANO BUONE.

RICCIARDO – VERSTAPPEN: il duo è costretto al ritiro. Verstappen deve capire che non gioca alla Playstation e quando si va contro qualcosa (muro o avversari) i danni ci sono! Ricciardo poteva ottenere un buon risultato, ma il guasto gli ha tarpato le ali. Purtroppo il risultato di Gasly potrebbe complicare il rinnovo di Ricciardo. S.V.

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