Una sorella, l’educazione sentimentale di Bastien Vivès


Una sorella - CoverViviamo in una società ipersessualizzata. Non passa giorno in cui non ci capiti sott’occhio l’immagine di un corpo – il più delle volte femminile – in atteggiamento ammiccante, o in cui non scoppi qualche scandalo a sfondo sessuale. In un clima del genere, Una sorella di Bastien Vivès è una boccata d’aria fresca, in grado di restituire all’eros la sua naturale dimensione di intimità, scoperta e spontaneità.

Per il suo ultimo graphic novel – pubblicato a fine gennaio da Bao – l’autore francese sceglie infatti un racconto a metà tra il romanzo di formazione e l’educazione sentimentale, con due giovani protagonisti alle prese con la scoperta del proprio corpo e dell’altro sesso.

Bastien Vivès vanta già un curriculum di prima importanza tra opere pubblicate e premi vinti, nonostante non abbia ancora compiuto 35 anni. Una sorella non mancherà di farsi apprezzare dai suoi lettori vecchi e nuovi, grazie a una sceneggiatura delicata e coinvolgente abbinata a una resa grafica di prima levatura.

Una sorella - pag. 42Protagonisti della vicenda – ambientata in piena estate, durante le vacanze al mare – sono il tredicenne Antoine, timido e piuttosto impacciato con le ragazze (che guarda ancora con gli occhi di un bambino), e la sedicenne Helene, più matura quel tanto che basta a voler provare nuove esperienze con l’altro sesso.

Il legame che si crea tra i due adolescenti è prima di tutto empatico. Nel loro incontro, infatti, l’attrazione che Antoine prova fin da subito nei confronti di Helene si salda all’affetto che lei dimostra non appena capisce di poter contare su di lui nel momento difficile che sta attraversando.

Alle normali insicurezze che l’adolescenza porta con sé, Helene somma una situazione familiare complessa  – genitori divorziati e patrigno assente – a una circostanza drammatica: la madre ha appena avuto un aborto spontaneo e lei ha persona la sorella o il fratello in arrivo.

In una situazione del genere, la curiosità e la disponibilità all’ascolto di Antoine creano da subito un clima di complicità e fiducia tra i due, un feeling che porta Helene a preferire la compagnia dell’amico appena conosciuto a quella dei ragazzi più grandi e intraprendenti presenti in paese.

Una sorella

Helene sceglie Antoine, sceglie l’intimità della casa dove i due si scambiano effusioni appassionate alla spiaggia dove si svolgono feste e incontri all’apparenza ben più cool. Su tutto regna l’atmosfera dell’estate, la magia fugace di un amore lungo una stagione che a tanti è capitato di provare e che ha la forza di restare impressa indelebilmente nella memoria.

AllUna sorellaa spontaneità del racconto – che procede senza strappi e con la stessa freschezza fino alla conclusione, in un crescendo emotivo e sensuale – corrisponde l’immediatezza della raffigurazione, in particolare dei giovani corpi dei protagonisti: la magrezza di Antoine e la sinuosità delle curve già pronunciate di Helene.

Stupisce in particolare la semplicità con cui Vivès delinea gli elementi fondamentali della tavola, servendosi di pochi tratti e lasciando spesso che sia l’immaginazione del lettore a riempire gli spazi indefiniti della rappresentazione.

Una sorella è un racconto sincero, in presa diretta, che evita edulcorazioni censorie o retoriche, soffermandosi in modo esplicito sugli incontri ravvicinati tra i due protagonisti senza mai scadere nel voyeurismo. Come una freccia che centra perfettamente il bersaglio, Vivès riesce a far pulsare le sue pagine delle emozioni di Helene e Antoine, che ben presto diventano quelle del lettore.

Una sorellaIl suo graphic novel va ad arricchire la galleria di pietre miliari del fumetto francese contemporaneo, che in questi anni sta dimostrando di saper affrontare senza troppi peli sulla lingua alcuni dei temi più delicati e meno frequentati, dalla nona arte e dalla narrativa in generale.

Il timore reverenziale con cui certi argomenti si affrontano in Italia, ad esempio, non è un segreto per nessuno, tra le strettoie di un moralismo che se anche non si manifesta direttamente rimane comunque sempre presente sullo sfondo, quando si tratta di adolescenza e sessualità.

La forza di Una sorella è tutta qui, nella capacità di Bastien Vivès di affrontare un passaggio cruciale della vita di tutti noi in modo poetico ma non per questo meno diretto. Senza mai cedere il passo alla volgarità, la sensualità si fa spazio attraverso la dolcezza di due ragazzi che in pochi giorni imparano a conoscersi l’un l’altra. E così facendo, forse, arrivano a conoscere un po’ meglio anche se stessi.

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