TEST BARCELLONA 2018: IL MALTEMPO FRENA I TEAM


I primi test di Barcellona sono stati caratterizzati dal maltempo e dalle bassissime temperature (è perfino venuto a nevicare!): questo non ha certamente aiutato i team a raccogliere tutti i dati per lo sviluppo ottimale delle monoposto. Inoltre è doveroso precisare che qualsiasi riferimento cronometrato è da prendere con estrema cautela dal momento che non si conoscono i quantitativi di carburante o gli assetti utilizzati: spesso, nei test, si provano anche cose estreme per comprendere se l’auto risponde adeguatamente alle variazioni. Tuttavia, un piccolo, parziale e provvisorio pronostico è assolutamente immaginabile.

In primis, ciò che fa più notizia a Barcellona è il tempo record stampato da Lewis Hamilton nel pomeriggio del quarto giorno di test: 1.19.333 ottenuto con gomme medie e con pista relativamente fredda, a fronte del miglior tempo ottenuto da Vettel (1.19.673) due giorni prima, con gomme soft (quindi con una mescola di vantaggio) e temperature migliori.

Per avere un’idea della consistenza della nuova Mercedes, è sufficiente ascoltarne il motore nel video in fondo all’articolo: il Mercedes è “cupo” a bassi regimi, ma pronto a diventare una belva non appena si tocca l’acceleratore. Verosimilmente, in casa Mercedes, si sono concentrati sull’affidabilità, facendo macinare centinaia di km al buon Bottas: dal momento che quest’anno i motori previsti, per pilota, per l’intera stagione (prima di incorrere in penalità in griglia) sono soltanto tre, è logico pensare che la nuova W09 sia stata messa “alla frusta” per valutarne la tenuta ed il buon funzionamento globale. Ciò nonostante, Hamilton ha voluto piazzare un “messaggio” per tutti gli avversari: l’astronave è tornata…. Il campione del mondo in carica, peraltro, non ha lesinato critiche agli avversari, fra tutti proprio il suo compagno di squadra Bottas, affermando che “le scuse per lui sono finite”: dopo un anno di adattamento al “nuovo” team Mercedes, o vince il mondiale oppure la sua carriera è segnata…

In casa Ferrari, i bilanci sono molto più “criptici”: l’auto sembra essere affidabile, ma non si è potuto apprezzare appieno il lato “velocistico”. Lo spettro che la nuova vettura sia una buona macchina, ma non performante come la Mercedes è decisamente concreto: i tempi sono sempre stati, complessivamente, più alti di circa tre decimi (se non di più) e, quando la Ferrari risaliva la classifica, era dovuto perlopiù alle mescole più morbide utilizzate. Chiaramente, è altrettanto verosimile il discorso che la Scuderia si sia concentrata, in primis, su affidabilità ed, in secundis, sul riscontro dei dati in pista con il simulatore (così da convogliare l’effettivo sviluppo in quella sede): fatto sta che l’auto, nonostante l’adozione di diverse ed interessanti soluzioni aerodinamiche, non sembra al momento dare l’impressione di essere veloce come la Mercedes.

La vera sorpresa dei test di Barcellona potrebbero essere i team motorizzati Renault. La Red Bull, durante i primi due giorni di test, ha subito mostrato buoni parziali cronometrici, poco distanti dalle Mercedes a parità di mescola utilizzata: Ricciardo e Verstappen potrebbero, quindi, essere in grado di inserirsi nella lotta con il duo Mercedes-Ferrari, soprattutto se le dichiarazioni di Verstappen (“non abbiamo cercato la prestazione pura, quella la cercheremo nei prossimi test”) venissero confermate dai fatti. Tuttavia, non solo la Red Bull ha mostrato ottimi parziali cronometrici poiché anche la Renault e McLaren hanno spesso stazionato nei piani alti della classifica. Renault, peraltro, sembra aver adottato una soluzione ai limiti del regolamento per quanto riguarda lo scarico centrale (inclinato di 5° così come consentito dalle regole) perché in grado di convogliare e “soffiare” l’aria di scarico sull’alettone posteriore (che per questo veniva ricoperto di una vernice termoresistente).

McLaren, dal canto suo, sta provando a ritornare in zona podio con qualche problema di surriscaldamento del propulsore (nonostante le temperature polari dei test, gli scarichi hanno letteralmente “strinato” il cofano), anche se nel complesso sembra essere in lizza per un ruolo di outsider. Da notare, all’inizio del video il distacco della ruota di Alonso…

Infine, da notare l’egregio lavoro svolto dalla Toro Rosso motorizzata Honda che ha macinato più giri di qualunque altro team, sfatando il tabù affidabilità in seno al costruttore giapponese: Gasly e Hartley hanno infatti completato 324 giri senza alcun inconveniente tecnico, a differenza di quanto accadeva in passato quando Honda forniva i motori a McLaren.

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