Anteprima – Black Panther


Black Panther. Un film di Ryan Coogler con  Chadwick Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong’o, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Letitia Wright, Winston Duke, Angela Bassett, Forest Whitakere, Andy Serkis.

Poster orizzontale del film marvel black panther

In una El Dorado nascosta nella savana, invisibile al resto del mondo, una delle nazioni più tecnologicamente e politicamente avanzata si trova nell’instabilità dopo la morte del sovrano durante l’attentato alle Nazioni Unite riunite a Vienna. Il figlio del re, il principe T’Challa (Chadwick Boseman), deve subito dar prova della sua forza nel rituale per di incoronazione, dove le tribù che compongono la nazione di Wakanda possono candidare un pretendente al trono, e dovrà affrontare ben più di un nemico per trovare la forza di diventare non solo un re buono, ma soprattutto un re giusto.

La forza della Marvel, che l’ha portata nell’Olimpo dei cinecomics, è sempre stata quella di riuscire a caratterizzare personaggi per lo più sconosciuti alla maggior parte degli spettatori, dando spessore e complessità pur mantenendo la leggerezza che da sempre la caratterizza. Black Panther non fa eccezione e intrattiene lo spettatore con una trama non particolarmente complessa (o per meglio dire molto classica) ma ben bilanciata, il cui punto di forza sono i protagonisti e i personaggi secondari che portano profondità e credibilità alla narrazione.

 

Le peculiarità di Black Panther.

La vista di Wakanda, immaginaria El Dorado Africana patria di Black PantherBlack Panther si distingue dai precedenti film Marvel anzitutto perché se ne isola. Come Wakanda è rimasta nascosta da sempre al resto del mondo, così i collegamenti con gli altri film del MCU sono minimi e, con forse delusione di molti spettatori, essendo l’ultimo film prima dell’immenso Avengers: Infinity War, non ci sono anticipazioni. A fare da connettori nel MCU due nostre vecchie conoscenze secondarie: il folle e carismatico Ulysses Klaue (un Andy Serkis per cui ormai non servono più elogi vista la sua capacità di sorprenderci continuamente) già visto in Avengers: Age of Ultron e l’agente della CIA Everett Ross (Martin Freeman) che finalmente riesce ad avere uno spazio più adeguato rispetto a Captain America: Civil War

Il regista Ryan Coogler (Creed) riesce sapientemente a rappresentare Wakanda, conciliando la cultura tribale all’avanzamento tecnologico e immaginando una città composta da grattacieli, treni e aerei con un cuore caldo e dai colori accesi fatto di baracche e mercati. Il timore di un’ostentazione politically correct made in Disney è solo una patina superficiale che scompare quasi subito, soddisfacendo lo spettatore e portando sul grande schermo, un cast interamente nero come è logico che fosse (se si escludono Serkis e Freeman) e ambientazioni africane che mozzano il fiato.

 

Tutte le donne del Re.

Il personaggio di Shuri, la sorella di Black PantherMa il vero punto di forza del film sono sicuramente i personaggi femminili, che sono credibili, forti, indipendenti e grandiose. Lupita Nyong’o è perfetta nel ruolo della spia dai forti valori etici, Danai Gurira mette fisicità e convinzione nel generale leale al suo ruolo, Letitia Wright porta finalmente nel MCU una nerd credibile e in piena ribellione adolescenziale e Angela Bassett incarna perfettamente il ruolo della regina madre.

Non c’è paragone. Se già all’interno del MCU i ruoli femminili erano tutti molto forti e indipendenti, è la prima volta che si riesce a portare sul grande schermo non singoli personaggi ma una vera e propria cultura femminile forte e convincente.

 

La nemesi di Black Panther

Se è pur vero che i ruoli femminili sono molto efficace all’interno del MCU, è anche vero che, al contrario, la pecca della Marvel è sempre stata quella di non riuscire a creare degli antagonisti validi.

Black Panther, l'antagonista del filmNonostante Ego e l’Avvoltoio si siano elevati al di sopra degli altri (e a mio avviso l’Avvoltoio resta il miglio antagonista del MCU), in Black Panther vediamo finalmente un antagonista coerente ed efficace. Come per l’Avvoltoio, infatti, riusciamo a vedere dietro alle sue azioni e ai suoi sbagli, riusciamo a comprendere le sue motivazioni e come la sua nascita come “cattivo” sia frutto degli errori degli “eroi”. Michael B. Jordan, che era già stato diretto da Ryan Coogler in Creed e che cerca ancora di riscattarsi dopo il fallimentare Fantastici 4, riesce a procedere in crescendo affascinandoci, portandoci dalla sua parte e poi, tuttavia, superando il limite e segnando quel confine oltre il quale la nostra simpatia si esaurisce e smettiamo di parteggiare per la sua causa.

 

Il Trailer di Black Panther

Se volete saperne di più del fumetto di Black Panther cliccate qui. Per il momento vi lasciamo con il trailer del film.

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