Recensione – The Greatest Showman


The Greatest Showman. Un film di Michael Gracey con Hugh Jackman, Michelle Williams, Zac Efron, Rebecca Ferguson e Zendaya.banner orizzontale The Greatest Showman

Partiamo subito dalla cosa più importante. Dovete vedere The Greatest Showman? Sì.

Probabilmente vincerà qualche premio? Sicuramente sì; sta già iniziando a collezionare candidature e tra pochi giorni potremo vedere i primi andamenti con il Golden Globe, dove è stato candidato come miglior film, miglior attore (per Jackman) e miglior canzone (This is me). E credetemi, quest’anno è indiscusso che This is Me riceva l’Oscar come miglior canzone originale. Un po’ perché è davvero molto bella, un po’ per tutto il lavoro che hanno fatto in questi mesi per promuoverla e renderla qualcosa di più di una semplice canzone.

The Greatest Showman è ciò che Glee aveva promesso di essere in principio e che in questi anni è un tema sempre più sentito: la rivincita degli emarginati, dei disillusi e degli sconfitti. A ciò, si aggiunge un Hugh Jackman incredibile, che dimostra ancora una volta quanto sia davvero un one man show, un’intera colonna sonora di canzoni originali che ti restano impresse immediatamente e una storia di show business che riesce a conciliare l’ambientazione ottocentesca con la contemporaneità del pop.

 

La trama di The Greatest Showman

Figlio di un umile sarto, il giovane P. T. Barnum (Hugh Jackman) fa amicizia con la benestante Charity Hallet (Michelle Williams) e nonostante la disapprovazione del padre di lei, la lontananza e le difficoltà della vita che il ragazzo incontra crescendo, questo sentimento rimane forte negli anni e li porta a innamorarsi, sposarsi e ad avere due bambine.

Quando un giorno l’azienda per cui Barnum lavora fallisce, l’uomo decide di rischiare tutto e di aprire un museo delle stranezze. Se all’inizio, essendo composto per lo più da statue e animali impagliati, il museo non ha successo, quando decide di renderlo uno spettacolo coinvolgendo tutti i “freaks” e gli emarginati, lo show inizia a suscitare emozioni forti sia positive sia di protesta e lancia Barnum al successo e alla ricchezza.

Tuttavia, se il peggior nemico di ciascuno è se stesso, nel caso di Barnum il suo limite è il suo desiderio di essere accettato nell’alta società e questo lo porterà a dimenticarsi di chi è, di ciò che è importante per lui e, soprattutto, a disconoscere tutto ciò in cui ha creduto.

 

La colonna sonora di The Greatest Showman

The Greatest Showman Jackman e Efron sul setThe Greatest Showman, che deve molto al  Moulin Rouge! di Baz Luhrmann, può contare sulle musiche di John Debney (Il Libro della Giungla) e sulle canzoni di Justin Paul e Benj Pasek (Duo già vincente di Golden Globe e Oscar per La La Land). Paul e Pasek sfruttano la personalità di Barnum, a conti fatti il primo vero Showman, per confezionare canzoni pop che, a loro volta, avvicinano il film al nostro orecchio e restano impresse già dal primo ascolto.

The Greatest Show, interpretato da Jackman, Efron e Zendaya rappresenta in pieno il personaggio e il suo sogno, The Other Side, dove Jackman e Efron si confrontano e Jackman dimostra un eccezionale capacità di ballare e di tenere in piedi da solo tutta la scena, e, su tutte,  This is me, cantata da Keala Settle che nel film interpreta la Donna Barbuta, vero cuore della storia.

Proprio This is me, come anticipavamo, verrà sicuramente candidata agli Oscar come miglior canzone originale e molto probabilmente tornerà a casa con la statuetta. La canzone, che tocca le corde più profonde del film, è un messaggio di accettazione e rivincita che ha già fatto il giro del mondo diventando il simbolo di molti. Non è un caso, perciò, che sia stata scelta da Conchita (che ha incontrato Jackman e la Settle per intervistarli) per la festa di Berlino di Capodanno e cantata a mezzanotte davanti alla porta di Brandeburgo.

 

Il Trailer di The Greatest Showman

Vi lasciamo dunque con il trailer di The Greatest Showman e vi auguriamo buon anno!

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