Derrick Rose. La fine del campione di cristallo.


Derrick Rose. L’MVP più giovane di sempre sta vivendo la sua stagione più difficile.

Vediamo insieme perchè la sua stella ha smesso di brillare troppo presto.

Non facile essere il leader dei Bulls. non le ho dal 1998, anno in cui MJ ha deciso di smettere (salvo poi rientrare un paio di stagioni con i Wizard di cui era presidente) ma nel 2008, esattamente dieci anni dopo, alla numero 1 assoluta del draft Chiacago sembrava aver finalmente trovato il nome del dopo Jordan. Derrik Rose.

Dopo aver vinto il premio di “Rookie of the year”, ed eguagliato il record di Kareem Abdul-Jabbar per punti segnati all’esordio nei playoff (36 contro Boston), sono bastate solo due stagioni al nostro campione per diventare, a 22 anni, il più giovane MVP ogni epoca.

Nel frattempo si prende un’altra serie di soddisfazioni personali, come ad esempio essere il primo Bulls in quintetto all’All Star Game dai tempi di… indovinate da soli?

Nel suo quarto anno di NBA, il fattaccio. Si gioca gara 1 dei playoff, Bulls vs 76ers. Derrik, in penetrazione, sente il ginocchio cedere e si accascia sul parquet. La partita era ormai finita (i Bulls hanno vinto grazie a lui), ma quello che è davvero finito è il loro giocatore simbolo.

Negli anni successivi proverà più volte a rientrare, ma prima un altro infortunio al ginocchio (stavolta il destro) e piccoli altri acciacchi (tra cui un infortunio al volto che lo costringerà a giocare mascherato per diversi mesi) non lo lasceranno mai più tornare il vero DRose.

I Bulls, nel tentativo di ennesima ricostruzione, lo scambiano con New York, dove Rose registrerà buoni punteggi (18 di media a gara) in un contesto però senza scopi come quello dei Knicks delle ultime stagioni e si ritroverà free agent al termine della stagione 2016/17.

Nel tentativo di tornare a giocare per il titolo firma al minimo salariale con i Cavs di Lebron James.

Ed eccoci ai fatti di cronaca recente, dopo alcune prestazioni altalenanti, Rose sparisce per due settimane. Dopo l’ennesimo infortunio (si parla di un callo sovra osso alla caviglia) a 29 anni medita il ritiro dai campi. Al termine di queste settimane, forte dell’appoggio della dirigenza e dei compagni, decide di provare l’ennesimo tentativo di rientro. Per adesso non ci sono previsioni, ma il vero Derrick, probabilmente, non tornerà più. Rimarremo con negli occhi quel genio di 22 anni, capace di ridare vita a Chicago e, purtroppo, con la fantastica campagna pubblicitaria dell’ADIDAS: “The return”. Un ritorno che, come detto, non c’è mai davvero stato.

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