Alleanze e dis-alleanze nel Golfo Persico: l’isolamento del Qatar


Con una mappa geopolitica del mondo davanti, se mi si chiedesse di indicare ciò che mi richiama di più l’attenzione e su cui sono più informata, sicuramente sarebbero Stati Uniti e Unione Europea. L’inculturazione della visione eurocentrica e del predominio del modello occidentale rappresentato dagli USA, dato dal potere economico e dalla autoaffermata modernità, influenzano ogni giorno attraverso le notizie dove vogliamo dirigere la nostra attenzione. Proprio per questa ragione, molto spesso trascuriamo informazioni su altri paesi ugualmente influenti e potenti a livello mondiale. Uno di questi casi è quello del Consiglio di Cooperazione del Golfo.

Esistono altre organizzazioni internazionali oltre all’Unione Europea, con scopi economici politici e sociali, ed il Consiglio di Cooperazione del Golfo è una di queste. Nonostante i paesi appartenenti (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman y Qatar) non condividano tuttavia una moneta unica, Dal 2008, grazie a questa cooperazione, il mercato comune in questa zona del mondo è diventato ufficiale e ne ha migliorato l’economia. Fra le somiglianze con l’Unione Europea, anche la situazione di crisi interna che è esplosa recentemente con l’espulsione del Qatar.

Quali sono le colpe del Qatar?

Il Qatar è un paese molto piccolo, una monarchia come forma di governo e una mini penisola nella penisola arabica a livello geografico, che però è estremamente ricca a livello petrolifero e potente, per tutti i beni che possiede in Europa, fra cui, solo per citarne uno, Harrods, a Londra. Per quanto piccolo, il Qatar si è sempre contraddistinto per le sue prese di posizione controverse per il mondo arabo, come l’appoggio all’Iran o l’inaccettabile tendenza del canale nazionale Al Jazeera a dare voce a Sciiti ed altre minoranze, e per prese di posizione controverse per il mondo intero, come l’elogio da parte dell’emiro del paese, Tamim bin Hamad al-Thani, dei gruppi terroristici Hezbollah e Hamas.

L’espulsione del paese dal CCG è avvenuta esattamente per tutte le ragioni sopraelencate, accumulatesi durante gli anni, che sempre più hanno inasprito i rapporti con gli altri stati membri, in particolare con l’Arabia Saudita. Il Qatar ha cercato di evitare la crisi internazionale, smentendo alcune affermazioni discutibili dell’emiro sui gruppi terroristici, con la denuncia di un hackeraggio che apparentemente avrebbe causato la circolazione di false informazioni in una campagna di diffamazione dell’emiro.

QatarLa goccia che ha fatto traboccare il vaso secondo le fonti internazionali e che ha portato tutti gli stati della Cooperazione tranne l’Oman a bloccare il canale Al Jazeera e a chiudere le frontiere per chi viaggia fuori da o verso il Qatar, è stata la notizia secondo cui il Qatar avrebbe pagato un miliardo di dollari di riscatto per alcuni reali rapiti in Iraq, finanziando con questo denaro un affiliato di Al Qaeda in Siria responsabile del rapimento.

Risposte e conseguenze a livello internazionale

Già alcune conseguenze non hanno tardato a farsi sentire, prima fra tutte l’aumento del prezzo del petrolio dell’1,24%. Inoltre, se l’isolamento del Qatar diventasse una soluzione definitiva, l’economia e la reputazione del paese ne risentirebbero fino a, chissà, incedere sui mondali di calcio del 2022 previsti nella capitale Doha.

Il presidente turco Erdogan ha espresso la sua opinione riguardo all’avvenimento paragonando la scelta degli altri paesi del CCG di isolare il Qatar ad una pena di morte. Ma la domanda è: è stata veramente una decisione estrema o invece una conseguenza meritata, soprattutto a causa dell’appoggio al terrorismo da parte del Qatar?

Quindi, mentre nell’Unione Europea si discute di Brexit e Grexit senza mai arrivare ad una soluzione, nel Medioriente gli eventi hanno preso una piega decisamente più radicale. Si tratta di due situazioni simili per gli ostacoli che la cooperazione internazionale a volte implica, ma allo stesso tempo due situazioni estremamente diverse. Quello che è certo è che entrambe sono degne dell’attenzione della stampa mondiale.

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