Blame! – l’horror nella Rete


Blame! è uno di quei manga che esistono da sempre nel sottobosco dell’editoria italiana e che capita di ignorare per anni, rimandandone la lettura ai momenti di vuoto, quei momenti che nella vita del fruitore medio accadono una volta ogni vent’anni, quando i pianeti si allineano e la luna dei mangaka è alta nel cielo. Fortunatamente gente molto più furba ha preso quest’opera e ne ha tratto un lungometraggio che rispecchia tutta l’angosciosa meraviglia che è questo manga: il 19 maggio di quest’anno Netflix ha infatti pubblicato il film di Blame!

Ma partiamo con ordine: Blame! è un fumetto di genere fantascientifico creato nel 1998 dal pennino di Tsutomu Nihei, edito in Italia da Planet Manga sin dal 2000 in ben tre ristampe differenti, in quanto la prima è considerata di scarsa qualità e dalle traduzioni poco aderenti all’originale, mentre l’ultima è in corso ancora oggi, di soli dieci takobon come nell’edizione del Sol Levante.

Blame! è ambientato in un universo distopico chiamato La Città, forse nel futuro forse sulla terra, come narra l’incipit del manga stesso. Il mondo è organizzato su livelli che si estendono sia in orizzontale che in verticale, enormi e sempre praticamente identici a sé stessi, fatti di cemento e acciaio, dove l’umanità, se e quando sopravvive, si accampa come fosse un un’ape clandestina in un alveare di vespe. La struttura stessa delle tavole è ideata per generare angoscia al lettore, con orizzonti immensi e sempre uguali e la quasi assenza di dialoghi nella parte iniziale della storia, creando un senso di disconnessione e disumanizzazione dei personaggi che incontriamo, intenti a uccidersi gli uni con gli altri senza motivo apparente e braccati da orrendi esseri che spuntano dal nulla.

Killy è il protagonista di questo racconto decisamente singolare, alto, forte e in possesso una potentissima pistola, è in missione per trovare gli esseri umani in possesso dei Geni della Rete Terminale, ovvero gli unici che possono accedere e manipolare la Rete, ovvero controllare La Città dall’interno della sua stessa infrastruttura tecnologica. Le Creature di Silicio e le Safeguard sono gli ostacoli che Killy incontra sul suo cammino: le prime cercano anch’esse un modo per penetrare nella Rete, mentre le seconde non sono altro che il sistema di anticorpi della Rete stessa, il cui unico obiettivo è eliminare chiunque non possieda i Geni della Rete Terminale. Questi Geni sembrano essere l’unica cosa in grado di fermale le Megastrutture che costituiscono i livelli della Città e impedire alle Safeguard di distruggere ciò che resta dell’umanità, o di ciò in cui è evoluta la razza umana, nascosta quando possibile in zone protette della Città stessa.

L’unico personaggio ricorrente è la giovane Cibo, che Killy incontra durante il suo cammino e inizierà a viaggiare con lui: la natura violenta di questo mondo impedisce letteralmente agli altri personaggi di diventare ricorrenti, quelli che non vengono uccisi spariscono inghiottiti dal quel labirinto oppressivo che sono le Megastrutture.

Prima del lungometraggio del 2017 erano stati pubblicati, anche se non in Italia, sette OAV da 6 minuti ciascuno, che però non erano costituiti da altro che episodi del manga, senza chiarire nè esemplificare granchè.

Blame! è il giusto mix di fantascienza e horror, con tavole spettacolarmente mostruose, non adatto ai deboli di stomaco.

+ Non ci sono commenti

Aggiungi