L’asimmetria è una funzione appena impermanente


Esteticamente, il buon bonsai deve sembrare anche asimmetrico, se il vivente si dà come tale nella sua deformazione, ad esempio per crescere. Inoltre, tutta la realtà ha un’impermanenza temporale. Qualcosa che respinge la stasi del simmetrico. Il bonsai ha la semplicità della naturalezza, senza l’artificio del rigoglioso. Nella cerimonia del tè, le tazzine in ceramica raku ed i mestoli di bambù sono scelti essenzialmente in quanto funzionali, dove l’asimmetria si percepisce al suo distacco (contro la cattura degli intarsi o delle laccature). Giada posa accovacciata, fra le numerose fioriere. In quelle è presumibilmente impiantato l’alloro. I vestiti di Giada paiono solidi, ma senza il decorativismo. Il fotografo ha inquadrato fondamentalmente una fioriera, dalla “prua” quasi “rostrata”, inserendovi le braccia. Qualcosa da immaginare nell’insieme come una tazzina da tè, scosso dal mestolo. Questa fotografia ha una prospettiva per distacco astigmatico, mentre la fioriera “solca” l’impermanenza appena “funzionale” d’una bracciata.

Bibliografia consultata:

G. PASQUALOTTO, Yohaku, Esedra, Padova 2002, pp. 91-92

 

 

 

 

Nota biografica sugli artisti recensiti:

 

La modella Giada Cusin studia al DAMS. Lei pratica la danza classica, ed è appassionata in specie di cinema. Giada vorrebbe diplomarsi in montaggio-video.

Il fotografo “Max Pane” (p.s. Daniele Faranna) è nato a Palermo. A lui esteticamente interessa immortale l’attimo irripetibile (soprattutto nella paesaggistica e nella ritrattistica).

https://500px.com/maxpane

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