La mostra di Corto Maltese a Bologna: 50 anni tra i sogni di Hugo Pratt


Restano poco più di due settimane per vedere la mostra di Corto Maltese a Bologna, aperta fino al 19 marzo a palazzo Pepoli. Hugo Pratt e Corto Maltese – 50 anni di viaggi nel mito è un’occasione a dir poco straordinaria per i fan del marinaio con l’orecchino, ma anche per i semplici curiosi.

Perché sa condurre nelle atmosfere esotiche e sognanti create mezzo secolo fa dal fumettista veneziano, rispettando la sua opera e invitando lo spettatore ad approfondire le sue storie, evocate dal materiale esposto solo per accenni.

Mostra di Corto Maltese a Bologna: banner

Dopo aver parlato a più riprese di Corto con un articolo dedicato all’intera produzione prattiana e un altro sulla nuova avventura Sotto il sole di mezzanotte, noi di Parlando con le Nuvole a vedere la mostra ci siamo andati in due.

Ecco perché – invece della solita recensione – abbiamo pensato di regalarvi due flash a testa, un giudizio a quattro mani sul motivo per cui la mostra di Corto Maltese a Bologna è da vedere e sull’aspetto che invece ci ha convinti meno.

Perché andare a vedere la mostra

Luca: C’è un muro con tutte le tavole originali di Una ballata del mare salato. Non sto scherzando, è proprio così: in una delle ultime stanze, quando ormai pensate di essere arrivati alla fine, lentamente conquistati dall’affascinante poetica di Pratt, ecco che davanti a voi si apre uno spazio che non avevate previsto. E proprio lì, sul muro di fronte a voi, c’è la Ballata, quel portento di carta e matite, chine e fantasia che nel 1967 ha lanciato Corto Maltese nell’Olimpo del fumetto mondiale. Una vista che vale da sola il prezzo del biglietto.

Enrico Cantarelli: Sono un fruitore occasionale di Corto Maltese e non ho mai letto nient’altro di Hugo Pratt, ma il suo tratto e il tema avventuroso delle storie mi ha sempre affascinato. Sono rimasto incantato dagli acquarelli e dai disegni che ritraggono il famoso marinaio, ma anche dalle figure femminili con i loro profili sensuali. Ho apprezzato molto anche le parti della mostra in cui Corto Maltese parla in prima persona di sé stesso e dei suoi viaggi. Le 164 tavole della Ballata del mare salato, poi, sono la ciliegina sulla torta.

Cosa non ci ha convinti

Luca: Il percorso espositivo, soprattutto all’inizio, è caotico al limite del confusionario. D’accordo che il caos è presupposto per la creatività e che Corto Maltese non ama le regole, ma purtoppo a risentirne è la fruibilità della mostra. La scelta di indicare in modo non evidente il percorso da seguire all’interno del museo, la mancanza apparente di un ordine logico e cronologico nell’esposizione, l’alternanza tra le sezioni su Corto e quelle dedicate alla restante produzione prattiana non facilitano l’esperienza dello spettatore. Costretto non senza difficoltà a costruirsi autonomamente un percorso di senso nella grande ricchezza di spunti offerti dalla mostra.

Enrico Cantarelli: La difficoltà nel seguire il percorso è onestamente evidente. Sarebbe stato più sensato guidare il visitatore con maggior chiarezza, aggiungendo didascalie e pannelli esplicativi per facilitare la comprensione del mondo Hugo Pratt, soprattutto per i profani. Avrei voluto qualche installazione multimediale in più e maggior coinvolgimento del visitatore nelle varie sezioni dell’esposizione.

Nonostante gli aspetti critici che vi abbiamo segnalato, la mostra di Corto Maltese a Bologna resta una tappa obbligata se le pagine di Hugo Pratt vi hanno fatto sognare. Non solo per lo spettacolo del suo lavoro visto dal vivo, ma per la possibilità unica di approfondire l’immaginario prattiano a 360 gradi.

Scoprire i riferimenti letterari del fumettista veneziano, soprattutto i meno scontati e conosciuti. Conoscere gli episodi della vita che lo hanno segnato, e ricordare di averli già incontrati in un’avventura di Corto Maltese. Leggere attraverso le parole dell’autore il senso di quella libertà consapevole e meravigliosa che pervade le storie del marinaio.

Tutto questo è la mostra di Corto Maltese a Bologna. Perché perdendosi tra gli aneddoti sembra di rivederlo, il fumettista, ricevere dal padre il libro L’isola del tesoro di Stevenson, accompagnato dalle parole «Ora vai a cercare la tua isola». E si dà il caso che per tanti di noi l’isola del tesoro sia Escondida. E la guida nei Mari del Sud proprio lui: Hugo Pratt.

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