16° turno della serie A italiana di basket


“Vae victis”. Secondo lo storico Livio, questa la frase pronunciata da Brenno al momento dell’ occupazione di Roma da parte dei Galli. Un’ espressione che può essere benissimo utilizzata per sintetizzare il sedicesimo turno del campionato italiano di Serie A, che ha visto cadere tutte le grandi degli ultimi anni. Milano sul parquet amico contro la Treviso dell’ ex di turno (col dente avvelenato) Sasha Djordevic, Siena contro la Virtus Bologna, Cantù nel match che la vedeva  opposta a Montegranaro. E poi la stessa Roma, conquistata da una versione più moderna di Brenno, ovvero quel Luca Dalmonte fino a poche settimane fa messo in discussione e ora è sempre più guida di una squadra che può essere la mina pericolosamente vagante delle Final Eight. Mentre il fenomeno Biella sembrerebbe essersi sgonfiato (condizionale d’ obbligo, si sa che in Piemonte si lavora bene e sottotraccia), rimangono ancora due posti da assegnare, per la Coppa Italia che si svolgerà dal 16 al 19 febbraio. Se li giocano Varese, Avellino e Sassari. Domenica il verdetto. Da stare incollati alle poltrone.

CIMBERIO VARESE   94

SIDGAS AVELLINO   78

Il solito pacchetto lunghi Diawara- Kangur (24 e 22 punti, più i 10 di Fajardo dalla panchina) conduce alla vittoria i padroni di casa, che a differenza del turno precedente ottengono un apporto anche dal proprio back- court. Hurtt e Stipcevic si dimostrano decisivi, mentre Ranniko e Talts continuano a far mancare un contributo importante, anche se la loro mancanza è ben equilibrata, questa volta, dai compagni di squadra. Ad Avellino non bastano invece i soliti stratosferici Marques Green- Taquean Dean (22 punti in 40 minuti), e nemmeno l’ apporto di Ron Slay, Linton Johnson e Jurica Golemac, autori rispettivamente di 13, 14 e 12 punti. Più in generale, a parte l’ ex- Varese l’ apporto dalla panchina è quasi nullo. Vitucci, però riesce però a tenere a galla la nave anche così.

 

ACEA ROMA                  73

SIVIGLIA PESARO   77

Roma, per le seconda volta nel giro di sei mesi, resta fuori dal giro delle migliori otto. Kakiouzis, Dedovic e Tucker (35 minuti ciascuno) sono gli unici in doppia cifra, nella partita che, se doveva rappresentare una prova di maturità, ha lasciato in casa capitolina la sensazione di una bocciatura senza appello. Il fatto che sia arrivata dopo un supplementare è contemporaneamente motivo di fiducia e di rammarico, perché significa che la squadra non si è arresa ma che i finali punto a punto ancora non sembra  riuscire a gestirli. White, Hickman e Lydeka (questi ultimi due decisivi con 5 punti ciascuno nel supplementare) dimostrano invece che Pesaro non solo c’è, ma sarà una spina nel fianco per chi la incontrerà in Coppa Italia a Torino. Avversario che in questo momento, guardando la classifica, sarebbe l’ altra sorpresa del campionato, la Virtus Bologna.

 

FABI SHOES MONTEGRANARO  89

BENNET CANTU’                                   73

Non è da tutti segnare quasi 90 punti ai brianzoli, non è da tutti distanziarli di 16 punti. Ci riesce una Montegranaro alla seconda vittoria consecutiva. La solita coppia di playmaker Zoroski- Di Bella più il bulgaro Ivanov segnano 50 degli 89 complessivi (22, 13 e 15rispettivamente) e portano un ulteriore mattoncino che serve per costruire la salvezza. Dall’ altra parte il duo Mazzarino- Shermadini prova a tenere in piedi Cantù, che però ottiene troppo poco da Micov e Markoishvili (6 e 8 punti). Se vuole superare Bologna al prossimo turno in casa, bisognerà far meglio di così. Trichieri però lo sa.

 

UMANA VENEZIA                                   91

BANCO DI SARDEGNA SASSARI   71

Non è la prima volta che una neo- promossa accede alla Coppa Italia. A Montegranaro era già successo, nel 2007. Ma la storia della Reyer è particolare: diatriba estiva con Teramo per un posto nel campionato di Serie A, carte bollate e tribunali e la fatidica ammissione questo Settembre, con relativa riforma di campionati e calendari. Clark e Szewczyk più il redivivo Alvin Young alla guida hanno portato una società storica del nostro basket a traguardi importanti. E promettono di continuare a fare altrettanto in futuro. Sassari si gioca la proprie fiches di stupire ancora (dopo i playoff dell’anno scorso, dove fece sudare freddo alla Milano di Peterson) in casa contro una Caserta che è virtualmente fuori. Con questi Hosley ed Easley, non dovrebbe essere un’ impresa ardua.

 

EMPORIO ARMANI MILANO   80

BENETTON TREVISO                    81

Sasha Djordjevic ce l’ ha fatta. Ha avuto una seconda occasione, e non l’ha sprecata. Ha attuato la sua rivincita nei confronti della società che più lo aveva cacciato in malo modo dopo la semifinale scudetto del 2007 (in cui era solo al secondo anno di esperienza). In realtà la gestione era ancora quella di Corbelli, ma insomma, tornare a Milano e battere l’Olimpia nella sua tana deve aver avuto un sapore particolare per lui. Buon l’esordio di Goree arrivato pochi giorni fa, 6 punti e 7 rimbalzi in 29 minuti.

Per Scariolo invece il sapore è sempre amaro: aveva l’ occasione di agganciare Siena in vetta, e raggiungere il primo posto grazie allo scontro diretto a favore. Invece, Milano ricade nei soliti errori: poca concentrazione (12 palle perse a fronte di 5 recuperate) e incapacità di dare un giro di vite alla difesa nei momenti che contano (24 punti subiti nel quarto quarto). Il progetto va avanti a strappi, nonostante il valore dei giocatori presi singolarmente sia forse superiore persino a quello di quelli di Siena. Quello contro Treviso è un segnale di allarme, soprattutto in vista delle Top 16 di Eurolega che cominciano in 18 gennaio.

 

CANADIAN SOLAR BOLOGNA  75

MONTEPASCHI SIENA                   71

“Too big to fail”. Il termine colloquiale con il quale si invita a non far fallire le istituzioni finanziarie troppo grandi per non causare danni all’ economia è stato ormai superato. La Mens Sana ( sponsorizzata Montepaschi, non a caso una banca) cade anche contro la Virtus Bologna, trascinata da un Sanikidze da 10 punti e 19 rimbalzi, e dai soliti Poeta e Gigli che mettono insieme 13 punti ciascuno. Proprio il georgiano mette a 15’’ dalla fine i liberi della vittoria. Gli uomini di Pianigiani ci avevano provato: sotto nel primo quarto, all’ intervallo erano avanti di 1 grazie alla tripla dell’ ex di turno Andersen. Tuttavia, nel terzo periodo il pacchetto lunghi virtussino (Gigli- Sanikidze- Lang) mette insieme i 18 punti che siglano il +9 all’ ultima pausa. Siena se ne mangia 5 grazie ad Andersen e Rakocevic, ma i bianconeri portano a casa la vittoria che li proietta al momentaneo terzo posto in classifica.

 

OTTO CASERTA           90

ANGELICO BIELLA   76

La coppia Andre& Andre (Collins e Smith, 23 per entrambi) restituisce la vittoria a una Juve Caserta che sembra così uscire da un incubo. Il neo- arrivato Charlie Bell confeziona 10 punti in 33’ con 3 recuperi. Dall’ altra parte, invece, i piemontesi perdono il treno per la Coppa Italia a causa della prova incolore di elementi come Dragicevic e soprattutto Pullen, 7 in 32 minuti. Non basta il solito, fenomenale, Aubrey Coleman da 26 punti e l’eterno Soragna( 15 per lui), stavolta Biella torna a casa con niente in saccoccia. E alla prossima c’è un’ altra assetata di rivincita come Milano, in casa.

 

NOVIPIU’ CASALE                    60

BANCA TERCAS TERAMO  62

Dopo Milano, Casale. Teramo coglie la terza vittoria consecutiva e dimostra che non bisognava darla per spacciata. In più, infligge a domicilio una sanguinosa sconfitta in chiave salvezza ai piemontesi, dopo quella rifilata a Montegranaro due turni fa. È una vittoria di squadra, dove solo Dee Brown (23) e Amoroso (10) vanno in doppia cifra. Il contributo arriva da Cerella, Polonara e il nuovo acquisto Anthony Goods.

Per Casale le cose si mettono male: il solito Shakur prova a coprire la serataccia di Janning e Temple, supportato da Pierich e Stevic. L’ultimo posto in classifica stride con quanto di buono ha finora fatto vedere Casale. Ma che Teramo stia volando e sembri non voler più atterrare è un dato di fatto.

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