Recensione – Allied


Allied. Un film di Robert Zemeckis con Brad Pitt e Marion Cotillard.

Banner orizzontale di allied, il nuovo film di Robert Zemeckis

Recensire Allied correttamente è piuttosto difficile dal momento che, pur trattandosi certamente di un buon prodotto, può dare l’impressione che “gli manchi un qualcosa” per renderlo effettivamente un capolavoro.

Allied è la storia della spia canadese Max Vatan (Brad Pitt), che deve incontrare a Casablanca, in piena Seconda Guerra Mondiale, una spia alleata, Marianne Beauséjour (Marion Cotillard) per compiere una missione. In ossequio all’adagio “galeotta fu la missione e chi la eseguì”, la trama prettamente storica si trasforma rapidamente nella cornice ideale nella quale innestare la vera trama del film, cioè quella d’amore. Un’ombra sul passato della Beauséjour sembra condurre Max ad una scelta drammatica: salvare la moglie da un’accusa ingiusta oppure salvare la patria da pericolose spie nemiche…

Robert Zemeckis, regista di numerose pellicole cult, continua ad essere sinonimo di garanzia: garanzia nella qualità della regia e della trama. E’ innegabile constatare come il regista americano di origini lituane riesca a gestire sapientemente la trama in modo tale da garantirsi l’attenzione dello spettatore fino alla fine. In Allied, perlomeno, è così: la trama scorre via abbastanza velocemente, senza momenti di “vera” noia.

Se, però, questa garanzia rimane dal punto di vista prettamente tecnico lungo l’intero arco del film, alcuni dettagli non consentono di dare il massimo dei voti ad un film che avrebbe potuto essere “molto di più”.

Innanzitutto, si nota un passo indietro rispetto agli effetti speciali di pellicole, sempre di Zemeckis, come “Flight” o “The Walk”: in Allied, numerose scene paesaggistiche stonano palesemente con i primi piani degli attori, quasi come se mancasse il budget (!) per un adeguato e sapiente montaggio o, più semplicemente, per recarsi “in loco”.

Brad Pitt in una scena di AlliedInoltre, ciò che a mio avviso rende poco “capolavoro” un film dalle buone premesse come Allied è, paradossalmente, la scelta di assegnare il ruolo di protagonista a Pitt perché il suo Max subisce l’inevitabile confronto con il suo precedente ruolo in Fury e non ne esce all’altezza. Il bel Brad non ha, a mio avviso, il “viso giusto” per arricchire di emozioni e di carisma le numerose scene in primo piano richieste dal film: nulla a che vedere, in paragone, con il Ryan Gosling di “Drive” o al Matt Damon dei primi Bourne (solo per abbozzare alcuni esempi).

Una sana tratta da Allied con Marion Cotillard e Brad PittBrad Pitt “affossa” la recitazione in due o tre espressioni, peraltro non particolarmente felici, rispetto ai dialoghi che deve sostenere. Questo è un peccato, perché ha il duplice effetto di peggiorare l’impressione generale del film e di offuscare l’interpretazione della Cotillard che, al contrario, è eccellente ed in grado di riempire la scena in maniera impeccabile.

Al contrario, giova sottolineare come finalmente sia stata resa, in maniera piuttosto credibile, la quotidianità dei cittadini inglesi durante la guerra: spettacolari le scene (almeno quelle!) della contraerea alleata che sembrano scandire e riportare la trama amorosa alla serietà e drammaticità del contesto storico.

In definitiva, Allied sarebbe potuto essere facilmente un ottimo e serio candidato per gli Oscar, ma numerosi dettagli lo potrebbero giustamente relegare nella categoria di film del “avrebbe potuto essere, ma non è abbastanza”.

Vi lasciamo con il trailer di Allied.

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