Rosberg si ritira! Chi andrà al suo posto?


Venerdì pomeriggio e il mondo della Formula 1 viene scosso da una notizia shock. Nico Rosberg si ritira.

Nico Erik Rosberg ha deciso di lasciare il Circus all’età di 31 anni, cinque giorni dopo la vittoria del primo (e ultimo) titolo mondiale vinto ad Abu Dhabi. Sembra che la decisione sia stata accarezzata già a Suzuka e poi comunicata a Toto Wolff dopo la festa ad Abu Dhabi. Il palmarès di Rosberg recita: 291 gare, 23 successi, 30 pole position, 1 titolo mondiale di F1 (e il primo titolo mondiale del campionato GP2). Dopo la famiglia Hill, con Graham e Damon campioni del mondo 34 anni l’uno dall’altro, anche la famiglia Rosberg, con Keke e Nico, ha vinto due mondiali, con identico lasso temporale. Come giustamente ha affermato Toto Wolff, “Rosberg ha deciso di chiudere la sua carriera in F1 nel suo momento culminante; una testimonianza della forza del suo carattere”, accettando la decisione assolutamente ferma del neo campione del mondo. Rosberg ha seguito la ragione, avendo ben capito che non avrebbe avuto molte altre occasioni per migliorare il proprio palmarès e, perché no, per ferire un’ultima volta nell’orgoglio il suo rivale. Hamilton, infatti, ha commentato la notizia con un laconico “capisco la scelta di Nico, ha un desiderio di famiglia e d’altronde è la prima volta che vince qualcosa in 18 anni”: sì, Hamilton è decisamente “seccato” per non riuscire a battere in pista Rosberg. Da notare, Rosberg è il primo pilota tedesco a vincere su auto tedesca. Alla festa Mercedes, i toni si sono abbassati con Rosberg che si è perfino offerto di dare ripetizioni di tedesco ad Hamilton, visto il suo nuovo status di disoccupato (declinato dall’inglese con leggera stizza).

Certamente il suo gesto ha lasciato e lascerà un vuoto importante, sotto diversi punti di vista.

In primo luogo, visto che Rosberg si ritira, l’anno prossimo non ci sarà il campione del mondo in carica in pista come già accaduto in passato con Prost, Mansell, Hawthorn e Stewart. Ma chi andrà al suo posto? Gli scenari sono moltissimi, ma solo Toto Wolff, Niki Lauda e Dieter Zetsche sapranno quale pilota mettere sul secondo sedile della Mercedes. Ecco l’elenco di piloti possibili:

WEHRLEIN:

il giovane Pascal è pilota dell’orbita Mercedes, ha più esperienza di Ocon (che però è riuscito ad accasarsi in Force India), è riuscito ad andare a punti con la Manor, ma apparentemente non ha ancora un sedile per la prossima stagione, nonostante abbia disputato i test per Pirelli a bordo della Mercedes (di Hamilton). A livello contrattuale è il pilota messo meglio, con un ingaggio bassissimo (e la nazionalità tedesca che non guasta mai). PRO: giovane, apprendista, non sarebbe un immediato problema per Hamilton, conosce il team Mercedes ed è sotto la tutela dello stesso Toto Wolff. CONTRO: ha poca esperienza, non ha mai corso per team di media classifica, avrebbe bisogno di ulteriore gavetta per poter essere certi del suo rendimento, soprattutto in ottica costruttori.

BOTTAS:

A mio avviso il pilota finlandese sarebbe quello che sulla carta presenta le qualità tecniche migliori per affiancare Hamilton. E’ nell’orbita Mercedes, anche lui sotto la tutela di Toto Wolff, corre da 4 anni in F1 con 9 podi e un 1 giro veloce all’attivo. PRO: è ottimo gregario e uomo squadra, è dell’orbita Mercedes e non ha mai litigato con nessuno; ha sfiorato il sedile della Ferrari. CONTRO: soffre di alcuni passaggi a vuoto che danno l’idea che non abbia la stoffa del campione (non che sia necessario per Hamilton, ma per Mercedes sì), ma soprattutto il problema è di natura contrattuale. Valtteri ha appena rinnovato e sarà prima guida in Williams, visto che l’anno prossimo ci sarà il debuttante Stroll accanto a lui: il team di Grove dovrà scegliere se avere forti incassi di denaro (sconto forniture Mercedes, unitamente agli importanti sponsor personali di Stroll) oppure garantirsi un pilota d’esperienza in grado di fornire l’essenziale contributo di punti.

ALONSO

Toto Wolff ha sempre speso parole d’encomio per lo spagnolo e certamente il buon Nando sarebbe utile a più persone. In primis, Ecclestone avrebbe finalmente lo spettacolo di un’altra rivalità (ricordiamo tutti le scintille tra Alonso e Hamilton nel 2007) in grado di tenere incollati milioni di appassionati al televisore (ergo, spettacolo e diritti pay tv). In secondo luogo, Petronas, attuale main sponsor di Mercedes, avrebbe annunciato la volontà di abbandonare la F1 dal 2018 (in concomitanza con l’abbandono del Gp della Malesia dal calendario, gara peraltro sponsorizzata proprio da Petronas) e quindi il team tedesco avrebbe la necessità di un gran nome. Alonso lo sponsor potrebbe tornare ad averlo, Santander in primis, ma non escluderei altri grandi nomi tipo Repsol o Telefonica. Il vero, grande problema di Alonso è la Mclaren Honda: lui ha sposato un progetto a lungo termine, il team è finanziariamente in cattive acque, ha perso il capo storico Ron Dennis, ha bisogno di risultati e un main sponsor (basti pensare che il ventennale sponsor Mobil 1 andrà alla Red Bull). Alonso farebbe carte false per andare in Mercedes, nonostante i 35 milioni di euro di stipendio che percepisce dalla Honda; il problema è che il team di Woking si ritroverebbe senza prima guida, senza pilota di grido (Vandoorne ha disputato solo una gara in F1) o valide alternative alla porta (l’unica sarebbe richiamare Button dal ritiro). PRO: le sue qualità indiscusse garantirebbero lo spettacolo necessario a questa F1 e sarebbe una mossa utilissima economicamente per l’immagine sia di Mercedes sia di Alonso. CONTRO: ha 35 anni, ha già annunciato che qualora la McLaren non dovesse andare forte l’anno prossimo si ritirerà dalla F1 per correre nel WEC, contrattualmente ci sarebbero un sacco di penali da pagare.

VETTEL

Il nome di Seb potrebbe apparire come un’eresia per i tifosi Ferrari, ma in realtà alcuni indizi conducono al suo identikit. Come Alonso, il suo approdo in Mercedes garantirebbe spettacolo, peraltro adiuvato dalla nazionalità tedesca. Mercedes schiererebbe i piloti più titolati sulla griglia e gli sponsor non sarebbero un problema. Unico neo: Ferrari. Vettel, fino a qualche (purtroppo) tempo fa gridava “Forza Ferrari” e canzoncine nei team radio, sul podio di Abu Dhabi si batteva la mano sullo scudetto e sembra seriamente intenzionato a voler vincere con la Ferrari. Come detto, il problema è la scuderia: se l’auto va, se Vettel riceverà le giuste garanzie sul progetto tecnico futuro, allora la scelta di rimanere di “rosso vestito” sarà ovvia. Altrimenti, la separazione sarebbe la cosa più semplice, soprattutto alla luce di quanto dichiarato da Arrivabene, che spiegava che la riconferma andava meritata in pista. PRO: tedesco su auto tedesca, quattro volte campione del mondo, temibilissimo quando ha l’auto perfetta. CONTRO: una volta che abbandoni il treno Ferrari, non passa una seconda volta. Soprattutto se te ne vai, scappando dalla nave in avaria…

VERSTAPPEN

Ok, è un’esagerazione, ma Mad Max sarebbe l’accoppiata più spettacolare di sempre. Ecclestone pagherebbe di tasca propria, ma non è detto che la Red Bull l’anno prossimo sia da secondo gradino del podio. I bibitari torneranno ad avere dalla loro l’aerodinamica e sicuramente Adrian Newey saprà sfruttare ogni piega del regolamento. PRO: l’olandese ha tutto per vincere ed essere spettacolare, soprattutto con un altro “animale da gara” come Hamilton. CONTRO: il contratto blindato con la Red Bull. Probabilmente resterà un’utopia.

Infine, due parole per i restanti piloti: Sainz potrebbe essere un’opzione interessante e low cost, forse anche troppo; Hulkenberg sarebbe stato il naturale erede di Rosberg sotto tutti i punti di vista, ma ha scelto di azzardare andando in Renault; Perez dovrà fare da chioccia a Ocon e, quindi, ha un discorso del tutto analogo a quello di Bottas (a livello di sponsor sarebbe messo benissimo, con Carlos Slim pronto ad intervenire, ma il problema è della Force India che si ritroverebbe, come Williams e McLaren senza prima guida e sviluppo).

Battuta conclusiva di Toto Wolff alla festa Mercedes: “Mi hanno chiamato tutti, tranne Kvyat e Raikkonen”.

Iceman sarà pure di duro ghiaccio finlandese, ma nel suo sangue scorre vera, bollente passione Ferrari.

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