GRAN PREMIO F1 BRASILE 2016: Verstappen è super, Lewis vince


Il Gran Premio del Brasile F1 2016, nella pioggia di Interlagos, ha aggiunto il penultimo tassello al mondiale 2016. Mercedes domina senza avversari, Verstappen sta incominciando a risplendere di luce propria e la Ferrari scivola sempre più indietro. Nel prossimo e ultimo appuntamento del mondiale, Rosberg è chiamato a fare l’ennesimo compitino per vincere il mondiale. Piccola nota: l’organizzazione e il regolamento della F1 stanno uccidendo questo sport! Ma procediamo con ordine…

LEWIS E NICO: A VOI DUE

Anche in Brasile Hamilton vince senza avere avversari nelle vicinanze. Vero è che nelle qualifiche e in gara tutto gira alla perfezione per l’inglese, ma se la Red Bull non avesse tarpato le ali di Verstappen con una strategia a dir poco “insolita” e Rosberg fosse rimasto più vicino al suo compagno durante le ripartenze dalla Safety Car, forse il mondiale avrebbe preso una piega ancora più interessante. Rosberg gioca al “ragioniere”, ma corre il rischio di farsi prendere dall’agitazione. Nel prossimo GP non può sbagliare, non ci sarà occasione per rimediare. Per quanto riguarda la Mercedes, l’evidenza è sotto gli occhi di tutti: se non cambiano i regolamenti tecnici, Mercedes dominerà per un decennio (altro che dominio Ferrari), soprattutto se la FIA non concede lo sviluppo delle monoposto. Piccola chiosa: pur non essendo confermata ufficialmente, sembra che Toto Wolff prima del GP abbia chiamato Joos Verstappen per “invitare” il figlio Max a “lasciare libera la lotta dei due piloti Mercedes”; i maligni potrebbero vedere proprio nella strategia assurda della Red Bull un “gomblotto”…

RED BULL E FERRARI: LA PIOGGIA DA’ E LA PIOGGIA TOGLIE

In Brasile la pioggia influenza i risultati dei due team. Da un lato, la Red Bull si regala un terzo posto con un Verstappen in versione “Rain Man”, pur avendo, come detto, sbagliato clamorosamente la strategia: fermare l’olandese quando si trova quinto con gomme full wet dietro la Safety per montare gomme intermedie, mentre tutti i bollettini metereologici affermano un peggioramento delle condizioni atmosferiche, è quasi da “matti arroganti”. La fortuna dei “Tori” è stata quella di poter vantare una delle migliori auto a livello telaistico guidata da uno dei più cristallini talenti della Formula 1 di tutti i tempi. Al netto delle solite voci del paddock (che ipotizzano che la Red Bull abbia potuto cambiare l’assetto dell’auto del pupillo di Ecclestone, proprio per favorire lo spettacolo), è innegabile vedere come Verstappen abbia compiuto sorpassi su praticamente tutti (tranne Hamilton): gli ultimi 14 giri sono già da cineteca.

Dall’altro, la Ferrari cerca l’ennesimo alibi per una stagione disastrosa. La pioggia, la macchina, i piloti, i team radio, le gomme, le temperature: la lista si allunga e rasenta il ridicolo. Marchionne ha annunciato una parziale razionalizzazione dei fondi per le competizioni (tra cui la F1), quindi il futuro non né roseo né rosso; c’è un’emigrazione di tecnici consistente e una ancora più preoccupante mancanza di linea di guida tecnica. Stando a quello che dichiara Arrivabene, ora ci si affida ai “lampi di genio di Binotto”, ma la Mercedes ci insegna che soltanto lavorando sodo, in gruppo, con una programmazione a lungo termine si riescono ad ottenere risultati. La gara è stata grama: l’auto non stava in pista, ogni curva era un calvario (se uno guarda qualche camera car di Vettel nota subito il suo costante bisogno di controllare l’auto) e la cosa è sfociata nel pericolosissimo incidente di Raikkonen. In pieno rettilineo, il finlandese perde il controllo dell’auto a causa di uno dei tanti rivoli d’acqua che “attraversano” la pista (e anche qui l’organizzazione dovrebbe prendere qualche provvedimento) rischiando di essere centrato da Hulkenberg prima e Ocon dopo. Per Vettel, tante polemiche via radio, ma poca sostanza: nei primi giri fa un testacoda sulla parabolica, poi recupera, ma nulla può contro Verstappen e Perez. La stagione è deludente e le responsabilità non si possono più addossare alla gestione Montezemolo…cosa succederà? “BWOAH” come dice Raikkonen ad ogni intervista.

ORGANIZZAZIONE E PIOGGIA

Francamente questo gran premio è stato uno spettacolo aberrante e snervante per qualsiasi tifoso di F1 di lunga data (oltre che per i piloti e i meccanici). Una pioggerellina sottile, non un temporale o un uragano (tipo Suzuka con Bianchi): tanto è bastato per fermare per ben due volte la gara e far girare la Safety Car per quasi un terzo del gran premio. I piloti delle retrovie non vedevano nulla e molti sono usciti perché hanno perso il controllo dell’auto a causa dei “fiumiciattoli” e pozzanghere lungo la pista. E’ assurdo pensare che con una pioggia del genere (davvero leggera, quasi vaporizzata), come ha affermato Jeremy Clarckson, “noi possiamo andare a fare la spesa, mentre piloti di Formula 1 sono costretti ad andare pianissimo”. Ha ragione e le cause sono molteplici. In primo luogo, l’assurdità di non poter modificare l’assetto (ad esempio, sollevare il fondo dell’auto di qualche millimetro per scongiurare il pericolo di aquaplaning) per via del regime di parco chiuso (secondo alcuni, imposto dagli stessi team per “risparmiare” sugli stipendi dei meccanici). In secondo luogo, le gomme full wet della Pirelli che, come ha affermato Raikkonen nella propria intervista, “evidentemente drenano la pioggia in maniera peggiore rispetto alle gomme di una volta”. In terzo luogo, il calendario: andare a correre in Brasile in questo periodo significa correre nella stagione delle piogge, su una pista tra l’altro estremamente problematica nel far defluire l’acqua. Ad ogni modo, questo è quello che passa il convento e fino a che i nuovi proprietari americani non metteranno mani all’organizzazione del campionato, lo spettacolo continuerà ad essere questo.

PAGELLE GRAN PREMIO DI F1 BRASILE 2016

HAMILTON: l’inglese aggiunge una nuova vittoria al suo Palmarès, diventando il secondo pilota più vincente in assoluto. Certo, l’auto aiuta e la mancanza di avversari pure, ma Lewis va forte. Peccato non assistere al duello tra lui e Verstappen. VOTO 10: PIU’ DI COSI’ NON SI PUO’

ROSBERG: il tedesco fa lo stretto necessario. Personalmente, l’ho trovato eccessivamente remissivo e sulla difensiva; avrebbe potuto osare un po’ di più, ma è piuttosto comprensibile. In quelle condizioni, mentre ti giochi un mondiale, non butti tutto alle ortiche solo per andare a prendere il tuo compagno di squadra. Sperando che nel prossimo gran premio tutto fili liscio, senza problemi, e che non debba rimpiangere queste occasioni perdute. VOTO 8: INTELLIGENTE O INGENUO?

VERSTAPPEN: fenomenale guida sul bagnato. Per stabilire se è come Senna o Schumacher sarebbe stato interessante vederlo con avversari del suo livello: Hamilton era troppo avanti per essere raggiunto, Alonso e Vettel non hanno mezzi adeguati rapportati al loro talento, Ricciardo era inspiegabilmente non pervenuto. Per ora è il wonder boy di Ecclestone, è sicuramente affamato di successi e sta dimostrando di avere la stoffa del campione. Potrebbe giocare a favore di Hamilton ad Abu Dhabi. VOTO 10: DRIVER OF THE DAY MERITATAMENTE

PEREZ: il messicano con la sua Force India stupisce e dimostra di essere un gran manico. Se fossi nella Ferrari lo metterei nella rosa di piloti per il post Kimi: lo sponsor messicano sarebbe contento. Guida bene e si difende con i denti con l’arrembante Verstappen. VOTO 9: CHECO CI PIACE

VETTEL: Seb non è più Super sul bagnato. Da Monza 2008 alla gara di ieri: sembra essere l’epilogo di una brutta storia. Speriamo che sia solo una parentesi, sia per lui che per la Ferrari che per la Formula 1. La Ferrari sta perdendo il suo campione e la mancanza di soddisfazioni sta lentamente logorando il rapporto tra Seb e la scuderia, purtroppo. La lotta con Alonso fa molto effetto “Amarcord”. Inoltre, se prima via radio cantava, ora lo fa solo per lamentarsi; l’auto non lo aiuta affatto. La polemica e la beffa post Messico è ancora più atroce per un pilota come lui. VOTO 7: HONESTLY…

SAINZ: lo spagnolo zitto zitto quatto quatto dimostra per l’ennesima volta il suo valore. VOTO 9: BRAVISSIMO

HULKENBERG: da lui ci si aspettava di più, memore soprattutto della pole di qualche anno fa sempre ad Interlagos. Non sfigura, porta punti per il team in lotta per il quarto posto, però non convince appieno. VOTO 7: AGRODOLCE

RICCIARDO: la strategia folle della Reb Bull, il semaforo rosso, la penalità, il compagno di squadra che lo svernicia…gara da dimenticare. Battuta d’arresto che non ci voleva. VOTO 6: A CORRENTE ALTERNATA

NASR: si piazza in zona punti sfruttando il valzer di pit stop degli altri, ci rimane grazie alle gomme full wet. Porta punti fondamentali per la Sauber e per la riconferma. VOTO 7: CARPE DIEM

ALONSO: Nando si lega al dito il sorpasso di Vettel; peccato che abbia anche fatto di peggio a Massa ad Austin. La memoria è corta. L’auto ancora meno. MEMORABILE il suo siparietto durante le prove libere. VOTO 6: CAMERAMEN MA A PUNTI

BOTTAS: non pervenuto. Eppure i finlandesi con l’acqua dovrebbero andare forte. S.V.

OCON: il giovane pilota rampante, già promosso al sedile della Force India nella prossima stagione, compie una gara discreta. VOTO 8: LE PREMESSE NON SONO MALE

KVYAT: il russo viene tamponato da Palmer, lotta con le Red Bull, ma scivola nelle retrovie. Sainz lo ha surclassato. VOTO 5: ‘NSOMMA

MAGNUSSEN: il danese andrà in Haas. Unica cosa buona. Per il resto non va. S.V.

WEHRLEIN: il tedesco sarà furioso per essersi visto scavalcare da Ocon per il sedile in Force India. Fatto sta che viene battuto anche in pista. Peccato che l’unico punto della Manor l’abbia conquistato lui. VOTO 4: UN PASSO AVANTI, DUE INDIETRO

BUTTON: fornisce un’analisi dettagliata di gomme e pioggia via radio. VOTO 9: METEREOLOGO

GUTIERREZ: il messicano si ritira, ma litiga con Gunther Steiner, suo direttore sportivo, probabilmente per il mancato rinnovo. Lui afferma di aver avuto molta sfortuna, ma se uno come Nasr è riuscito ad andare a punti, qualcosa vuol dire…su 60 gp disputati è arrivato a punti una sola volta. VOTO 2: PIETA’

MASSA: si ritira malamente. La sua ultima gara ad Interlagos finisce contro un muretto. VOTO 10: OBRIGADO MASSA NONOSTANTE TUTTO

PALMER: tampona Kvyat e rompe la sospensione. VOTO 3: SALAME DAVANTI AGLI OCCHI

RAIKKONEN: il finlandese rischia tantissimo nel suo incidente. Ennesima buona gara gettata nel… VOTO 4: INCOLPEVOLE

ERICSSON: lo sguardo del pilota svedese è eloquente. Appena scende dall’auto incidentata, è leggermente preoccupato, poi quando vede la telecamera, sorrisone e pollice su! VOTO 4: FACCIA DA STOCCAFISSO

GROSJEAN: FE-NO-ME-NA-LE! Riesce a rompere l’auto durante il giro di schieramento. Se il capitano della Haas torna ad essere il Grosjean delle origini (carambole e incidenti), il prossimo anno i carrozzieri si devono preparare agli straordinari. VOTO 10: ROMAIN IS BACK!

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