26° turno della Serie A italiana di basket


Giovanni Buridano, filosofo del 1300, racconta di come un asino si trovi tra due fasci di fieno di uguale quantità, e, non sapendo decidere fra quello di destra e quello di sinistra, finisce col morire di fame. Ecco, la stessa situazione, più o meno, la stanno vivendo varie squadre del campionato italiano: Virtus Bologna, Scandone Avellino, Virtus Roma e Olimpia Milano sono un po’ come l’asino di Buridano. Tutte avevano la possibilità di sfruttare i valori elevati dei loro roster e di fare una stagione di alto livello, eppure tutte stanno fornendo prove altalenanti e spesso non in linea con quello che i loro giocatori e il loro blasone meriterebbero. L’ Emporio Armani che perde nel finale a Cremona, la Virtus Bologna del -34 contro Sassari, Avellino che ha interrotto una striscia negativa di risultati che pure non ci si sarebbe dovuti aspettare da chi ha in campo tre americani di quel livello (Green, Dean e un ex- NBA come Johnson). Per non parlare di Roma, che in queste ora ha perso Djedovic, forse vedrà partire anche Tucker, e che nel corso della stagione aveva visto veleggiare per altri lidi anche Dasic. Eppure, i capitolini sono ancora lì a giocarsi un posto nei playoff, neanche troppo distante. Tutte queste squadre, tuttavia, per raggiungere i rispettivi obbiettivi devono decidersi, e non essere più né carne né pesce. Se no, la stagione potrebbe dirsi buttata.

SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO 87 – 72 BANCA TERCAS TERAMO

Con più fatica di quella che il punteggio finale in realtà non dica, i marchigiani domano la Banca Tercas e guadagnano una preziosa vittoria. Dopo un primo quarto sostanzialmente in equilibrio, nel secondo gli abruzzesi prendono in mano la gara grazie ai 13 punti di Fultz, che chiuderà con 19. Hackett è l’ unico che tiene a galla i suoi. Dopo l’ intervallo, è Hickman che prende per mano la Scavolini e con 12 punti nel terzo parziale riporta avanti i suoi, mentre Teramo perde il filo del discorso e subisce il sorpasso dei padroni di casa (60 – 68) il punteggio della terza frazione. È ancora il play americano a fare il bello e il cattivo tempo nell’ ultimo periodo, quando la Banca Tercas perde definitivamente la bussola e si fa scappare una partita che sembrava avere in pugno.

BANCO DI SARDEGNA SASARI 89 – 55 CANADIAN SOLAR BOLOGNA

La partita prometteva di essere combattuta, e per almeno fino al secondo tempo lo è stata. I sardi scappano subito sul 12 – 5 guidata dai cugini Diener. L’attacco bolognese è arruffone e senza mordente, forse a causa dei diciotto giorni di sosta che la Virtus ha avuto, utili per recuperare le energie, ma deleteri per la disabitudine all’ agonismo che può colpire a questi livelli (ma questa non vuole essere certo una giustificazione). Koponen tiene in scia i suoi, ma il collettivo di Sassari sembra sempre trovare una risorsa in più per bucare la retina del canestro felsineo. Nel secondo quarto, Pinton commette tre falli, e la Dinamo è già in bonus dopo due minuti: Bologna, però, non ne approfitta. Errore madornale. I padroni di casa cominciano a far piovere sui bianconeri una serie impressionate di triple, e in men che non si dica si è sul 44 – 26, con Bologna che per giunta sbagliando liberi su liberi non ricuce mai adeguatamente il gap con gli avversari. Il gioco da tre punti di Easley sulla sirena della pausa è sostanzialmente i chiodi sulla bara di ambizioni di rimonta della Virtus. La quale inizia la ripresa poco convinta e permissiva nei confronti del quintetto sardo. Il 60 – 33 sul canestro di Plisnic chiude di fatto la gara: da lì, Sassari controlla sempre.

SIDIGAS AVELLINO 71 – 70 ANGELICO BIELLA

Gli irpini hanno una mai doma Biella, e portano a casa una vittoria che mancava da più di un mese. La partita si apre nel segno di Green e Infanti, vero mattatore del primo tempo con 12 punti tra primo e secondo quarto. Coleman e Dragicevic (18 punti alla fine per lui) sono i migliori per gli ospiti, con il lungo slavo che risulta il migliore dei suoi anche nella ripresa, insieme a Jurak. Biella rientra nell’ ultimo quarto, sostenuta dal lungo sloveno e da Pullen, ma la Sidigas tiene grazie all’ altro sloveno Golemac e al sempre più decisivo Infanti, che chiuderà con 21 punti.

BENETTON TREVISO 95 – 91 FABI SHOES MONTEGRANARO

Sasha Djordjevic, alla presentazione quest’ estate, aveva affermato “Treviso attaccherà”. Ebbene, la gara contro Montegranaro può esserne considerato il miglior esempio. Il primo quarto è all’ insegna dell’ equilibrio, con i veneti a martellare sull’ asse Mekel – Goree, e la Fabi Shoes che cavalca lo strapotere di Sean May (11 punti per lui nella frazione iniziale). Dopo un secondo periodo concluso in parità, il terzo vede i padroni di casa controllare grazie alla coppia di lunghi Ortner– Goree, e all’ apporto di Jobey Thomas. Di Bella, Ivanov e McNeal, nell’ ultimo parziale, ricuciono lo svantaggio e si riportano sotto, ma Bulleri, Viggiano e ancora Thomas (tutti con 5 punti ciascuno) e Becirovic (7 nel quarto, 12 totali) mantengono il controllo della partita sino al fischio finale che sancisce la vittoria trevigiana.

NOVIPIÙ CASALE MONFERRATO 85 – 90 UMANA VENEZIA

Non ce la fa Casale, sempre davanti per tre quarti su quattro eppure alla fine perdente contro Venezia. Gli americani dei piemontesi, Temple, Minard, e Shakur, più il naturalizzato Chiotti sono gli artefici del vantaggio che Casale acquisisce nel primo tempo. Clark, Bowers e in parte Young tengono tengono in vita Venezia, che alla fine della partita chiuderà avanti nel punteggi in tutti i periodi tranne il primo (ma, come detto, la Junior è sempre davanti, almeno fino agli ultimi dieci minuti). Dopo la pausa, Szewczyk e Bowers ricuciono ancora lo strappo con i padroni di casa nel terzo periodo, per poi lasciare il palcoscenico ancora a Bowers e Clark, che grazie alla loro classe beffano Casale e possono godersi il secondo posto in graduatoria.

VANOLI BRAGA CREMONA 77 – 73 EMPORIO ARMANI MILANO

Grazie a Jason Rich e ai propri comunitari Perkovic, Milic e Tabu, il derby lombardo finisce con la vittoria di Cremona e i rimpianti di Milano. La quale trova molto da Cook nel primo quarto (8 punti) e da Hairston ( 6 per lui, che risulterà alla fine il migliore dei suoi con 21 punti), ma non riesce mai a staccarsi di dosso un avversario inferiore dal punto di vista del talento medio ma superiore da quello della rabbia agonistica, che alla fine risulta decisiva. Il 25 – 18 dell’ ultimo periodo è sintomatico di come questa Emporio Armani debba ancora necessariamente crescere dal punto di vista della cattiveria agonistica: mentre Rich segna 12 punti ma è supportato dalla sostanza di Perkovic e Milic, Hairtson sigla 7 punti ma predica nel deserto.

OTTO CASERTA 80 – 90 ACEA ROMA

Roma vince a Caserta col cuore, e così fare d’ ora in poi, visto che Djedovic si è accordato per un contratto in Turchia, e pare che sia in aria di smobilitazione anche Clay Tucker, con Gordic che forse se accaserà a Brindisi. Eppure, i capitolini sono ancora lì a giocarsi i playoff. Stavolta, per vincere la Acea si affida ai suoi lunghi e ai suoi elementi più esperti: da Varnado nel primo quarto e Slokar nel secondo passano la maggior parte dei punti romani, con Mordente a dispensare ancora due di quelle bombe che l’ hanno portato a essere il capitano delle nostre ultime due avventure azzurre. Caserta però non ci sta, soffre e rimonta guidata dai soliti Collins e Smith ( 9 punti per ciascuno nel terzo periodo) mentre il motore giallorosso si inceppa all’ improvviso. Lo sforzo per Caserta però è grande, e alla fine i campani lo pagano. Nella frazione finale salgono in cattedra Datome e Tucker, coadiuvati da un convincente Gordic, e allora lì Roma la chiude: 11 per il prodotto di Olbia, 8 per l’americano ex- Real Madrid e partita in ghiaccio. Ma ora Calvani dovrà compiere un’ altra impresa: tenere insieme ciò che resterà e provare a condurre Roma ai playoff. Non sarà una passeggiata.

Permettetemi infine un breve pensiero a Vigor Bovolenta, campione della pallavolo italiana scomparso sabato sera a quasi 38 anni. Lascia una moglie e quattro figli. Non vuole essere retorica  ( non è nella filosofia de Le Dissonanze farne) ma un semplice omaggio: non essendo una persona famosissima, probabilmente altro non avrà che i servizi dei telegiornali nazionali che gli sono stati dedicati domenica e lunedì. Eppure è una tragedia che colpisce. La pallavolo e il basket, così come tanti altri sport, sono affratellati, almeno in Italia, dell’ essere meno seguiti rispetto al calcio. Eppure, anch’ essi sono in grado di dare un esempio positivo come può fare il mondo del pallone (anzi, considerando scandali vari che si sono succeduti negli anni nel sistema- calcio, metterci un “di più” forse non guasta, ma mi fermo qui per non urtare la sensibilità dei lettori ). Ebbene, Vigor Bovolenta può essere un bellissimo esempio, per lo sport e per la nostra vita in generale: perché è morto facendo una cosa che amava. E mettendoci il cuore.

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